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Sahrawi



Riceviamo e rigiriamo:

Serata di festa per i bambini Sahrawi

                                                e

                    Torneo di calcio con Associazione Jaima Sahrawi,
Amnesty International,

                                      Consorzio Oscar Romero





Martedì 27 agosto 2002, presso la parrocchia di San Bartolomeo di Reggio
Emilia, si svolgerà la festa di saluto ai bambini Sahrawi
dei campi rifugiati che hanno trascorso l’estate nella nostra provincia,
accolti (per il quarto anno consecutivo) dall’Associazione
Jaima Sahrawi, in collaborazione con enti locali, associazioni, singoli
cittadini.

Alle ore 19.00 si darà il via al Primo Trofeo "Lehbiba Mohamed Didi",
triangolare di calcio che vede impegnate le squadre
dell’Associazione Jaima Sahrawi, di Amnesty International e del
Consorzio di cooperative sociali "Oscar Romero". Il torneo è
intitolato ad una giovane ragazza Sahrawi fatta scomparire nel 1992
dalle forze marocchine e di cui tuttora si ignora la sorte; il
torneo si ripeterà ogni anno ed intende coinvolgere, come ulteriore
manifestazione di sostegno, le associazioni e gli enti che danno il
proprio contributo contro le violazioni dei diritti del popolo Sahrawi.

Alle ore 20.30 si apriranno le cucine per una cena a base di gnocco
fritto ad offerta libera, in un clima di festa che intende
coinvolgere la città intorno ai bambini Sahrawi.



                             Le violazioni dei diritti del popolo
Sahrawi

Il Sahara Occidentale è stato colonia spagnola fino al 1975; nel
novembre dello stesso anno il Marocco invade
illegalmente il territorio, non tenendo conto delle risoluzioni
dell’ONU. L’occupazione marocchina, nonostante la
resistenza del Fronte Polisario, si caratterizza per ferocia e
brutalità. La guerra insieme alle molteplici
violazioni dei diritti umani costringe la popolazione a fuggire verso
l’Algeria, nei pressi di Tindouf, dove
vengono organizzati enormi tendopoli per raccogliere i Sahrawi stremati.
Da allora, nelle sabbie del deserto, si
combatte una guerra del tutto ignorata.

Per mantenere l’occupazione, il re del Marocco, Hassan II prima e
Mohamed VI oggi, ha instaurato nel Sahara
Occidentale un regime di terrore e di repressione verso la popolazione
civile Sahrawi rimasta nel territorio,
violando ripetutamente le convezioni internazionale sui diritti umani.

I Sahrawi che, nel 1975, hanno potuto sfuggire all’occupazione e che si
trovano attualmente ai campi profughi
di Tindouf vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale
sul destino dei loro parenti. Con questo
obiettivo è nata l’associazione delle famiglie dei prigionieri e degli
scomparsi Sahrawi (Afapredesa). Il loro
compito è difficile. Dal 1975 ad oggi sono più di 800 i civili Sahrawi
che risultano scomparsi. Dove sono ? In
quali carceri sono finiti ? Perché sono stati arrestati ? Un cupo
silenzio è caduto sulla loro sorte.

E’ anche per denunciare questo clima di oppressione, di violazioni
sistematiche dei diritti umani che
l’Associazione Jaima Sahrawi ed Amnesty International lanciano
un’appello perché i sopravvissuti siano
tutti liberati e restituiti alle loro famiglie.


--
Associazione Resistenza e Pace
c/o Mag 6
Via Vittorangeli 7/d
42100 Reggio Emilia
telefax. 0522/454832
e-mail: ass-rep@libero.it