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Fwd: [paxchristi] Vittorio Feltri? Meglio di no!
- Subject: Fwd: [paxchristi] Vittorio Feltri? Meglio di no!
- From: Barbiero Raffaele <r.barbiero at fo.nettuno.it>
- Date: Wed, 15 Sep 2004 19:47:22 +0200
Salve.
Incuriosito dalla citazione che ne faceva Adriana Zarri nell'articolo
apparso come di consueto nell'edizioni domenicale di ieri sul
Manifesto, ho cercato il fondo di Feltri (Libero?) sulla vicenda del
rapimento delle due Simone, nostre amiche. La ferocia e il tono
violentemente sprezzante dell'articolo mi hanno disgustato al punto
da farmi vomitare lacrime. Lo confesso pubblicamente. Gli argomenti
che trovo per rispondere ai suoi ragionamenti farneticanti sono tutte
troppo più nobili - per contenuto e per linguaggio - della sua bava
d'inchiostro. Ecco, vedete il primo effetto perverso? Quell'articolo
suscita avversione, odio, violenza. Per questo ho pensato che non sia
il caso nè di denunciare Feltri per cedrti passaggi che meriterebbero
almeno le sue scuse alle vittime del sequestro, all'organizzazione di
cui fanno parte e a tutto il popolo della pace; nè di una risposta che
conferirebbe a lui e ai suoi fogli un'importanza maggiore di quella
che viene decretata dal basso numero di lettori. Ciononostante mi pare
che sia un esercizio utile (e difficile) per tutti, leggere l'articolo
che vi incollo di seguito. Mi rafforzo nella convinzione che il
terrorismo, la guerra (preventiva, necessaria, inevitabile, giusta,
santa...) e la cultura di cui anche Feltri è figlio... sono generati
tutti dalla stessa violenza di pensiero, di strumenti e di linguaggio.
Oggi più che mai dobbiamo contrastare queste tossine velenose che
rischiano di intossicare tutto il corpo sociale, aprendo varchi di
dialogo, nutrendoci della bellezza, spalancando gli occhi dell'anima
alla speranza, incontrando donne e uomini nella nudità della loro
umanità... Insomma che la lettura di quelle righe non ci demoralizzi,
al contrario ci indichi chiaramente che il compito che ci sta di
fronte è arduo, lungo, difficile... ma che, come ci insegnano Simona e
Simona e tantissimi testimoni/costruttori di pace, vale la pena
percorrerlo fino in fondo. Ne va della sopravvivenza della specie.
Umana.
Nutriamoci l'anima semmai con le parole che sabato i genitori di
Simona Pari hanno scritto ai musulmani dell'Unione delle comunità
islamiche italiane (Ucoii) che avevano invitato le famiglie Pari e
Torretta a partecipare al loro incontro di Ancona per la liberazione
degli ostaggi: "Simona - si legge nel messaggio firmato dai genitori e
dal fratello di Simona - ci ha scritto che una settimana fa un papà
iracheno ha voluto regalare a lei e all'amica Simona Torretta due
margherite. Un dono accompagnato da queste parole: 'La margherita è
l'unico fiore che cresce nella terra salata, con poca acqua. Dovete
essere come questo fiore: continuate a fare il bene pur in condizioni
avverse'. Abbiamo bisogno del vostro aiuto anche per realizzare un
sogno di pace che ha le sembianze di una margherita". "Bisogna
proteggere queste margherite: bisogna fare di tutto per tenerle al
riparo da chi le vuole calpestare”.
Shalom, tonio pax christi italia
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VITTIME DEI PACIFISTI di VITTORIO FELTRI
Retorica e teoria del piagnisteo vorrebbero si dicesse a questo punto
oscuro (ma quando mai è stato chiaro, il punto?): dopo i bambini, le
donne. Già, le donne. È la prima volta che i bravi ragazzi della
resistenza irachena mettono le mani su carni femminili, e il destino
(che non è cieco, anzi ci vede benissimo) ha voluto che fossero carni
nostre, italiane. Due ragazze, Simona Torretta e Simona Pari, entrambe
meno di trenta anni, di Roma e di Rimini. Due brave ragazze buone
dentro e generose di fatto. Questo bisogna riconoscerlo. Tuttavia,
sincerità per sincerità, se fossero state mie figlie le avrei prese a
schiaffi. Cosa ci andate a fare a Bagdad, a convincere quella gente
che la vita è bella nonostante i guai? Ma fatemi il piacere. Non
muovetevi da casa altrimenti... Altrimenti un corno. Sono partite per
la missione più pericolosa del mondo. La testa imbottita di ottime
intenzioni e di luoghi comuni pacifisti e noglobalisti. Sicuramente in
buona fede, mosse da sacro fuoco,
desiderose di aiutare il prossimo eccetera. Ma perdio quanta
stupidità, quanto infantilismo, quanta ingenuità. Ce ne hanno dette di
tutti i colori per le critiche a Baldoni, piombato nel deserto alla
ricerca di emozioni e brividi. Figuriamoci ora che esprimiamo giudizi
su due fanciulle scriteriate nel loro bisogno di assistere l?umanità
ferita e sgarrupata del vicino Oriente. Pazienza. Becchiamoci le
lezioni moraleggianti che ci spettano in questa triste circostanza.
