Concordo con la proposta (e la bozza) di Marco e facciamo in fretta...



dovremmo mandare questo appello in fretta anche ai media oltre che al Terzi
 
Marinella
 

Da: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Lunedì 25 Giugno 2012 9:45
Oggetto: [pace] Appunti per una eventuale dichiarazione contro gli atteggiamenti del ministro Terzi
Ho scritto questi appunti, potrebbero essere una base di partenza per una presa di posizione comune contro la politica portata avanti dal ministro Terzi nella crisi siriana.
Spero che sia l' inizio di una discussione che arrivi poi a prese di posizioni pubbliche.
A questo punto pero' devo staccare e posso collegarmi solo nel pomeriggio.
 
marco
 
 
Martedi' la Nato discutera' sul caso del caccia turco abbattuto dalla contraerea siriana e, secondo alcuni media, l'Italia e la Gran Bretagna saranno i paesi piu' attivi nell' appoggiare le richieste turche.
 
Questo e' solo l' ultimo episodio nel quale il Ministro degli Esteri italiano Terzi ha mostrato un atteggiamento ostile verso il governo siriano proprio mentre l' Onu e' impegnata in una difficile missione tesa a fermare gli scontri armati tra l' esercito di Damasco e gruppi dell' opposizione.
 
Infatti anche dopo l' inizio della missione guidata da Kofi Annan sono state imposte dal nostro paese nuove sanzioni alla Siria e il suo ambasciatore e' stato definito dall' Italia "persona non gradita" ,inoltre tutte le dichiarazioni sulla crisi hanno un taglio unilaterale e molto discutibile nei toni.
 
Noi crediamo che questo modo di operare non rappresenti la volonta' del popolo italiano che, pur con differenti opinioni, non vuole alimentare in Siria l' attuale guerra civile e preparare il terreno ad un eventuale intervento militare straniero.
 
Contestiamo quindi l' operato del Ministro Terzi nella crisi siriana ed invitiamo le forze politiche e sociali e gli italiani tutti a seguire meno distrattamente questo conflitto , a muoversi per una soluzione negoziata e non cruenta della crisi e a non favorire vecchi e nuovi conflitti armati.