Rigassificatore, richiesto incontro con Vendola, Florido e Blonda: "Violate le norme europee"



Comunicato stampa

Il Comitato contro il rigassificatore di Taranto ha inoltrato un sollecito al Presidente della Regione Vendola, nonché agli enti locali interessati, per ottenere un incontro sulla Valutazione di Impatto Ambientale.

Secondo alcune voci entro agosto la Regione indicherebbe Taranto quale sito del rigassificatore da realizzare in Puglia.  Recentemente nella Giunta regionale sembrerebbero emergere opinioni divergenti su tale scelta.

Il Comitato ha già inviato al Presidente Vendola e all'assessore all'Ambiente Losappio le proprie osservazioni critiche sullo Studio di Impatto Ambientale presentato dalla multinazionale Gas Natural che ha proposto il progetto di rigassificatore a Taranto. Osservazioni in base alla quale il Comitato motiva da un punto di vista tecnico e giuridico l'inidoneità del sito di Taranto.

Contestualmente ad una campagna di informazione promossa dal Comitato, nelle scorse settimane è stata avviata una petizione. Le firme fino ad ora raccolte saranno consegnate al Presidente Vendola.

Inoltre il Comitato chiede alla Regione, alla Provincia e al Comune la ragione per cui la popolazione locale non è stata coinvolta in un processo di informazione ed effettiva partecipazione, così come previsto dalle direttive europee.

Ciò anche in considerazione del fatto che il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio ha recentemente specificato che "per la realizzazione di qualunque opera sarà rispettato il confronto con le comunità locali".

In particolare il Comitato sollecita l'attenzione sulla Direttiva 2003/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione dei piani e dei programmi in materia ambientale, direttiva che modifica la normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale garantendo ai cittadini più diritti.
Tale direttiva afferma tra l'altro:

"Al pubblico interessato vengono offerte tempestive ed effettive opportunità di partecipazione alle procedure decisionali in materia ambientale (…) A tal fine, esso ha il diritto di esprimere osservazioni e pareri alla o alle autorità competenti quando tutte le opzioni sono aperte prima che venga adottata la decisione sulla domanda di autorizzazione".

Inoltre la direttiva prevede norme stringenti per una effettiva informazione della popolazione locale:

"Gli Stati membri stabiliscono le modalità dettagliate di informazione del pubblico (ad esempio mediante affissione entro una certa area o mediante pubblicazione nei giornali locali) e di consultazione del pubblico interessato (ad esempio per iscritto o tramite indagine pubblica)".

Tutto ciò non è avvenuto a Taranto, specie se si considera quanto prevede di seguito la direttiva, ossia:

"Vengono fissate scadenze adeguate per le varie fasi, che concedano un tempo sufficiente per informare il pubblico nonché per consentire al pubblico interessato di prepararsi e di partecipare efficacemente al processo decisionale in materia ambientale ai sensi delle disposizioni del presente articolo".

A Taranto non è stato offerto un tempo sufficiente per prepararsi alla partecipazione alla Valutazione di Impatto Ambientale, anzi le informazioni sono state fornite solo su richiesta delle associazioni e con notevole ritardo.

Con il Decreto legislativo 152/2006 tale direttiva è stata recepita nella legislazione nazionale.

Il Comitato ritiene che, anche se queste norme non fossero mai state emanate, esse dovrebbero comunque far parte delle "buone prassi" di una amministrazione in materia di partecipazione e trasparenza. Pertanto fa appello agli assessori alla trasparenza Pietro Giacovelli (Provincia) e Guglielmo Minervini (Regione) e al commissario Tommaso Blonda  affinché garantiscano l'informazione e la consultazione della popolazione locale prima di assumere qualsiasi provvedimento.

Infine lunedì 24 luglio alle ore 18 alla Uil (piazzale Bestat a Taranto) si terrà un incontro per preparare un documento da presentare all'assemblea pubblica che si svolgerà martedì 25 luglio presso il Subfor, relativo alla presentazione e discussione del piano regolatore del porto che apre alla presenza di insediamenti energetici. Il Comitato si opporrà ad ogni ipotesi di inserimento del rigassificatore nell'area portuale.



Il Comitato contro il rigassificatore di Taranto

Al Comitato contro il rigassificatore di Taranto aderiscono le seguenti realtà locali: Lipu, Wwf, Italia Nostra, PeaceLink, Uil, Il Cormorano, Conf. Cobas, TarantoViva, Taranto Sociale, Assemblea Permanente Ambiente e Sicurezza, Comitato di quartiere Città Vecchia, Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Fgci, vari cittadini a titolo personale.

Sito web: www.tarantosociale.org