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Re: Analisi Difesa: "Sulla Siria anche l'Onu ci prende per il naso"
- Subject: Re: Analisi Difesa: "Sulla Siria anche l'Onu ci prende per il naso"
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Wed, 13 Jun 2012 01:04:33 +0200
- Importance: Normal
Riporto a tutti l'intervento di Enrico De Angelis. Al quale consiglierei di non non essere così sbrigativo con Gianandrea Gaiani, di Analisi Difesa. E' un analista che scrive - oltre che su una rivista ben informata su questioni militari come Analisi Difesa - anche su Panorama e sul Sole 24 Ore. Visto che ci sono, segnalo questa interessante pagina web http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-07-20/istruttori-italiani-armi-russe-111542.shtml?uuid=AacqNfpD Il governo pone il segreto di Stato sulle armi ex sovietiche inviate ai ribelli libici. Dato che le armi si spostano in blocco di conflitto in conflitto non escluderei che si siano nuovamente spostate: invovinate dove? Quanto alla qualità dell'informazione che diffondiamo, la nostra è stratosfericamente migliore di quella che viene data dai mass media in Italia. Abbiamo segnalato varie violazioni della Carta dei doveri del giornalista (http://www.medialaw.it/deontologia/doveri.htm). E' in atto una campagna di manipolazione di massa dell'informazione a scopi bellici. Puntano sui pacifisti, infiltrano informazioni manipolate. Avaaz è il classico esempio di come si diffonde l'informazione per cambiare la percezione della realtà in ambito pacifista. Quelli sono dei fuoriclasse. Altro che Marinella Correggia. Ma nessuno fa le pulci ad Avaaz... Alessandro > Ciao a tutti, > > faccio un ultimo intervento, ma davvero l'ultimo, su questa lista. Per il > resto spero che con Lorenzo Galbiati e altri sia possibile instaurare un > vero dialogo, ma mi sembra di capire che con la maggioranza non sia > possibile. Pazienza. Ma penso che per ora sia inutile continuare e vi > prego di non inviarmi più niente che non sia per la questione del dialogo > proposta da Galbiati. Io intanto mi toglierò dalla mailing list. > > Una prima risposta a Marinella Correggia, che mi accusa di follia perché > scenderei in piazza se ci fosse un intervento armato non concertato con > Russia e Cina. Non rispondo più a proposito della sua visione delle cose, > tanto ci siamo capiti e io la penso sempre allo stesso modo. Giusto due > cose: primo, Correggia continua a dire che l'appello era diretto a lei. La > prova sarebbe nella mia frase "i report di Marinella Correggia, che > rappresentano esattamente il bersaglio di questo appello". Intendevo dire, > e mi sembrava chiaro, che rappresentano esattamente il tipo di report che > è il bersaglio dell'appello. Magari fosse solo lei il problema con il suo > piccolo blog e qualche articolo per il Manifesto. Tra l'altro dopo le mail > che ci siamo scambiati, anche in privato, in cui le dicevo: 1) che io non > l'ho mai accusata di trarre profitto, ritenendo un argomento del genere > assolutamente scorretto e 2) la natura del centro per cui lavoro, mi > sembra scorretto (oltre che ridicolo) continuare a insinuare che sono al > soldo dei francesi. Insomma prima si offende perché delle persone la > accusano di prendere soldi dai siriani (non io) e poi lei fa lo stesso con > me? bah... > Così come è ridicolo quando afferma che ci scagliamo contro il Manifesto > perché ancora capace di mobilitare. Primo: ma che capacità di > mobilitazione??? Tra l'altro il Manifesto ha dovuto pubblicare una lettera > di spiegazioni per la sua linea sulla Siria perché immagino gli siano > arrivate un sacco di lettere di protesta dai lettori. Segno che anche chi > legge il Manifesto (tra cui io se fossi in Italia) non è detto > assolutamente che condivida ciò che legge sulla Siria. Ci