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Re: Campagna repressiva contro le ONG in Serbia
> immagino che parlando di "cio' che resta della Jugoslavia" ti riferisci
> alla repubblica federativa socialista - uno stato federativo multietnico,
> che traeva la sua legittimita' dalla lotta vittoriosa al nazifascismo e
> dall'ideologia del socialismo autogestionario.
Si, esattamente. La attuale RFJ conserva di quello stato il carattere
multietnico e l'indipendenza in campo internazionale. E' l'unica realta'
dell'area che non vuole essere inglobata nelle alleanze euro-atlantiche, e
dal punto di vista economico lo Stato conserva il controllo su tutti i
settori stategici (noi abbiamo persino venduto un pacchetto di controllo
della FIAT agli USA!).
> A mio modesto parere della Jugoslavia di cui parli non esiste piu' nulla -
> si tratta di una constatazione storica e non di un giudizio di valore.
Non e' una constatazione bensi' una opinione, ed e' assolutamente errata.
Esistono innanzitutto gli jugoslavi, compresi milioni di persone che non
sono classificabili in alcuna appartenenza "etnica" precisa. Esiste una
lingua serbocroata o croatoserba parlata dalla grande maggioranza degli
abitanti, una storia comune, un unico territorio ed un unico destino per
le varie popolazioni.
> non c'e' nulla piu' da difendere di quella realta' proprio perche' essa
non
> esiste piu'.
Se anche questo fosse vero, si potrebbe sempre difendere una memoria, ma
curiosamente su QUELLA Jugoslavia multinazionale ed antifascista che tu
ritieni morta e sepolta si preferisce stendere l'oblio, chissa' perche'.
> (Del resto anche la RFJ di oggi e' in stato comatoso, e il
> Montenegro sulla via della secessione.)
Diciamo che il Montenegro e' sulla via della secessione grazie all'attivo
contributo della NATO, della internazionale mafiosa che appoggia
Djukanovic e del cinismo (o vero e proprio appoggio all'ennesimo progetto
secessionista?) dei "pacifisti" anche nel nostro paese.
> I governanti della Serbia di oggi hanno un bel po' di responsabilita' sulle
> spalle per la situazione attuale: tra le altre quella di aver contribuito
> in modo determinanate ad affondare la repubblica federativa di allora, ad
Sono perfettamente d'accordo che la principale colpa dei socialisti serbi
sia stata quella di non aver difeso la RFSJ. D'altronde, se la avessero
difesa li avreste aggrediti ben piu' brutalmente come "centralisti" ed
"autoritari", che non consentono ai piccoli popoli di autodeterminarsi
eccetera eccetera. O no?
> esempio saccheggiando le riserve di valuta della Banca centrale di
> Belgrado, imponendo un embargo economico suicida contro le repubbliche del
> nord,
"Saccheggiando" la valuta in che senso? Puoi spiegarci meglio che cosa
sarebbe successo a tuo modo di vedere?
E l'"embargo"? Vorrei capire: sei tra quelli che credono che anche oggi la
Serbia stia adottando l'"embargo" contro il Montenegro? A me risulta
invece che la Serbia impedisce il passaggio delle merci perche' dopo
l'introduzione del marco tedesco in Montenegro il cambio valute nella
repubblica di Djukanovic e' stato fissato pari a 3 volte quello ufficiale
jugoslavo. Forse la Serbia sta cercando di difendersi
dall'inflazione-boom... O no?
Ecco: nel 1991 quale "embargo" avrebbero attuato i "centralisti serbi"?
Lasciami dire comunque che siete geniali: riuscite ad incolpare di
"embargo" un paese VITTIMA di un embargo continuato... Complimenti!
> abolendo unlilateralmente l'autonomia del Kosovo per instaturarvi un
> regime di apartheid,
L'unico vero apartheid in Kosovo e' stato attuato
dalla leadership nazionalista (secessionista) di Rugova, che ha
organizzato una forma di boicottaggio totale (anche della partecipazione
istituzionale, della scuola, della sanita' e dei posti di lavoro!) SU BASE
ETNICA.
L'"autonomia del Kosovo" che e' stata abolita era la "autonomia speciale"
cioe' lo status di Settima repubblica de facto. Non e' stato mai abolito
il bilinguismo ne' alcuno dei diritti nazionali essenziali, tanto e' vero
che la Vojvodina, nei confronti della quale sono state prese le stesse
identiche misure, non si e' mai ribellata - forse perche' l'irredentismo
pan-ungherese in Vojvodina non era abbastanza sviluppato...
Tagli alle strutture dell'autonomia locale e dei servizi sociali sono
stati presi con decisione a maggioranza della presidenza collegiale
della RFSJ (non dai soli serbi) ANCHE a causa dei continui diktat di FMI e
BM che alla fine degli anni '80 hanno spinto verso lo strangolamento della
RFSJ.
> sostenendo tre guerre contro i popoli vicini
Riuscite ad essere favorevoli alla "autodeterminazione" del "Kosova",
ma contemporaneamente ad opporvi tuttora alla "autodeterminazione" dei
serbi in Croazia e Bosnia accusandoli di "guerre contro i popoli vicini"!
