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Re: R: [glt NV] Lilliput e i treni della morte.
At 15.47 24/02/2003 +0100, Enrico Peyretti ha scritto:
>La cosa importante, anzi assolutamente essenziale, è che l'azione contro la
>violenza sia fatta senza la minima violenza.
Enrico, il problema e' proprio questo: sono convinto che tutti i
partecipanti alle azioni di blocco dei treni non compiranno azioni di
violenza "a freddo", ma se chi occupa i binari verra' caricato a freddo
dalle forze dell'ordine come e' accaduto a Genova con il corteo dei
disobbedienti, siamo sicuri che tutti i presenti sapranno mantenere il
controllo e reagire in forma nonviolenta oppure c'e' la probabilita' che
qualcuno dia il via ad una umanissima, istintiva e comprensibile reazione
che potrebbe pero' avere come effetto indesiderato l'avvio di una
escalation di scontri?
Il mio principale timore e' che molti dei ragazzi che saranno sui binari
possano essere coinvolti in uno scontro violento portandone conseguenze per
tutta la vita... se Genova ha insegnato qualcosa e' che nessuna azione
diretta va fatta senza prevedere ogni possibile scenario. Il mio timore e'
che oltre alle vittime della guerra ci siano altre vittime sociali
denunciate per resistenza a pubblico ufficiale o interruzione di pubblico
servizio.
Se questo servisse a salvare delle vite umane, io sarei il primo a non
avere dubbi, ma visto che l'azione dei treni corre il rischio di rimanere
unicamente sul piano simbolico, non ho certezze granitiche, ma solo tanti
interrogativi, e sono seriamente preoccupato per tutte le persone che
parteciperanno alle azioni dirette. Non voglio che muoiano dei civili per
il nostro petrolio e non voglio che dei ragazzi vengano marchiati a vita
penalmente o addirittura fisicamente da una azione meno che efficace. Nel
rapporto tra i costi e i benefici mi sono molto chiari i costi e i rischi
possibili, faccio piu' fatica a capire i benefici.
>I gruppi dei "disobbedienti" che altre volte nel linguaggio, nelle azioni,
>nel simbolismo hanno dimostrato indulgenza per forme violente, questa volta
>continuino come finora hanno fatto a mantenersi rigorosamente e
>coraggiosamente nonviolenti.
Anche a Genova il corteo dei disobbedienti e' stato perfetto e pacifico
fino a quando non ha subito una carica a freddo e un massiccio lancio di
lacrimogeni... questo non ha impedito che la situazione degenerasse,
perche' non compiere azioni violente e' facile, e ormai fa parte anche
della cultura antagonista, ma il reagire nonviolentemente alla violenza e'
cosa che richiede ben altra preparazione...
Io sonosolamente preoccupato per tutti i ragazzi che andranno a bloccare i
treni, e questo e' tutto...