scrivono diversi > amici miei come Gennaro Gervasio o persone come Danilo Zolo che sono > firmatari dell'appello, sul Manifesto. Giusto per farvi capire che le > critiche vengono da dentro, non da chissà dove. > La nostra intenzione era solo quella di smuovere le coscienze perché > dovremmo stare tutti dalla stessa parte per pesare di più, proprio perché > da soli siamo tutti impotenti. E perché c'è questa visione in grandissima > parte completamente inventata su quello che succede in Siria. Ma anche noi > siamo pacifisti e facciamo parte della stessa area politica, non so se > questo si è capito. Chi sicuramente non merita il nome di pacifista è > colui che deciderà di andare alla manifestazione del 16 a Roma, accanto a > gente che conosco che ha su Facebook come foto di profilo Bashar al-Asad e > che lavorava direttamente per l'ambasciata siriana a roma. E che schifo... > > Negli ultimi giorni hanno firmato l'appello gente come Antonio Moscato, > Sinistra Critica, Assopace, e ancora tanti arabisti, attivisti di > movimenti pacifisti, per i diritti umani, attivisti per la Palestina. > Andatevi a scorrere come si allunga la lista dell'appello e chi lo sta > firmando, a volte dandoci risposte entusiaste e dicendoci "finalmente! non > se ne poteva più"!. Se questo ancora non serve a farvi capire qualcosa, e > allora pazienza. Ma mettetevi in testa che questi non sono attacchi del > potere verso chi scrive cose scomode. Sono attacchi di gente che sa un po' > meglio di voi le cose come stanno, per ragioni professionali, non per > altro, e che legge incredula quello che scrivete e decidete di leggere. > > Per darvi un ultimo esempio pratico commento brevemente questo ultimo > articolo di Analisi Difesa, anche questo perfetto bersaglio dell'appello > (non li conoscevo prima, spero non si ripeta la stessa opera di > vittimizzazione che c'è stata prima con la signora Correggia, ormai > bersaglio preferito di poteri forti come me). > > Il titolo dell'articolo già dice tutto : "SEMPRE PIU’ GROSSOLANA E > INCALZANTE LA DISINFORMAZIONE SULLA GUERRA CIVILE SIRIANA". > L'autore ha già deciso che c'è disinformazione. Ha deciso che le > testimonianze delle persone sono tutte false e fanno parte di un piano di > disinformazione voluto e preparato. è una scelta ideologica ovviamente, > perché non possiamo sapere se quelle persone hanno detto il falso o no. Se > c'è un testimone che racconta qualcosa, si può dubitare, ma non si può > decidere a priori che ha raccontato il falso. > All'autore sfuggono poi diverse cose: > 1) primo, quello che fanno gli osservatori ONU è anche questo, > intervistare la gente e ricostruire i fatti. Se si decide che tutti > mentono, e allora è finita. Basta dire che queste sono le fonti, e noi le > metteremo in dubbio. Fa parte del piano Annan, raccogliere le > testimonianze. Se poi non ci piacciono, non è che si può subito dire "c'è > un piano di disinformazione!" L'altra cosa che l'autore comodamente omette > è che il rapporto è basato sulle osservazioni dei segni di tortura sui > bambini. Certo, non possiamo sapere chi li ha fatti, possiamo pensare che > i rivoluzionari siano dei mostri capaci di torturare i propri bambini per > mostrarli agli osservatori, ma insomma...con tutte le altre prove di > tortura, sevizie, uccisioni, non vedo perché dubitarne. Chi conosce qual'è > la situazione sa quello che il regime sta facendo perché lo sente ripetere > da amici che conosce da una vita. Ormai non posso scorrere le mie pagine > su fb per le atrocità che mostrano...tutte macchinazioni? ma per favore. > 2) Le interviste non funzionano perché tutti mentono, ma allora perché non > si può dire la stessa cosa di quando parlano i testimoni contro i ribelli > o a favore del regime? Perché le testimonianze anti-regime sono false e > quelle