Re: [pace] Su ONU,mediazioni,Dall'Oglio,



Grazie Marco per questa scaletta di riflessione.
Io credo che i pacifisti nonviolenti devono tenere fermi i principi fondamentali scritti nella nostra Costituzione e nello Statuto dell'ONU entrambi nati all'indomani della tragedia della Seconda Guerra Mondiale. In tutte e due questi statuti è scritto sia il ripudio della guerra, sia il principio della non ingerenza negli affari interni di uno stato sovrano, sia la necessità della trattativa ad oltranza per risolvere i conflitti.
La differenza fra quelli che lavorano per la pace e quelli che sono al servizio delle potenze imperiali impegnati a conquistare il mondo e a diffondere i loro armamenti ed il loro potere su scala mondiale è tutta qui.
I pacifisti nonviolenti ribadiscono il ripudio della guerra e la trattativa e si muovono per la riconciliazione dal basso e non si lasciano sommergere dalle notizie costruite ad arte da imponenti apparati di disinformazione ;
i guerrafondai tendono invece ad acuire le tensioni invece che a smorzarle, diffondendo notizie non vere e/o non verificate o verificabili per costruire un quadro fatto di mostri da abbattere con altrettanta se non maggiore violenza di quella che viene attribuita a questi mostri.
A tale proposito io non parlerei di risse verbali ma di confronto sui principi e sulle visioni del mondo che ognuno ha e sui metodi nonviolenti o militari che ognuno accetta. Io non mi stupisco affatto  neppure dei toni e non mi spaventano i toni eccitati o duri, le diffamazioni o i tentativi di delegittimazione di singoli pacifisti o anche di semplici giornalisti che cercano semplicemente di fare il loro mestiere che è quello innanzitutto di raccontare la verità. La crisi economica, da cui fondamentalmente deriva lo stato di guerra permanente nel quale ci troviamo iniziato ufficialmente l'11 settembre 2011, è di proporzioni mai viste prima nella storia dell'umanità. Mai come oggi ci sono tutti gli elementi per arrivare alla distruzione totale del genere umano.
Come non mi stupisco affatto che possano esserci pacifisti o sedicenti tali che si lascino attrarre dalle sirene della guerra. E' già successo nella storia del 20esimo secolo ai tempi della Prima guerra mondiale con l'allora Seconda Internazionale che si spaccò proprio sul tema della guerra con gli allora Partiti socialisti che votarono nei rispettivi paesi per i crediti di guerra, cioè per i finanziamenti alla guerra che le rispettive borghesie nazionali volevano fare contro le altre borghesie concorrenti, portando in guerra operai  contro altri operai stracciando il principio dell'internazionalismo proletario, come allora si chiamava, di marxiana memoria.
I motivi di tali scelte da parte di singoli o di gruppi di pacifisti sono i più vari. Si va dalla perfetta buona fede, di chi si sente coinvolto nelle notizie terribili che vengono diffuse dai mass media sulle situazioni di guerra di volta in volta create, al vero e proprio prezzolamento di singoli o di intere organizzazioni. Tutte storie già viste e sentite nella storia dell'umanità.
Per quello che ci riguarda noi continueremo a tenere ben saldi e a mente continuamente i principi sanciti nella nostra Costituzione e nello Statuto dell'ONU. Trattativa, trattativa, trattativa è la nostra parola d'ordine.
Giovanni Sarubbi


On 13/07/2012 07:22, marco palombo wrote:
Settimana cruciale per il Siria, si discutera' una nuova risoluzione ONU che dovra' decidere il percorso dell' Onu per fermare il conflitto siriano.
 
Qualche considerazione, con la premessa che si entrera' in una fase caldissima quindi IO in questi giorni provero' ad esporre il mio pensiero cercando di evitare di incrementare le risse verbali che invece temo arriveranno puntuali.
 
Primo punto-La confusione-ONU e gli uguali diritti dei diversi soggetti.
 
Nelle ultime settimane ci sono state iniziative diverse (Conferenza di Ginevra, Amici della Siria, Colloqui di Kofi Annan).
Bisogna tentare di capire il piu' possibile il contenuto reale del dibattito, e le posizioni e i ruoli ufficiali.
 
Se l' ONU e' il soggetto mediatore, gli stati del Consiglio di Sicurezza hanno uguali diritti.
 
Il Consiglio di Sicurezza e' gia' non democratico per come e' costituito, alcuni stati hanno infatti diritto di veto e una presenza fissa (non e' un giudizio solo mio, vedi Galtung "La pace con mezzi pacifici").
 
Comunque la Russia e la Cina hanno gli stessi diritti e i loro interessi come Stati Uniti,  Francia  e  Gran bretagna.
 
 
-2-Le mediazioni si fanno tra i diversi soggetti del conflitto.
 
Se c'e' un conflitto tra diversi attori, le mediazioni e i negoziati devono essere fatti con chi e' coinvolto nel conflitto.
Dire che in Siria non bisogna trattare con Assad e' un assurdo, visto che e' l' attuale Presidente (credo che il suo ruolo ufficiale sia questo).
 
Non trattare vuol dire che deve essere fatta una guerra ?
 
Padre D'Oglio lo nega,
pero' vorrebbe inviare i caschi blu  nel paese governato da Assad senza parlarne con Assad, secondo lui devono mettersi d' accordo Usa e Russia (ha detto davvero questo a Roma)
 
 
Metto solo questi due punti che ritengo scontati.
 
I prossimi giorni saranno cruciali il rischio piu' grande,secondo me, e' la solita guerra Nato che la stessa Clinton ,cioe' chi la potrebbe decidere, ha definito catastrofica.
 
La guerra civile c'e' gia' e va fermata,
ma la  guerra Nato moltiplicherebbe ancora morti e distruzione. E' un copione gia' visto, ritengo giustificato temere che si verifichi nuovamente.
 
Ci saranno bombardamenti mediatici e risse verbali.
 
 Ma se i pacifisti si muoveranno per trovare le strade meno cruente per la soluzione dei conflitti siriani e faranno attenzione a ragionare e agire con calma tra bombardamenti mediatici e risse verbali, qualche vita la salveranno davvero.(ovviamente se ci muoveremo in tanti, non in tre o quattro)
 
 
 


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