[Pace] I frutti avvelenati dell'effettiva di Zelensky nel Kursk. Pace più lontana



Washington Post: l'attacco a Kursk ha fatto saltare un negoziato russo-ucraino previsto a fine mese in Qatar

 Ucraina e Russia avrebbero dovuto inviare delegazioni a Doha verso la fine di agosto per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche da entrambe le parti, ma l'offensiva ucraina nel Kursk ha fatto saltare questa iniziativa. Lo hanno affermato al Washington Post diplomatici e funzionari a conoscenza delle discussioni. La speranza era che i negoziati potessero portare a un accordo più completo per porre fine alla guerra, secondo i funzionari che hanno parlato in condizione di anonimato.

Funzionari ucraini e russi non si sono incontrati faccia a faccia per colloqui dai primi mesi di guerra, quando le delegazioni di entrambe le parti si sono riunite per colloqui segreti a Istanbul. Quelle negoziazioni alla fine sono fallite. In seguito, le due parti hanno concordato un accordo sui cereali che ha portato la Russia a revocare temporaneamente un blocco navale, consentendo all'Ucraina di trasferire il grano attraverso il Mar Nero. Anche questo è saltato mesi dopo quando la Russia si è ritirata dall'accordo. Altri tentativi di stabilire corridoi umanitari sono in gran parte falliti.

Un diplomatico informato sui colloqui ha affermato che i funzionari russi hanno rinviato il loro incontro con i funzionari del Qatar dopo l'incursione dell'Ucraina nella Russia occidentale. La delegazione di Mosca l'ha descritta come "un'escalation", ha detto il diplomatico, aggiungendo che Kiev non ha avvisato Doha della sua offensiva transfrontaliera.

Fonte: Rainews 


L'offensiva nel Kursk: un boomerang per Zelensky

L'operazione ucraina offre a Vladimir Putin un duplice vantaggio su un piatto d'argento.

Da un lato, permette al Cremlino di giustificare retroattivamente la cosiddetta "operazione speciale" in Ucraina, rafforzando la narrativa secondo cui l'obiettivo principale era quello di "demilitarizzare" un paese che ora attacca direttamente la Russia.

Dall'altro, legittima la scelta di non voler intraprendere alcuna trattativa di pace con un governo ucraino che mostra di avere intenzioni aggressive. Questo rafforza la posizione di Mosca, che potrà affermare che la fine della guerra non potrà avvenire senza la distruzione totale dell'apparato militare ucraino.

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Dopo l'attacco nel Kursk Mosca reagisce: "Puntereno alla sconfitta e alla resa incondizionata dell'Ucraina"

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