pro-regime degli articoli che piacciono a voi, dove si usa perfino > SANA o le televisioni russe, notoriamente simbolo di giornalismo > equilibrato, vanno bene? Allora dovremmo dire: non possiamo sapere più > nulla e pazienza giriamoci dall'altra parte. Certo, sarebbe molto più > comodo. > 3) L'esercito ha usato i bambini come scudi umani. Lo si sa da mesi perché > ci sono i video dell'esercito che entra nelle città (io ne ho visti alcuni > ambientati a Zabadani e Homs) accompagnati da civili e con bambini davanti > ai carri. Visti personalmente. Ma questo forse l'autore non lo sa, perché > non segue la Siria come dovrebbe e non ha a disposizione abbastanza fonti. > Se ci arrivano prove da più parti, si fa 2+2...ma no deve essere tutto un > complotto...tutti mentono, i video sono ricostruiti negli studi di > al-jazeera, etc. etc. > 4) "allo scopo di rendere digeribile il prossimo intervento militare > occidentale in Siria al fianco dei nostri alleati al-Qaeda"....questa, > vedete, è pura disinformazione. è falso. non c'è altro da dire. Sostenere > che questa rivolta venga portata avanti da Al-Qaeda è uno sputo in faccia > alla verità. Forse l'1% dei combattenti appartiene ad al-qaeda (dei > combattenti, non considero neanche le centinaia di migliaia del movimento > non-violento). Padre Paolo dell'Oglio, nel suo ultimo lungo giro ad Homs, > una delle roccaforti dei ribelli, dice che non ha mai incontrato un > non-siriano! Neanche uno! Dice "sono sicuro che ce ne siano, ma non ne ho > mai incontrato uno". Nelle roccaforti dei ribelli. E questo signore > dell'articolo ci viene a dipingere la rivolta, anche armata, come portata > avanti da terroristi venuti dall'Iraq? Una vergogna, non ci sono altre > definizioni. Se si mente così, sulle spalle di gente che muore per lottare > contro un regime autoritario, mi dispiace ma il giudizio è netto. Vorrei > sapere da dove l'ha presa questa informazione, dato che tutti gli > analisti, tutte le persone che sono state in Siria e hanno conosciuto la > natura dell'opposizione, tutte le persone che seguono da vicino la cosa, > eccetto per Siriani pro-regime e, appunto, i complottisti che vedono solo > quello che vogliono vedere, dicono la stessa cosa che ha detto Paolo > dell'Oglio. Al-Qaeda in Siria c'è: saranno trecento persone, 500. Non lo > so. Il solo esercito libero saranno ormai decine di migliaia e i > manifestanti che continuano a scendere in piazza ancora di più e la gente > che non scende in piazza e vorrebbe ancora di più e decine di migliaia > sono stati costretti a espatriare per paura delle ritorsioni del regime. > Io abito al Cairo e qua sembra di stare in Siria. Ho amici Siriani che si > occupano del problema dei rifugiati da queste parti (e guarda caso > elemosinano fondi da ONG europee, chissà dove sono Qatar e Arabia > Saudita). E lui ci viene a dire che stare al fianco della rivoluzione > significa stare al fianco di al-qaeda.... > 5) L'articolo menziona anche la condanna dell'ESL per l'uso di bambini per > supporto. Ma in questo caso ovviamente è solo uno sprazzo di dignità...non > il fatto che le testimonianze dicono anche questo e che probabilmente > anche questo è vero. Ma per lui sembra che le cose dette contro il regime > sono false e quelle contro l'ESL sono vere. Su quale base non si sa. > Purtroppo, probabilmente, sono tutte vere. > 6) Si dice che questo rapporto è fatto per rendere digeribile un > intervento straniero. Ma che è giornalismo questo? sono pure falsità > ideologiche e basta. L'ONU deve ricostruire questi rapporti e cercare più > prove possibili e queste prove sono anche ottenute attraverso > testimonianze. Il solito atteggiamento negazionista a senso unico. Le > prove di bambini torturati e uccisi dal regime ce ne sono a centinaia: > video e testimonianze