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Fw: (Fwd) CARO ADRIANO SOFRI
----- Original Message -----
From: "Giunchi-Silimbani" <giunchi.silimbani@libero.it>
To: <pace@peacelink.it>
Sent: Sunday, October 20, 2002 8:31 AM
Subject: Re: (Fwd) CARO ADRIANO SOFRI
> Raramente ho letto una tale quantità di scempiaggini, in libertà, senza
> alcun senso di responsabilità, rigonfie di senso della propria santità, da
> parte di tal Gianni Zampieri.
>
> Traspare dalla sua invettiva un retrogusto di risentito narcisismo per
non
> essere stato centrato da una bomba intelligente o da un martire
> autoesplodente: "Per questo sono e sarò
> contro tutte le guerre, a costo della vita". Augurati di non doverti
mettere
> alla prova, anima generosa e di non doverla buttare, la tua vita, come
> succede ogni giorno a migliaia di persone, ovunque.
>
> La pietà è concreta, caro vanesio presuntuoso. E non mi sembri abituato ad
> esercitarla.
> E' concreta, circostanziata, priva di qualsiasi aura, squallida direi. Si
ha
> e basta.
> Genera dolore e qualche volta ispira atti solidali. Che a volta,
> rarissimamente servono a qualcosa.
> Quella assoluta, generica, impalpabile non tocca e non beneficia nessuno,
> caro fregnone presuntuoso. Anche se la sbandieri ai quattro venti.
> Parli come un illuminato da new age-serviziospeciale-sull'Espresso, seduto
> sulla cima di certezze da exit poll.
>
> Lascia stare Sofri, imbecille.
> Abbi pietà concreta per lui, o pacifista eroico.
> Va a farti sparare sulla sillhouette di qualche causa nobile e non rompere
i
> coglioni a chi si guadagna la considerazione e il rispetto (e il perdono
per
> le eventuali scelleratezze: vorrei che capitasse a tutti di doverlo fare,
> per quante ne abbiamo pensate e consumate tutti) con atti concreti e
> quotidiani di discernimento, di difficile scelta e di militanza
> dell'intelligenza.
>
> "il diavolo Saddam è vivo e vegeto, BinLaden sembra proprio che non sia
> morto e Milosevic sta dando lezioni di diritto processuale ad un tribunale
> internazionale"
> non ho capito se te ne dispiaci, incommensurabile babbeo, o te ne
compiaci:
> nel primo caso mi pare dovresti dare una mano anche tu; nel secondo stai
> semplicemente dichiarando la tua connivenza con la prepotenza e l'odio.
>
> Non voglio dire una parola sulle mie poverissime e ordinarie analisi, nè
> tantomeno sulle mie idee sul che fare (per carità). Ce ne sarebbe
ovviamente
> anche per il capitalismo senza controllo, per gli sprazzi di imperialismo
> globalizzante, per la debole Europa e tutto il resto.
>
> Dico solo a te e agli bizzarri assenteisti della democrazia minuta e
> quotidiana: lasciate in pace Sofri.
> Almeno questo (la spocchia moralistica) non se lo è meritato.
>
> Non ho mai condiviso le opinioni e l'azione politica di Sofri. E non lo ho
> mai nascosto.
> Lo ho conosciuto come persona perbene.
> Lo rispetto per il percorso che ha intrapreso e subìto.
> Credo che debba uscire subito dalla galera. Ha comunque pagato salato
> qualsiasi cosa si possa imputargli.
>
> I pacifisti rimproveranti, no.
>
> Neanche Landru.
>
> Stefano Giunchi
>
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Gianni Zampieri" <zampieri.gg@libero.it>
> To: "Forum-Pck" <zampieri.gg@libero.it>; "Forum" <zampieri.gg@libero.it>
> Sent: Friday, October 18, 2002 9:47 PM
> Subject: (Fwd) CARO ADRIANO SOFRI
>
>
> >
> > ------- Forwarded message follows -------
> > From: Gianni Zampieri <zampieri.gg@libero.it>
> > To: rubrica.lettere@repubblica.it
> > Subject: CARO ADRIANO SOFRI
> > Date: Fri, 18 Oct 2002 20:06:44 +0200
> >
> > Ho sottoscritto forse più di un appello per reclamare la giustizia che
ti
> è stata
> > negata ed ero al Palavobis qualche anno fa, assieme a migliaia di amici,
> per
> > lo stesso motivo.
> >
> > Lo rifarei e lo rifarò se sarà necessario od opportuno, come faccio
tutto
> > quello che posso per tutti coloro che sono condannati ingiustamente: non
> > per niente da quasi vent'anni sono anche socio di Amnesty International.
