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Re: [pace] Fate girare: Risposta di marinella Correggia ad accuse vergognose a causa dell'impegno contro la guerra
- Subject: Re: [pace] Fate girare: Risposta di marinella Correggia ad accuse vergognose a causa dell'impegno contro la guerra
- From: Dante Bedini <bdndante at gmail.com>
- Date: Fri, 22 Jun 2012 18:04:37 +0200
condivido pienamente l'ntervento di Marinella e approfitto per ringraziarla per il suo impegno costante a favore della pace. Una volta venivamo chiamati "pancifichisti", poi "antiamericani" (do you remember GiulianoFerrara e compagnia cantante?), ora "filodittatori". La misura è colma! Dante Bedini Il 16/06/12, Mari Cor<mari.liberazioni at yahoo.it> ha scritto: > Vi Prego di dare la massima diffusione a questo mio tentativo. Basta. La > misura è colma. Grazie, Marinella > > LETTERA DI DENUNCIA > DEL DANNO MORALE E MATERIALE INFLITTOMI PUBBLICAMENTE DA ALCUNE PERSONE PER > IL > MIO IMPEGNO CONTRO LA GUERRA IN SIRIA CON LA RICHIESTA CHE RITIRINO > PUBBLICAMENTE LE ACCUSE > Marinella Correggia > (Torri in Sabina, Rieti) > > Mi ritengo gravemente > danneggiata sul piano umano e materiale da reiterati “articoli” o > interventi su facebook e su blog (un parziale elenco si trova più oltre) > contro il mio impegno assolutamente > gratuito e a mie spese benché quasi a tempo pieno, un impegno contro le > guerre e > i loro devastanti effetti, impegno iniziato nel 1990-91, e ultimamente volto > a > scongiurare la guerra Nato in Libia > prima e in Siria ora, grazie a una intossicazione mediatica senza pari, > alla quale gli autori delle ingiurie nei miei confronti collaborano (nel > loro > piccolo) e che io da molto tempo cerco di contrastare (nel mio > piccolissimo). > > > Ecco alcuni degli > articoli e interventi ai quali mi riferisco (ringrazio chi me li ha > segnalati poiché non sono su facebook e la mia navigazione internet non si > riferisce a siti di opinione). La libertà di giudizio non deve però arrivare > a > una disinformazione infamante. Invito > le persone e i siti o blog o gruppi facebook nominati a ritirare al più > presto > le accuse e a scusarsi: > > - Scritto apparso sul sito Vicino Oriente a firma > Monti Germano che mi accusa di essere al servizio del regime di Assad e mi > affianca a gruppi di estrema destra (accuse entrambe ridicole per chiunque > mi conosca; ma non è il caso dell’autore). > L’articolo è stato ripreso dal sito di Amedeo Ricucci. > - - L’intervento della signora Aya Homsi nel gruppo facebook > “Vogliamo una Siria > libera” che fiancheggia il CNs (Consiglio nazionale siriano) e l’Esercito > sirano > libero; la signora afferma che se io > scrivo quel che scrivo è perché “ne traggo un profitto”. > - - Le accuse di essere > “embedded” rivoltemi pubblicamente dal signor Enrico De Angelis che lavora > al > Cairo per un centro di ricerca francese. > > 1. Gli attacchi > ingiuriosi si riferiscono alla ricerca e divulgazione che compio e che in > parte > viene pubblicata sul sito dedicato www.sibialiria.org. Come chiunque può > vedere il sito non > dice nemmeno una parola a favore del governo siriano. Ma analizza in tanti > episodi i cortocircuiti della disinformazione attuata sin dai massimi > livelli > (settori dell’Onu che attingono a fonti di parte), la quale sta portando > Occidente e petromonarchie a un altro intervento con pretesti “umanitari”, > reso > possibile dalla creazione del consenso che manipola una realtà di scontri > settari con interferenze esterne pesanti fomentati e la fa diventare “un > intero > popolo massacrato da un dittatore”. Riporto anche testimonianze dirette con > nomi e cognomi di vittime alle quali nessuno presta attenzione. Il mio > attivismo consiste non tanto nello scrivere articoli (questo non prenderebbe > tanto tempo) quanto soprattutto nel networking > nazionale e internazionale (rispetto a militanti, siti, gruppi politici, > media > alternativi) al quale dedico molte ore al giorno; per non dire delle > numerose > manifestazioni, sit in eccetera nei quali mi attivo da oltre un anno. Ma > questo > è sconosciuto a chi mi attacca. > > > 2. E’ un grande dolore > essere accusati – per la prima volta da quando ho iniziatol’attivismo > pacifista nel 1991 - di “pacifismo nero” > da parte di persone (vedi oltre) che sostenevano indirettamente i cosiddetti > “ribelli” libici, le cui gesta razziste, violente, repressive dei diritti > umani, > e che ora sostengono il Consiglio nazionale siriano (Cns), il quale è > finanziato da stati come Qatar e Arabia > Saudita, oltre alle potenze occidentali (“dimmi chi ti finanzia e ti dirò > chi > sei”) e per questo invece di muoversi su una vera strada negoziale chiede > ufficialmente interventi armati esterni da parte dei suoi alleati stati > capitalisti e sostiene il cosiddetto Esercito > siriano libero, delle cui gesta > riferiscono ormai gli stessi media mainstream. E’ sorprendente che al tempo > stesso i suoi “attivisti” siano presi come fonte di notizie... > > 3. E’ vergognoso che mi si accusi sul gruppo facebook > “Vogliamo una Siria libera” di trarre profitto dai miei scritti.E’ l’esatto > contrario, come sa chiunque mi conosca. E’ infatti notevole e ormai quasi > insostenibile il danno materiale che traggo dall’impegno per la pace, a > causa di(1) mancati introiti dalle mie attività lavorative, pressoché > abbandonate da un anno per mancanza di tempo dovendo/volendo dedicarmi solo > a > questo impegno antiguerra, 2) spese di viaggi in loco (Libia e Siria), e di > telefono.A questo si aggiungerà ora 3) il pregiudizio a mie attività future > nel campo dell'ecologia di giustizia, a causa di questa diffamazione nei > miei confronti. Di pagato in relazione alla Siria ho scritto > solo un reportage con foto, per un totale di circa 300 euro. Il resto è > stato gratuito e, ripeto, con spese a mio carico. E con una perdita di tempo > che mi > rallenta diversi progetti anche editoriali. La mia ostinazione è > giustificata solo dal non voler vedere più il mio paese partire a bombardare > altrui popoli (con effetti che ho verificato in loco più volte) con pretesti > umanitari veicolati da menzogne assordanti. Mi muove il desiderio che > quella > alla Libia sia stata L’ultima delle (nostre) guerre di bombardamenti e > massacri. > Ma grazie a tanta gente non sarà così. > > > 4. Per me questo è il naturale seguito di un impegno contro > le guerre occidentali iniziato nel 1991 e sempre gratuito e autofinanziato > (dalle mie attività di autrice di libri e articoli in materia di ecologia, > rapporti Nord-Sud, rispetto dei viventi). L’indignazione > per il ruolo bellico del paese nel quale purtroppo vivo mi ha portata a > essere > presente sia in Iraq che in Jugoslavia che in Libia durante i > bombardamenti e non certo come inviata di guerra (!) ma > come militante. Dal 1991 (prima guerra del Golfo) la propaganda mediatica e > la disinformazione creano consenso a interventi bellici. Ora, accertare la > verità è cosa difficile, ma cogliere le menzogne e la disinformazione lo è > meno. Prende solo molto tempo > . > 5. Con l’occasione denuncio l’opera di demonizzazione contro chiunque esca > dal coro assordante e faccia > notare esempi lapalissiani di propaganda pro-bellica a tutti i livelli. E’ > additato e oltraggiato anche l’impegno di diversi attivisti della Rete NoWar > di cui faccio parte.
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- Fate girare: Risposta di marinella Correggia ad accuse vergognose a causa dell'impegno contro la guerra
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