di persone al di sopra di ogni sospetto. Se queste > testimonianze lo confermano, perché dubitarne? Se le prove vengono da > tantissime parti, e poi c'è un rapporto ONU che le conferma, ma perché non > stare zitti? Certo ci saranno le solite esagerazioni, ma molto > probabilmente la maggioranza corrisponde alla verità. > 7) Ultimo paragrafo: ciliegina sulla torta. Il caso del giornalista > britannico. Primo: è chiaro che i giornali ne parlano meno rispetto a un > rapporto ONU che parla di bambini seviziati e uccisi a centinaia (pare > 1200). Vorrei vedere, è naturale che sia così! e vorrei sapere se qualcuno > non lo considera normale.... > Tra l'altro, anche questo evento è stato pubblicizzato e io l'ho letto da > più fonti. E lo ritengo anche vero. I ribelli siriani stanno cercando in > tutti i modi di ricevere più attenzione dall'opinione pubblica > internazionale e a volte purtroppo ricorrono anche a questi mezzi. Ma che > significa? Perché l'autore lo mette alla fine? Per dire che sono tutti > sullo stesso piano? > > Vedete, questi sono esattamente gli articoli contro cui abbiamo scritto il > nostro appello e che vi stanno isolando sempre di più: tendenziosi, basati > su pregiudizi ideologici, giornalisticamente non professionali, mancano di > fonti, dicono vere e proprie falsità come la questione di Al-qaeda. Così > non si va da nessuna parte e certo non si aiuta il popolo siriano, che > immagino sarebbe l'obiettivo... > Se vogliamo davvero farla finita con questa deriva verso la guerra civile > ed evitare un intervento straniero, bisogna avere un approccio molto più > costruttivo e soprattutto bisogna avere una visione della realtà che non > poggi su queste invenzioni e questa faziosità che assolve il regime e nega > quello che sta facendo sulla base di nulla. Solo così si può veramente > fare qualcosa. Se ve ne importa veramente qualcosa... > > > cordiali saluti > enrico de angelis > > > > > Enrico De Angelis > Researcher at CEDEJ, Cairo > edeangelis at gmail.com > 0039-3393250983 > > > > > > Il giorno 12/giu/2012, alle ore 20.22, Alessandro Marescotti ha scritto: > >> Fonte: Analisi Difesa >> http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero129/article_117314056736782835304055643584_4772136123_0.jsp >> >> "SEMPRE PIU’ GROSSOLANA E INCALZANTE LA DISINFORMAZIONE SULLA GUERRA >> CIVILE SIRIANA" >> >> 12 giugno – Non bastavano le bugie di al-Jazira e al-Arabya riprese >> acriticamente dalla stampa occidentale. Ora ad aumentare la mole di >> propaganda grossolana tesa a dipingere il regime e l’esercito siriano >> come un mucchio selvaggio di macellai di donne e bambini ci si mette >> pure l’Onu. Un rapporto delle Nazioni Unite redatto dal rappresentante >> speciale per i Bambini e i Conflitti Armati, la signora cingalese >> Radhika Coomaraswamy (nella foto), denuncia l'esercito siriano di aver >> utilizzato i bambini come "scudi umani" nel conflitto in corso >> costringendoli a salire sui carri armati per fermare gli attacchi dei >> ribelli. La signora Coomaraswamy ha detto alla Bbc di essere stata >> testimone in Siria di episodi "orribili" e di non avere mai visto una >> situazione simile in nessuna altra parte del mondo. Verrebbe quindi da >> pensare che l’alto funzionario dell’Onu si sia recata in prima linea ad >> Homs, Hama, Houla o in altre città contese tra lealisti e ribelli per >> toccare con mano e vedere con i propri occhi scene così raccapriccianti. >> Invece la Coomaraswamy racconta che "molti ex soldati hanno parlato di >> attacchi armati nelle aree abitate da civili e di aver visto bambini, >> alcuni molto piccoli, uccisi e mutilati". Cioè lei non ha visto niente >> ma sono stati “ex soldati” a raccontare questi episodi, termine che in >> Siria vuol dire disertori, cioè le truppe passate alle