Riva, Berlusconi, Franzoso e Vendola: lettera al Direttore di Taranto Sera



Egregio Direttore,

vorrei complimentarmi con il Suo giornale per il ruolo che svolge per la città e per la pubblicazione recente di una argomentata, precisa, efficace ricostruzione dell’ “affaire Riva” a firma di Candido Malaterra di lunedì 17 Luglio.

Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni in questo paradosso, della politica e della economia, tutto italiano.

Uno strano Paese il nostro in cui ieri come oggi si chiedono sacrifici a noi contribuenti per avere un futuro nazionale meno incerto e si è permesso 11 anni fa, in un momento analogo di crisi, a Riva, di comperare con la stessa cifra che oggi spende per costruire una centrale elettrica (la quarta a Taranto) tutta la siderurgia di Stato !
Settore strategico in forte ripresa allora come oggi.
In dieci anni il valore di questa industria si è cinquantuplicato, a detta del patron, come vede la “Cina è vicina” ! Emilio Riva ha un altro primato, è il più grande finanziatore pubblico di Silvio Berlusconi e del suo partito, solo nel 2004 ha denunciato 350 mila euro ( fonte Sole24ore 7/2005 ), per cui si comprende l’accorata sollecitazione dell’On. Franzoso alla costruzione della nuova centrale termoelettrica in ILVA.

Il cuore è sicuramente a “destra” ma gli affari, tutti a suo vantaggio, li chiude con il centrosinistra. Infatti nel 1995 acquistò l’industria di Stato con la presidenza del Consiglio di Lamberto Dini (allora correva voce di essere un suo parente) ed oggi gli si dà un’altra grande opportunità di facile guadagno (e di inquinamento) con il presidente della Regione Puglia Vendola impegnato personalmente ed ufficialmente a garantirgli il permesso per costruire la CET 4.

Allora la nostra città era governata, si fa per dire, da Cito oggi essa è senza guida istituzionale ed alla bancarotta economica e morale, alla mercè ieri come oggi del più forte. Inutile ricordare come egli abbia in odio i sindacati che considera il mezzogiorno d’Italia come una realtà da terzo mondo e serbatoio di manodopera (scolarizzata) a basso costo. Ci mostra inoltre come oggi sia più facile inquinare a Taranto piuttosto che a Genova. I Tamburi e Statte sono meritevoli di qualche “mancia” a fronte di un ATTO di INTESA.

Come vede Direttore, mi creda non è qualunquismo ma constatazione dolorosa, chi è senza peccato………


Giancarlo GIRARDI
Comunisti Italiani
Sez. C. Latanza
Taranto