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Sala al barro (Lecco): Ricerca lavoro e alloggio per due profughi
Cari amici, vi giro questo appello appena arrivatomi e faccio di nuovo tanti
auguri di pace a tutti, Silvano Tartarini.
-----Messaggio originale-----
Da: axp <agenzia.pace@provincia.so.it>
Data: venerdì 24 dicembre 1999 17.52
Oggetto: I: ricerca lavoro e alloggio per due profughi
Ciao,
insieme agli auguri di Natale vi giro questo appello di Paola Corgatelli,
per verificare se avete possibilità/idee per affrontare il caso e per
invitarvi a girare l'appello, a vostra volta, alle persone/associazioni con
cui siete in contatto.
Infine, ricordatevi di inviare il fax proposto da Paola al Prefetto e alla
CRI di Lecco: almeno, potrebbe servire per sospendere il provvedimento!!!
Ciao, buone feste
per l'AxP
Lorenzo
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Da: corgatelli@interfree.it
Oggetto: ricerca lavoro e alloggio per due profughi
Data: giovedì 23 dicembre 1999 21.45
Il campo profughi di Sala al Barro in provincia di Lecco, gestito dalla
C.R.I., è stato chiuso oggi e due profughi kossovari di religione
musulmana, ma di etnìa minoritaria (non albanese), sono stati alloggiati
dalla prefettura in albergo fino al 28 c.m., dopodichè verranno
trasferiti in un altro campo profughi nel centro Italia. Ci poniamo molte
domande su queste decisioni: perchè il campo è stato chiuso a sette giorni
dalla scadenza del permesso di soggiorno per protezione umanitaria, che, a
quanto ci risulta da informazioni raccolte presso il ministero degli
interni a Roma, sarà per 99% rinnovato per altri sei mesi (manca la firma
del Presidente del Consiglio)? Perchè tutti i profughi rimasti al campo,
tolti quelli che se ne sono andati all'estero, sono riusciti a trovare
lavoro e alloggio, mentre gli unici di etnìa non albanese sono rimasti
senza lavoro? Perchè la loro integrazione al campo è risultata tanto
difficile? Perchè non sono mai stati assistiti da un traduttore serbo-
croato? Come sono state gestite l'animazione e l'assistenza psicologica?
Perchè le comunità di prima accoglienza e altre strutture (tra cui alcuni
Comuni) da noi contattati non ne sapevano nulla e non stati interpellati
sulla possibilità di alloggio dei due? Perchè la C.R.I. si è decisa a
fare un appello sul Giornale di Lecco solo 4 giorni fa, quando ormai i
giochi erano fatti e solo su sollecitazione di persone di origine serba
che casualmente hanno scoperto la presenza dei due al campo? Sono domande
a cui è difficile rispondere a posteriori, visto che il campo è rimasto
impermeabile e inagibile alle associazioni di volontariato, malgrado
l'appello iniziale della C.R.I., inoltrato tramite l'assessorato ai
servizi sociali della provincia, avesse riscontrato molte disponibilità.
Ora permane il problema dei due profughi, coppia di sposi giovanissimi,
di cui lei incinta di sei mesi, terrorizzati dall'idea di rientrare in
Kosovo, essendo di etnìa minoritaria. Da qui un appello a tutte le
associazioni di volontariato che operano nel campo della solidarietà: SE
QUALCUNO TROVA LAVORO E ALLOGGIO AI DUE PROFUGHI, IL PREFETTO SARA' IN
DOVERE DI FARLI RIMANERE COME LORO DESIDERANO!
DIFFONDETE QUESTO APPELLO AL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI PERSONE E
ASSOCIAZIONI, ANCHE SE TUTTI SONO IMPEGNATI CON I PREPARATIVI E LE
ABBUFFATE NATALIZIE!
Noi ci stiamo impegnando in tal senso, anche se è difficile in questo
periodo di fine anno trovare delle disponibilità!
INOLTRE, FAXATE IAL PIU' PRESTO AL PREFETTO E ALLA C.R.I. (0341-250215)
UN BREVE TESTO IN CUI ESPRIMETE LA VOSTRA SOLIDARIETA' AI DUE PROFUGHI E
CHIEDETE DI FARLI RIMANERE A LECCO, CITTA' CHE VUOLE ESSERE SOLIDALE CON
TUTTI, NON SOLO CON CHI HA VINTO LA GUERRA!
Grazie.
Paola Corgatelli
P:S: mi trovate a casa fino al 27.12.99: 0341-580481, poi vado a Mostar;
in seguito, telefonate all'ARCI: 0341-365555 Fax 0341-287126,
specificando bene lo scopo della vostra telefonata.