> >
> > Più recentemente ero allo stesso Palavobis, ancora con migliaia di
amici,
> > molti dei quali gli stessi dell'altra volta, per protestare assieme a
Gino
> Strada
> > e Alex Zanotelli contro l'ennesima guerra scellerata.
> >
> > Ecco il termine: scellerato.
> >
> > Lo usai molti anni fa, quando mi riferirono e poi mi fecero leggere
quelle
> tue
> > scellerate parole pubblicate su Lotta Continua. Dissi subito che, al di
> là del
> > merito che nemmeno condividevo, quelle parole erano scellerate perché
> > porgevano agli avversari, fascisti di destra e di sinistra, un fianco
fin
> troppo
> > facilmente vulnerabile: anche senza cercare un killer, sarebbe bastata
> > l'azione di un qualsiasi fuori di testa. Così (o cosà ?) è stato, ed
ora
> tu stai
> > pagando un prezzo ingiusto ed esorbitante per quella scelleratezza.
> >
> > Oggi non riesco a capire come, da persona intelligente e onesta quale io
> ti
> > reputo, non capisci quanto siano ancor più scellerate le tue parole
contro
> > Gino Strada ed a favore della guerra.
> > Possibile che non ti rendi conto che le giustificazioni che dai per la
> guerra,
> > equivocando tra questa ed un uso responsabile della forza, non sono
altro
> > che una scellerata riedizione delle giustificazioni ("politiche"
> naturalmente)
> > che davi all'eventuale esecuzione del commissario Calabresi. Con
> > l'aggravante che le scellerate parole di allora mettevano a rischio la
> vita di
> > una persona precisamente individuata come obbiettivo, mentre oggi le tue
> > scelleratissime parole giustificano l'esecuzione nient'affatto casuale,
> perché
> > prevedibile e prevista, di migliaia di innocenti civili, bambini donne
> uomini e
> > vecchi, senza distinzione: un massacro terrorista legalizzato !
> >
> > E proprio tu, ti metti dalla parte di quel potere che combattevi e di
cui
> sei
> > tutt'ora illustre vittima.
> >
> > Per chiarire, sulla differenza tra un uso responsabile della forza e la
> guerra
> > come noi tutti la conosciamo, basta pensare all'esempio emblematico del
> > folle terrorista che sequestra una classe di bambini o dirotta un aereo:
> forse
> > che non si cerca il modo di intervenire senza mettere in grave pericolo
la
> > vita dei bambini o dei viaggiatori? Forse che si bombarda la scuola o si
> > abbatte l'aereo? Forse che non si cerca di venire a patti, anche
> accettando
> > costi economici elevati ed il rischio che il folle la faccia franca?
> >
> > Nel caso poi delle guerre attuali, tragica beffa, il diavolo Saddam è
vivo
> e
> > vegeto, BinLaden sembra proprio che non sia morto e Milosevic sta dando
> > lezioni di diritto processuale ad un tribunale internazionale.
> >
> > "Ma mi faccia il piacere ..." direbbe il grande Totò.
> >
> > Mi stupisce ancor più la tua posizione, perché ti conosco per un
> intellettuale
> > molto preparato. Tito Livio pare abbia lasciato scritto che "le guerre
non
> > sono mai fatte nell'interesse del popolo" e che "il popolo non ha mai
> tratto
> > reali benefici dalle guerre": duemila anni fa. Dopo di lui, lo stesso
> concetto
> > sembra sia stato espresso da una quantità di personaggi della cultura e
> > della storia, ma evidentemente cultura e storia non sono brave maestre,
> > nemmeno (o soprattutto) per i dotti.
> >
> > Io sono un semplice cittadino, padre di famiglia, pensionato e
ragioniere,
> ma
> > credo di essere e voglio essere cittadino del mondo. Per questo sono e
> sarò
> > contro tutte le guerre, a costo della vita.
> >
> > Credo che l'unica possibilità reale di fermare o meglio di impedire e
> bandire
> > per sempre questa autentica barbarie, sia che lo esiga un grande numero
di
> > cittadini. Anche questo è stato detto e ridetto, da Einstein a
Capitini,
> da Don
> > Sturzo a Martin Luther King, da Staffan De Mistura a Moni Ovadia o a
> > Tiziano Terzani, solo per fare qualche nome di ieri e di oggi.
> >
> > Per questo da qualche tempo stiamo proponendo un PATTO TRA I
> > CITTADINI DEL MONDO, ora anche con un sito:
> > www.deicittadinidelmondo.it
> >
> > Ti auguro "buone" riflessioni e spero proprio di riconoscerti, fratello.
> >
> > Gianni Zampieri - cdm
> >
> > Barzanò, 18 ottobre 2002
> >
> >
> > ------- End of forwarded message -------"Non temo le parole dei
violenti,
> > mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)
> >
> >
>
>
>