posizioni dei >> ribelli tra i quali vi sono anche i migliori terroristi di al-Qaeda >> veterani dell’Iraq e milizie islamiste finanziate da Qatar e sauditi. >> >> Certo ogni guerra civile porta atrocità e non abbiamo dubbi che anche i >> lealisti si siano macchiati di violenze contro i civili ma molti di >> questi massacri che sempre più spesso vengono attribuiti alle forze >> fedeli ad Assad “puzzano”, specie ben sapendo di quali nefandezze sono >> capaci quei terroristi veterani dell’Iraq dove non esitano a impiegare >> bambini e disabili come kamikaze. >> >> Con uno sprazzo di dignità la Coomaraswamy ha ammesso che anche >> l'Esercito libero siriano (Els), cioè i soldati disertori che combattono >> le forze pro-Assad, hanno utilizzato i bambini nel conflitto. "Per la >> prima volta abbiamo sentito di bambini reclutati dall'Els per il fronte” >> ma poi ha puntato nuovamente il dito contro il regime aggiungendo che >> “l'uccisione e la mutilazione di bambini sono cose accadute in molti >> conflitti, ma la tortura in carcere su piccoli che non hanno più di 10 >> anni è qualcosa di straordinario, che non si è visto in nessun altro >> posto” dando così per scontate informazioni diffuse finora solo dalla >> propaganda dei ribelli. >> >> Oltre ai media arabi e occidentali anche l’Onu ci prende per il naso. >> >> Per dimostrare le sofferenze inflitte ai bimbi nel conflitto, il >> rapporto cita in particolare l'attacco dell'esercito al villaggio di Ayn >> al-Arouz, nella provincia settentrionale di Idlib, dello scorso 9 marzo. >> Alcuni testimoni hanno riferito che quel giorno diversi bambini sono >> stati costretti ad uscire dalle loro case e "usati dai soldati come >> scudi umani in quanto posizionati davanti ai finestrini degli autobus >> che portavano i militari nel villaggio". Cioè ancora una volta si citano >> come fossero testi sacri testimonianze vaghe di esponenti >> dell’insurrezione allo scopo di rendere digeribile il prossimo >> intervento militare occidentale in Siria al fianco dei nostri alleati >> al-Qaeda. >> >> Non a caso rispetto alle illazioni della signora Coomaraswamy una ben >> minore visibilità ha avuto la denuncia del reporter britannico Alex >> Thomson, inviato della britannica Channel 4, che ha accusato i ribelli >> siriani di aver tentato di farlo cadere in una trappola per farlo >> uccidere dalle truppe lealiste per poi accusare di un’altra ignominia il >> regime di Bashar el Assad. Thomson, riferiscono i media britannici, ha >> raccontato che si trovava a con il suo autista un interprete ed altri >> due giornalisti a Qusair, a 90 minuti da Homs. Il gruppo stava tentando >> di ritornare verso le linee governative quando la scorta dei ribelli che >> li accompagnava li ha spinti, sostiene, verso una strada senza via >> d'uscita nel mezzo "del fuoco incrociato" di una battaglia. Il >> giornalista è certo che non si sia trattato di un errore. "I ribelli >> hanno deliberatamente cercati di farci sparare dall'esercito siriano", >> perché aggiungere la loro morte all'elenco di dei crimini delle forze di >> Assad avrebbe aumentato la simpatia di cui gode la causa dei ribelli: La >> notizia di "giornalisti morti è sempre negativa per Damasco", ha scritto >> sul suo blog Thomson, che alla fine è riuscito con il suo gruppo a >> dileguarsi e ha poi lasciato la Siria. >> >> Gianandrea Gaiani >> Analisi Difesa >> www.peacelink.it > > --- Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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- Analisi Difesa: "Sulla Siria anche l'Onu ci prende per il naso"
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Re: Analisi Difesa: "Sulla Siria anche l'Onu ci prende per il naso"
- From: Enrico De Angelis <edeangelis at gmail.com>
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