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lettera aperta
Caro Rutelli,
più che una lettera a te, questa è una richiesta di perdono agli
amici che erano con me ad Assisi, al seminario della Tavola della
Pace, ai cittadini che come me hanno sottoscritto il Patto tra i
Cittadini del Mondo e prima ancora ai cittadini del mondo, dagli
afgani ai palestinesi, che più di tutti hanno diritto e bisogno della
mia pronta e limpida solidarietà.
Perdono, per non aver saputo trovare le parole e l'ardire di dirti là,
subito, la verità che andava detta.
Come tu stesso hai ricordato, non molti anni fa eri venuto a
Perugia, nella bella sala de' Notari, per dirci sostanzialmente che
tu MIRAVI IN ALTO.
Ebbene, questa e non altra è la ragione per cui ora ci racconti di
avere superato l'obiezione di coscienza e riscoperto il senso dello
stato, questa la ragione per cui giustifichi il massacro di innocenti
in Afghanistan e questa la ragione per cui sei pronto a giustificare
ogni altra guerra futura.
In alto ci sei quasi arrivato, ma per il bene di tutti ed anche per il
tuo bene, ti auguro di fare un bel scivolone e, politicamente, di
romperti l'osso del collo.
Gianni Zampieri - cdm
Barzanò, 20 dicembre 2001
"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)