R: [pace] bombe e informatica
- Subject: R: [pace] bombe e informatica
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- Date: Sat, 7 Jul 2012 04:24:54 +0200
A Valeria Sonda: 1) Non capisco cosa c’entri il suo primo
link: io o mary rizzo abbiamo forse pensato che il regime faccia un attentato
alla propria tv???? Mi sembra evidente che quell’attentato l’abbia
fatto qualcun altro. 2) I suoi pregiudizi sono tali che a
quanto pare riesce a distorcere anche quel che legge. Nel link che ci ha dato
infatti si parla di come Finmeccanica abbia dato le tecnologie per le peggiori
stragi del regime siriano. Lei invece, incredibilmente scrive “come
mai il regime siriano non si è ancora accorto che ora è la finmeccanica a
gestire l’informatica della Nato”. A proposito di Finmeccanica,
ecco più nel dettaglio la questione, fonte Espresso: Finmeccanica ha
venduto alla Siria uno dei suoi prodotti leader: il sistema
Tetra, una rete per le comunicazioni che
permette conversazioni e trasmissione di dati e ha avuto un successo
commerciale mondiale. E’ affidabile, sicuro e garantisce il funzionamento
in qualunque situazione. Non è un apparato dichiaratamente militare, ma può
diventarlo: permette comunicazioni criptate a prova di intercettazione e
collega qualunque veicolo, elicotteri inclusi. Alcune componenti di Tetra, come
i programmi di cifratura, sono “dual use” e l’esportazione
deve essere autorizzata dal governo italiano. Il contratto con Damasco risale
invece al 2008, quando il feeling tra l’Italia e la Siria era ottimo e la
primavera araba lontanissima. L’accordo da 40 milioni di euro venne
siglato con una società greca, la Intracom-Telecom, e prevede la fornitura di
Tetra alla Syrian Wireless Organisation, l’ente del governo siriano. Le
mail rivelate adesso da WikiLeaks mostrano come i rapporti con la casa madre
italiana per il programma siriano siano stati intensi e continui. Lo schema del business
è semplice: Selex e Dalla
scorsa estate i combattimenti aumentano, viene assediata la città diHama con
la morte di oltre cento civili. Da Damasco premono per avere i sistemi di
cifratura Tea3, necessari per criptare le comunicazioni. Li domandano alla
Selex per settimane, ma per questi apparati che possono avere impiego militare
è necessario il via libera del governo di Roma. E, recitano le mail, «la
decisione finale delle autorità italiane è stata rinviata a fine giugno». Quando
alcune componenti da riparare vengono spedite negli stabilimenti di Firenze, i
siriani ne cancellano la memoria «per ragioni di sicurezza».
E’ solo una procedura di tutela della riservatezza o i terminali
contenevano dati compromettenti? Certo è che, per l’assistenza tecnica, i
greci indirizzano Damasco sull’Italia: «E’ meglio chiedere al
venditore (Selex) perchè qui non abbiamo la necessaria esperienza con Infine
un messaggio del 2 febbraio 2012 annuncia l’arrivo a Damasco degli ingegneri
della Selex per istruire i tecnici della Intracom Syria sull’uso di varie
componenti della tecnologia Tetra, tra i cui i terminali degli elicotteri.
Nell’e-mail non si specifica se si tratti di elicotteri della polizia o
anche militari. I velivoli di entrambi i corpi però stanno avendo un ruolo
chiave nella repressione: i mitragliamenti dal cielo contro ribelli e
popolazione sono segnalati da tutti gli osservatori. Il giorno dopo nella sola città di Homs vengono massacrati 200 civili.
(fonte) Finmeccanica si
difende così: (ANSA) – ROMA, 5
LUG – Il sistema Tetra, fornito da Selex Elsag alla Siria nel 2008,
”era destinato all’impiego da parte di organizzazioni per le
emergenze e il soccorso (‘public safety’). La risposta di
Finmeccanica ci racconta essenzialmente due cose. La prima ha a che
vedere con l’autenticità delle mail che, vista l’esistenza di una
“risposta”, sembra confermata. La seconda riguarda
l’ipocrisia di fondo di Finmeccanica, che si riferisce al 2008 quando i
documenti testimoniano una relazione che si protrae fino al 2012. Finmeccanica,
pilatescamente, fa presente che la propria tecnologia sarebbe destinata
“per un uso esclusivamente civile”, laddove sappiamo che la
tecnologia, in sé, è “neutra”. Come sottolineano a
Giornalettismo: L’Espresso,
partner di Wikileaks ha censito buona parte di queste comunicazioni,
ma in fondo basta un delle liste che vi sono riportate, come quella per fornitura di radio alla polizia di
Muadamia del
maggio 2009, evidentemente propedeutica al suo impegno nella successiva repressione, per
provare senza ombra di dubbio che quello di Finmeccanica è stato, ed è ancora,
un contributo alla spietata repressione da parte del regime siriano (fonte). Lo stesso metro lo si
poteva applicare già tre anni fa,
quando: Finmeccanica firma un
accordo del valore di 300 milioni di euro, per la realizzazione di un grande
sistema di protezione e sicurezza dei confini libici, in particolare quelli che
guardano verso Niger, Ciad e Sudan da dove arriva il grosso dei migranti
dall’africa subsahariana. La sicurezza dei confini sarà dunque affidata a
sensori elettronici e Finmeccanica, in un comunicato, specifica che «la prima
tranche di 150 milioni di euro è già operativa» e che Selex «addestrerà gli
operatori, i manutentori ed assicurerà le opere civili necessarie» (fonte). Quel sistema non ha
nulla di “militare”, ma serve a Gheddafi per individuare con più
efficienza i disperati che tentano l’attraversata del deserto per
arrivare sul Mediterraneo. Quella “linea di
confine” che verrà tracciata dai sensori elettronici è in mezzo al
deserto e oltre a essa i profughi dell’area sub-sahariana vengono
ricacciati senza pietà. Da:
pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
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