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intervento sulla finanziaria



ELETTRA DEIANA.
Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione sull'emendamento Russo
Spena Tab. A. 58 di cui sono cofirmataria, che per noi ha un grande valore
politico. Con questo emendamento intendiamo proporre la soppressione
integrale della tabella relativa allo stato di previsione del Ministero
della difesa. Le spese per la difesa sono tra le pochissime, come i colleghi
e le colleghe hanno avuto modo di vedere, per le quali la finanziaria
prevede un incremento.
Siamo radicalmente contrari all'aumento delle spese militari, innanzitutto
perché sono spese destinate a finanziare una ricollocazione del Ministero
della difesa sempre più apertamente e dichiaratamente orientata alla guerra,
una guerra che rischia di essere componente duratura e costitutiva dei
rapporti internazionali. Di questo ci sembra che parli ampiamente la tragica
avventura bellica della campagna cosiddetta enduring freedom, che si sta
sviluppando all'infinito e che dunque, come tale, come guerra infinita e
costitutiva, rischia di avere bisogno di un continuo foraggiamento di spesa,
di una continua sottrazione di fondi ad altri fondamentali comparti di
spesa. Per capire questo basta constatare quanto le spese militari sono
destinate a crescere nei prossimi 10 anni in relazione ai programmi maggiori
di armamento: eurofighter, aerei radar, sistemi missilistici, portaerei
Andrea Doria, cacciatorpedinieri orizzonte e via discorrendo. Si tratta di
programma già decisi e avviati. Le proiezioni di spesa ci danno un'idea di
quanto costeranno nel decennio che abbiamo di fronte: per l'aeronautica si
tratta di 32 mila miliardi di lire, per la marina di 22 mila miliardi, per
l'esercito di 24 mila miliardi. Il che significa 7/8 mila miliardi all'anno
a fronte dei circa 4500 miliardi attuali. Ed è appunto questo l'altro motivo
per cui noi proponiamo la cancellazione integrale della tabella relativa al
ministero della Difesa. Perché vi è una logica stringente che mette insieme
la guerra esterna e quello che sul versante interno Rifondazione comunista
chiama il massacro sociale. Siamo alla dismissione integrale della funzione
sociale dello stato mentre si costruisce a dismisura quella bellica e
securitaria contro "stati canaglia", come piace chiamarli
all'amministrazione statunitense di cui siamo vassalli, e i "soggetti
canaglia" cioè tutti quelli che si ribellano, contestano, confliggono,
cercano alternative all'interno dei Paesi occidentali e dell'Italia. I
colleghi e le colleghe dell'opposizione hanno più volte criticato in questi
giorni di finanziaria la vocazione autoritaria del governo e della
maggioranza, le continue violazioni dello spirito della Costituzione.
D'accordo. Ma voglio ricordare che la madre di tutte le violazioni è stata
quella contro l'articolo 11, architrave della nostra democrazia che in
troppi cari colleghi e colleghe, avete mandato al macero.






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