Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria



Mi sembra molto interessante e condivido l'intervento di Giuliana Sgrena
sulla Siria e sui pacifisti. Gli "arabisti" dell'appello sulla Siria sono
intervenuti con i loro commenti (e l'immancabile attacco a Marinella
Correggia), che potete leggere in coda a queste due pagine web:

http://giulianasgrena.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23141&typeb=0
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23163

Giuliana Sgrena conclude il suo intervento così: "Ma noi pacifisti, mi ci
metto anch'io, dobbiamo muoverci al di fuori degli schemi della propaganda
di guerra, da qualsiasi parte venga. Cercare degli interlocutori, anche se
è difficile, forse non è impossibile. Premere sui paesi perché appoggino
il piano dell'Onu invece di farlo fallire e sostengano una pace negoziata
invece di ritirare gli ambasciatori. E soprattutto applichino un vero
embargo delle armi. Perché sappiamo bene che qualcuno l'intervento
militare attraverso i contractors, il Qatar o al Qaeda, l'ha già
cominciato. Quindi non c'è tempo da perdere. Se vogliamo la pace dobbiamo
costruirla ponendo fine al bagno di sangue, impedendo l'intervento della
Nato, ma non salvando il regime di Assad".

Vorrei essere chiaro per quello che penso.

Credo sia giusto definire i nostri avversari:

1) il regime dittatoriale siriano e le sue violezioni dei diritti umani
2) le menzogne di guerra (per condannare Assad basta Assad, non bisogna
inventarsi che stacca la spina alle incubatrici)
3) la violenza di chi vuole ribaltare il regime con la forza e non concede
spazio a un'altra forma di trasnsizione democratica e nonviolenta
4) i fomentatori esterni esterni dell'insurrezione armata, dal Qatar
all'Arabia Saudita, dalla Turchia agli Stati Uniti


E i nostri alleati:
1) gli oppositori nonviolenti al regime
2) i promotori di “Mussalaha”, una iniziativa di riconciliazione
nonviolenta, e tutti coloro che - all'interno delle religioni - operano
per il dialogo
3) i corpi civili di pace messi in campo dalla società civile internazionale
4) gli osservatori dell'ONU, efficacemente protetti, a supporto di un
piano di "cessate il fuoco".



Alessandro Marescotti
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(TA)