> Il fatto che il governo serbo di oggi sia stato oggetto dell'attacco della
> NATO non diminuisce le responsabilita' avute nelle guerre di questo
> decennio ne' puo' cancellare il fatto che e' un regime che si basa sul
> saccheggio del proprio popolo e dei popoli vicini (fin quando poteva);
> sulla mafia elevata a sistema e sul disprezzo della democrazia. Sulla
> coltivazione scientifica dell'odio etnico e del razzismo. Sulla violenza
> estrema di bande paramilitari i cui capi (vedi Arkan) diventano eroi
> nazionali.
Su Arkan hai in parte ragione, anche se non mi risulta che abbia avuto
alcun riconoscimento "di Stato" ne' prima ne' dopo la morte. Peccato che
lo stesso problema (il problema del nazionalismo) sia presente in tutte le
parti in conflitto nei Balcani. Sulle altre accuse, le ritengo
sostanzialmente esagerate e dettate soprattutto da odio.
> Comunque, e' molto piu' produttivo parlare di valori in positivo per
> comprendere cosa fare e chi appoggiare nella situazione odierna. Un primo
> valore importante e' la solidarieta' e la cooperazione tra tutti i popoli e
> i paesi della regione, e il superamento della logica degli stati etnici.
Bene: allora siamo d'accordo che il Kosovo non deve secedere per
aggregarsi alla Grande Albania.
> Questo non solo tra paesi e entita' dello spazio post-jugoslavo, ma anche
> con i vicini Albania, Bulgaria, ROmania, Ungheria. Quarant'Anni di
> socialismo reale e dieci anni di etnonazionalismo hanno impedito a
> popolazioni che vivono fianco a fianco di conoscersi meglio, lavorare
> insieme, commerciare.
Sull'etnonazionalismo hai ragione, ma sul socialismo reale non sono
d'accordo per niente. La Jugoslavia non aveva mai vissuto una fase di
sviluppo ed integrazione inter-nazionale come durante il socialismo.
> In sud est Europa oggi si diffonde il bisogno di
> conoscere meglio i propri vicini. Per questo il patto di stabilita' per
> l'Europa sudorientale - di cui purtroppo si parla e si sa troppo poco - e'
> stato accolto con grande interesse dai governi e dalle societa' civili
> della regione.
>
> Il rispetto dei diritti umani fondamentali e' un secondo valore essenziale.
> Allora e' necessario sostenere i gruppi e le associazioni che questi
> diritti intendono tutelare, e non voltare lo sguardo quando la polizia di
> qualche stato che decidiamo essere "amico" arresta e perseguita
> arbitrariamente le opposizione (oggi in Serbia: Donne in nero, Otpor, mass
> media critici). Quest'ultima e' stata proprio la strategia ipocrita
> dell'occidente quando nella guerra fredda si faceva aiutare da dittatori di
> ogni sorta e colore.
>
> LA lotta per i diritti umani non puo' dipendere da considerazioni di
> opportunita' del momento (come purtroppo invece ha sostenuto GRimaldi
> qualche settimana fa su Avvenimenti).
>
> Anche la lotta per una maggiore giustizia sociale va vista in questa
> prospettiva: e' inaccettabile che essa venga strumentalizzata da cricche al
> potere che badano solo al proprio tornaconto, solo perche' magari nel nome
> del partito c'e' il termine "socialista" o "di sinistra". Del resto, in
> Italia facemmo la stessa esperienza con la buonanima di Craxi. Piuttosto
> sarebbe necessario sostenere sindacati indipendenti e una messa in rete di
> questa esperienze a livello regionale e paneuropeo.
Premesso che i "mass media critici" prendono bei soldoni dal Dipartimento
di Stato USA (te lo posso dimostrare), e che l'opposizione
filo-occidentale e' molto piu' popolare da noi che non in Jugoslavia, dove
l'opposizione piu' "gettonata" e' quella cetnica-monarchica di Draskovic -
Comunque questo che scrivi non e' nemmeno rispondibile perche' e'
ideologia pura: io non nutro alcuna fiducia nei confronti
delle istituzioni internazionali, e credo che anche categorie come quella
di "societa' civile" siano troppo fumose. La traduzione "spicciola" della
"societa' civile" sono le ONG legate a filo doppio con l'Occidente...
Sul problema dei "socialisti": non credo che per difendere un paese si
debba porre la discriminante se questo sia, o meno, "socialista" o
governato da "socialisti". Per esempio, la Cecoslovacchia spartita ed
invasa dai nazisti non era "socialista", ne' lo e' l'Iraq continuamente
sottoposto a bombardamenti dai paesi "civili".
> Sarebbe ora di finirla, per chi si dice di sinistra, con la copertura di
> regimi indifendibili al di la' dell'Adriatico.
Forse sarebbe ora di finirla di dirsi "di sinistra", hai ragione,
bisognerebbe precisare meglio: non ho niente da che spartire con criminali
di guerra come Massimo D'Alema.
Andrea Martocchia
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ANDREA MARTOCCHIA
PhD student in Astrophysics
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