aiuti umanitari









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carri armati dalla libia

Debka comunica che i finanziatori occidentali e arabi dei ribelli siriani hanno intensificato gli aiuti militari fornendo loro dalla Libia venti carri armati T-62 di fabbricazione russa.

Come preludio alla prossima fase della guerra, nel corso della sua breve visita di sabato 13 agosto a Istanbul, il segretario di stato americano Hillary Clinton ha dato il via libera per la cessione ai ribelli delle prime armi pesanti. I carri armati saranno pagati dal Qatar.

Come ha rivelato il sito Debka lo scorso 11 agosto, in primo luogo l’amministrazione Obama ha acconsentito la fornitura al FSA (Esercito Siriano Libero) di missili terra-aria FIM-92 Stinger da parte della Turchia.

Per la prima volta in 18 mesi di rivolta contro il regime di Assad, lunedì 13 agosto i ribelli, con l’impiego di Stinger caricabili a spalla, hanno abbattuto un caccia MIG-21 dell’aviazione siriana sopra la città del nord-est di Deir el-Zor. Il governo siriano ha sostenuto che l’aereo si fosse schiantato a causa di problemi tecnici, ma subito dopo i ribelli hanno pubblicato fotografie del pilota catturato, il colonnello Rafiq Mohammed Suleiman, circondato dai loro fucili.

Il conflitto siriano è così entrato in una nuova fase, che secondo gli informatori militari Debka è la premessa alla creazione della prima zona protetta all’interno del paese, per la cui difesa l’FSA e altri gruppi di ribelli sono ora stati armati.

Fonti di Ankara informano che la Turchia ha elaborato piani per ricavare questi rifugi protetti tra i 5 e i 25 chilometri all’interno del territorio della Siria e al suo confine con la Turchia e l’ Iraq. Ankara è meno interessata agli aspetti militari di queste zone rispetto al loro utilizzo per alleggerire la Turchia dal peso delle centinaia di migliaia di profughi che in qualità di rifugiati bisognosi sono fuggiti, e continuano a farlo, oltre confine verso la Turchia.

La fornitura dei carri armati e degli Stinger spiana la strada alla difesa delle roccaforti contro gli aerei da combattimento e i carri armati di Assad, che finora hanno avuto mano libera nei cieli e sul campo di battaglia.

I venti carri armati T-62 sono stati scaricati la scorsa settimana nel porto turco di Iskenderun, già riverniciati con l’emblema dell’ FSA. Sono stati consegnati ai gruppi ribelli addestrati alla guerra corazzata e da allora hanno attraversato il confine con la Siria settentrionale.

Secondo gli informatori militari Debka, Assad si trova di fronte a decisioni cruciali: la cessione di armi pesanti ai ribelli siriani, l’abbattimento di un caccia da parte di un missile Stinger, e la possibilità di zone franche protette attraverso il paese, minacciano di cambiare le sorti della guerra a suo sfavore.

Se non decidesse di tagliare la corda, sarebbe più grande che mai il pericolo che passi ad armi non convenzionali per salvare il suo regime. Non potrà continuare a combattere se le sue forze armate perdessero continuamente la faccia vedendo i propri aerei da combattimento sugli schermi televisivi di tutto il mondo mentre esplodono in volo con rottami in fiamme che cadono al suolo tra spesse nuvole di fumo, evidentemente abbattuti dai missili nemici.

Preparati nell’eventualità che la Siria utilizzi l’armamento chimico e biologico, Israele, la Turchia e la Giordania hanno costituito squadre di collaborazione con l’esercito statunitense per avviare contromisure e aiuti medici d’emergenza nel caso in cui questi paesi o le strutture militari americane laggiù ubicate subissero un attacco non convenzionale.

Risoluti sul fatto che non ci fosse più tempo da perdere, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e quello della Difesa Ehud Barack, hanno avviato lunghe consultazioni dalla notte di lunedì 14 agosto, e martedì mattina hanno approvato la nomina di Avi Dichter, ex direttore dello Shin Bet e Ministro della Sicurezza Interna, a Ministro della Difesa Interna al posto di Matan Vilnai, nominato ambasciatore a Pechino.