Rigassificatori e sottomarini atomici a Brindisi



Un deposito atomico per sommergibili vicino al rigassificatore
Inquietanti indiscrezioni: a Capobianco la Marina starebbe realizzando in gran segreto la struttura. Dovrebbe rifornire sottomarini e navi della Nato

dalla rivista 'Senza colonne' del 30 gennaio 2004
di Gianmarco Di Napoli

Brindisi è destinata a ospitare depositi per alimentare navi e sommergibili a propulsione nucleare:è la sconvolgente novità che rimbalza da ambienti militari Nato e che per ora non viene confermata da fonti ufficiali.
Ma l 'aspetto -se possibile -ancora più preoccupante della vicenda è che i serbatoi atomici,vera e propria "stazione di servizio " in mare per i mezzi navali nucleari,sarebbero collocati sulla banchina di Capobianco, nella zona industriale di Brindisi,accanto al rigassificatore della British Gas. La questione è venuta fuori quasi per caso, per via di un fitto carteggio tra la Marina Militare italiana,il governo e l'Autorità portuale di Brindisi in quanto l'individuazione dell'area concessa alla British Gas per la realizzazione del rigassificatore coincideva con quella in cui ufficialmente la nostra Marina dovrebbe realizzare i depositi di gasolio "Pol" che finora si trovavano in porto e che servono ad alimentare le nostre navi militari. Così l'area del rigassificatore dovrà essere ridisegnata, ma dal fitto carteggio emergono frequenti interventi della "Commissione consultiva per il controllo delle armi ", una struttura del ministero della Difesa che non avrebbe di fatto alcuna ragione di scendere in campo solo per verificare gli eventuali rischi legati a semplici depositi di gasolio. Una circostanza questa che qualche giorno fa era stata per altro sottolineata nel corso di una intervista televisiva dal notaio Michele Errico, uno dei protagonisti della lotta alla realizzazione del rigassificatore a Capobianco. La presenza di pezzi grossi di "Maristat "e lo stretto segreto militare in cui si sta operando per la realizzazione dei depositi di Capobianco in realtà nasconderebbe progetti ben più preoccupanti.

La Marina militare italiana non ha navi o sommergibili a propulsione nucleare, ma la Nato sì. E in particolare sarebbero interessati a quest 'area dell 'Adriatico le flotte nucleari di Stati Uniti, Francia e persino della Russia.L 'Italia ha bandito con un referendum le centrali nucleari per la loro pericolosità, ma a quanto pare si prepara ad accogliere,sulle coste pugliesi,navi e sottomarini il cui propulsore nucleare è soggetto a spostamenti e incidenti.

Fonte: www.rifondazione.it/laspezia/gc/images/dossier.doc