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Lettera al Presidente Florido: "Occorre un monitoraggio della diossina a Taranto"
- Subject: Lettera al Presidente Florido: "Occorre un monitoraggio della diossina a Taranto"
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 18 Jul 2006 17:42:39 +0200
Le associazioni ambientaliste a Taranto inviano al Presidente Florido questa lettera in occasione dell'incontro del 19 luglio con cui viene riunito il gruppo di lavoro sull'inquinamento atmosferico costituito da due rappresentanti del Comune, della Provincia, dell'Asl e dell'Arpa.
Al Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido Gentile Presidente,i dati dell'ultimo bollettino epidemiologico della Asl di Taranto sono allarmanti. Ogni anno si registrano a Taranto e provincia 1.200 decessi per tumore, una buona parte dei quali causati dall'inquinamento industriale. I tumori alla pleura a Taranto hanno una incidenza quattro volte superiore alla media. Il 27% dei decessi è causato dal cancro. Negli ultimi trent'anni le vittime di tale malattia sono percentualmente raddoppiate. L'aria è sempre più irrespirabile, come attestano le rilevazioni relative alle concentrazioni delle polveri sottili.
Taranto è molto simile a Genova: ambedue le città ospitano l'Ilva. Ma mentre a Genova si lotta contro l'inquinamento a Taranto assistiamo ad un preoccupante ritardo. Da ricerche condotte nel Quartiere Cornigliano di Genova è risultato che ogni persona respirava ogni giorno l'equivalente di 7 sigarette, compreso i bambini. Cornigliano è il quartiere più vicino all'Ilva e presenta notevoli analogie con il Quartiere Tamburi di Taranto anch'esso ubicato nei pressi dell'impianto siderurgico.
La correlazione fra polveri sottili e incidenza dei tumori è stata evidenziata da diversi studi. "Per ogni 10 microgrammi al metro cubo di Pm2,5 che è una frazione importante del Pm10 il rischio di tumore polmonare aumenta del 14%", afferma Paolo Crosignani dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano. Dopo le lotte ambientaliste a Cornigliano, la cokeria dell'Ilva di Genova è stata chiusa. Inoltre le stessi istituzioni a Genova hanno ritenuto non più sostenibile l'inquinamento dell'area più nociva dell'impianto siderurgico: quella a caldo. L'impatto inquinante delle polveri sottili incide particolarmente sulla salute dei bambini. Secondo Alessandro Fiocchi, del Fatebenefratelli di Milano, "ogni 10 microgrammi di polveri sottili determinano un incremento del 22% della mortalità infantile da malattie respiratorie".
A Genova la Provincia dispone di centraline di monitoraggio a ridosso dell'Ilva capaci di registrare anche il benzoapirene (cancerogeno), mentre a Taranto manca un'analoga rilevazione.
Bene ha fatto la Provincia di Taranto ad allertarsi assieme al Comune, all'Arpa e alla Asl per costituire un gruppo di lavoro sull'inquinamento atmosferico che si riunirà il prossimo 19 luglio. Tuttavia è importante andare oltre, coinvolgendo anche i cittadini e le associazioni ambientaliste. Occorre che la Provincia dia vita ad una "Agenda 21" locale, ossia a quel percorso virtuoso di collaborazione partecipativa in campo ambientale con la società civile auspicato dall'Onu nel 1992 a Rio de Janeiro. E' necessario inoltre attuare la convenzione di Aarhus del 1998 che sancisce il diritto dei cittadini ad essere coinvolti nelle scelte di carattere ambientale. In particolare vogliamo proporre che a Taranto venga effettuato un costante monitoraggio della diossina. Tale sostanza cancerogena sfugge attualmente ad ogni controllo e le attuali centraline di rilevamento non sono attrezzate a misurare il tasso di diossina presente nell'aria di Taranto. Eppure a Taranto è stato rilevato da un registro europeo dell'inquinamento (l'European Pollutant Emission Register) l'8,8% di tutta la diossina europea. Taranto è la Seveso del Sud senza che i tarantini lo sappiano. Per questo motivo riteniamo urgente dare realizzazione di un progetto di monitoraggio della diossina. Come azione successiva e conseguente andranno individuate e censite le fonti di diossina in modo tale da mettere in atto tutte le strategie più indicate per ridurre queste emissioni.
Noi non siamo quello che viene sbrigativamente definito "il fronte del no" ma abbiamo proposte concrete e serie da fare. Per questo motivo chiediamo di essere come ambientalisti coinvolti nel gruppo di lavoro recentemente da lei istituito.
Gaetano Barbato - Wwf Taranto - taranto at wwf.it Teresa D'Assisi - Wwf Taranto - teresadassisi at libero.it Lunetta Franco - Legambiente Taranto - legambiente.taranto at mail.legambiente.com Carlo Gubitosa - PeaceLink - c.gubitosa at peacelink.it Alessandro Marescotti - PeaceLink - a.marescotti at peacelink.it Giovanni Matichecchia - Taranto Sociale - giovannimatichecchia at libero.it Franco Zerruso - Legambiente Taranto - f.zerruso at libero.it
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