Preferiamo comunque strali nella schiena piuttosto che abbandonarci
all?ipocrisia dilagante nel nostro quanto in altri Paesi illusi di
poter raddrizzare le gambe dei cani. Il sequestro di Simona Torretta e
Simona Pari non è catalogabile alla voce casualità. Risponde a un
progetto la cui evidenza balza all?occhio di chiunque ne abbia almeno
uno aperto. Le schifezze irachene sono coerenti con la scienza delle
comunicazioni. Servono allo scopo. Lo scopo di terrorizzare, stupire,
suscitare scalpore in qualsiasi angolo del
globo terracqueo. Decapitare. Sparare alla nuca. Tenere in schiavitù
brava gente, la migliore possibile, umiliarla, eliminarla quale
oggetto ingombrante, fastidioso. Vi è mai capitato, al colmo della
rabbia per le punture subite, di schiacciare una zanzara? Ecco. Per
gli islamici assatanati dal bigottismo coranico noi occidentali
abbiamo il valore, nullo, di una zanzara. Una smanacciata e via:
all?inferno. Nessun rimorso di coscienza. Una risata nel costatare
l?immobilità mortale dell?insetto spiaccicato sul muro. Adesso non
rompe più. Stecchito. Uno di meno. La stima che i musulmani scalmanati
hanno di noi - si dice - è pari a quella che essi hanno dei maiali.
Non è vero. È inferiore. Per loro siamo solo zanzare, ragni, mosche.
Se ciò non si capisce, non si capisce niente. Le care Simone non si
sono rese conto di essere zanzare. Nessuno le ha informate. Spesso i
giovani si affidano a imbroglioni fascinosi che usano le ?ideologie
senza idee? per scopi di bassa bottega politica. Se
ne lasciano attrarre e vanno dietro alle chimere - di solito rosse -
inconsapevoli di andare a stamparsi sul muro. Le Simone sono noglobal.
Le Simone poverine erano ubriache di bischerate rosse. Pari è laureata
in filosofia. Torretta è diplomata alle Belle Arti e studentessa di
antropologia. Serie nella loro dabbenaggine antiamericana, un po?
stolte a dirla per intero, stordite dalle fregnacce propagandate dalla
sinistra italiana. Dispiace nel momento del dolore e dello smarrimento
fare simili affermazioni. Però, però... Ci sarà pure qualcuno
responsabile di averle distratte dalla loro vita quieta e condotte
sulla via di Bagdad, luogo di violenze sistematiche. Non si dica che
erano libere di scegliere. Ovvio che lo erano. Ma a forza di
rimbambirsi con frasi fatte melense e false si viene trascinati al
patibolo. Smettetela inutilissimi idioti di imbottire i cervelli più
candidi e bambineschi di scemenze pauperistiche. Ingannare i giovani e
darli in pasto così ai sanguinari di Allah,
sfruttando la loro disponibilità verso il prossimo, è una operazione
ripugnante di cui dovrete un dì, spero, rispondere. Una società che
esprime tagliatori di teste e assassini di bambini vi sembra
rassicurante, meritevole di attenzione? Eppure l?ala movimentista di
Rifondazione comunista - capirai che garanzia può offrire roba del
genere - ha istituito ?Un ponte per...?. Giuro, questo è il nome. Un
club farneticante di filoiracheni cui hanno aderito in tanti, tra cui
le Simone. Povere Simone. Intronate di balle e indotte a partire per
Bagdad. A fare che? Una era addetta alla sistemazione della biblioteca
della capitale. Benedetta ragazza, quanto gliene frega ai beduini
(imbevuti di stramberie religiose) dei libri? Loro, analfabeti per
decreto governativo. Gli iracheni si ammazzano per il potere;
ammazzano chiunque abbia l?aria del collaborazionista americano;
ammazzano per abitudine; e noi andiamo lì a sistemargli i volumi negli
scaffali. Scusate, fanciulle, un posticino in banca o
una cattedrina alle elementari di Viterbo non era meglio? Chi vi ha
strizzato il cervello? Li leggete i giornali, guardate la tivù? Non vi
è giunta all?orecchio la notizia che ogni due per tre sgozzano un
occidentale, lo sequestrano, lo stendono? Baldoni non vi ha insegnato
nulla? I due reporter francesi, sapete dove sono? Simona Torretta e
Simona Pari sono state seguite, braccate, prelevate in un ufficio, non
per strada. Segno che erano un obiettivo non casuale. Le hanno
puntate, catturate, e dio sa cosa le attende. Non oso immaginare le
azioni oscene del beduino arrapato. Posso solo manifestare il mio
schifo. E il mio sdegno verso chi ha spinto le sfortunate donne
sull?orlo del baratro. Ignoriamo che sarà di loro. Ma i presentimenti
ci avviliscono. Ignoro inoltre se il nostro governo abbia l?autorità
per ordinare agli italiani in Iraq di rimpatriare. Se può farlo, lo
faccia subito. Il volontariato commuove, d?accordo. Però il
volontariato a Bagdad è un suicidio sciocco. Fatelo,
ragazze, fatelo, ma fatelo a Centocelle o alla Comasina. Dove tra
l?altro qualcuno da soccorrere non manca mai.
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
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