Dopo la Libia, ritornano con la Siria. I paladini di Avaaz vogliono vincere ancora
- Subject: Dopo la Libia, ritornano con la Siria. I paladini di Avaaz vogliono vincere ancora
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 22 Dec 2011 14:43:03 +0000
- Importance: Normal
- Sensitivity: Normal
Title: Avaaz.org - The World in Action Avaaz ritorna a lanciare i propri messaggi dicendo di essere stata nel 2011 "in prima linea per la primavera araba".
Avaaz ha contribuito non poco a lanciare informazioni non verificate sulla Libia, come abbiamo documentato in questa lista. Alcune bufale erano targate Avaaz.
"Stiamo vincendo", dice Avaaz.
Lo hanno detto anche i tagliagole che hanno presto il potere in Libia con il supporto dei bombardamenti Nato, facendo scempio dei diritti umani in nome dei quali dicevano di combattere.
Anche grazie alla "nonviolenza" di Avaaz la storia e' cambiata.
Hanno vinto in Libia.
E ora rilanciano con la Siria.
Proprio ora che arrivano gli osservatori in Siria ecco che si scatena di tutto.
A quanto pare la missione degli osservatori e' servita come strumento polemico per dire che la Siria "non li vuole" e ora che gli osservatori possono entrare e che bisogna metterli a verificare le violazioni dei diritti umani ecco che scoppia il pandemonio.
Ormai e' chiaro: non interessa verificare se ci sono state, e dove delle vittime. Non interessa vedere come procedere sul terreno della tutela internazionale dei diritti umani.
Bisogna, invece, rovesciare un regime.
Tutto questo mi conferma che c'e' un obiettivo politico che e' quello di rovesciare i governi della black list americana (da alcuni giorni anche Peacelink e' entrata in una black list internazionale e vari nostri messaggi vanno nello spam di alcuni server che implementano tale "lista nera", ad esempio alla Camera dei Deputati).
Perdonatemi, ma io sto alla larga da ogni retorica che ha portato alla "guerra umanitaria" in Libia e che rischia analoga sciagura per la Siria.
Alessandro
Ps - ecco Avaaz cosa scrive...
Cari incredibili Avaaziani, |
Non ci limitiamo a consegnare le nostre petizioni in maniera efficace, ma gestiamo anche case rifugio e vie sicure per proteggere il movimento pro-democrazia, sfidiamo multinazionali per vie legali o con appelli ai loro azionisti, doniamo milioni per dotare gli attivisti delle tecnologie più avanzate, e consegniamo con forza le voci della nostra comunità direttamente e in persona a presidenti, miliardari, ambasciatori e ministri. Funziona: guarda sotto per vederlo con i tuoi occhi. Soltanto nelle ultime settimane abbiamo aiutato a vincere campagne che vanno dal divieto delle bombe a grappolo alle sanzioni alla Siria fino al salvataggio di internet e al Trattato ONU sul clima: |
IN PRIMA LINEA PER LA PRIMAVERA ARABA
Wissam Tarif, un amichevole attivista di Avaaz, definito dal regime sanguinario sirano "l'uomo più pericoloso al mondo". La nostra rete è riuscita laddove altre organizzazioni hanno fallito, facendo entrare clandestinamente in Siria oltre un milione di dollari di beni di prima necessità in soccorso alle comunità sotto brutale assedio. Abbiamo inoltre aiutato gli attivisti a rischio tortura o morte a scappare insieme alle loro famiglie. I nostri rifugi segreti hanno ospitato e dato protezione a decine di attivisti in fuga dagli aguzzini del regime, offrendo loro una base protetta dalla quale operare. Il regime criminale di Assad ha preso nota: la tv di stato siriana ha definito uno degli attivisti del team di Avaaz come “uno degli uomini più pericolosi al mondo” per il regime. Al sostegno in prima linea ai movimenti pro-democrazia abbiamo aggiunto la pressione globale sui governi per schiacciare i regimi sanguinari: milioni di Avaaziani hanno partecipato alla campagna per chiedere all’Europa e alla Lega Araba d’imporre le sanzioni al petrolio siriano e abbiamo vinto. |
Un membro di Avaaz indossa la nostra testa gigante di Murdoch durante una protesta fuori dal Parlamento britannico. Da Londra a Los Angeles, il Murdoch gigante è apparso in tutte le proteste in giro per il mondo. Doveva essere l’affare più ghiotto di tutta la carriera di Murdoch, perché avrebbe fatto crescere il suo impero mediatico del 50% attraverso l’acquisizione di un’enorme compagnia basata nel Regno Unito, la BSkyB. Per tutti, ormai, era cosa fatta, ma i membri di Avaaz non hanno perso le speranze e hanno inviato 668.784 email e fatto 30.000 telefonate ai parlamentari, organizzato una dimostrazione dietro l’altra e ben 2 sondaggi che dimostravano l'ostilità dell’opinione pubblica all'operazione. Avaaz è stata l’unica organizzazione a promettere che avrebbe contrastato il governo per vie legali se avesse dato il via libera all’affare di Murdoch. Il Ministro responsabile era talmente sulle spine che ha ripetutamente posticipato l’approvazione dell’accordo per mesi, pubblicamente incolpando Avaaz. Il ritardo ci ha dato la possibilità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’enorme corruzione che macchia l’impero di Murdoch finché finalmente l’accordo è saltato per aria. Ma non ci siamo adagiati: dobbiamo annientare per sempre il pericolo di Murdoch e riformare profondamente il sistema corrotto dei media. Gli Avaaziani hanno usato recentemente il nostro nuovo strumento per chiamare gli azionisti delle compagnie principali di Murdoch - NewsCorp e BSkyB - creando la più grande ribellione degli azionisti nella storia di quelle compagnie! E in Australia, dove il magnate controlla il 70% della carta stampata, abbiamo aiutato a sconfiggere il tentativo di Murdoch di strappare un contratto da 223 milioni di dollari alla tv pubblica e spinto il governo ad avviare un’inchiesta su Murdoch e in favore della riforma dei media. |
I leader della marcia hanno chiuso i loro comizi puntando il dito sui cartelloni di Avaaz e dicendo: “Ci sostengono da tutto il mondo!”. Lo staff di Avaaz ha consegnato la nostra petizione ai principali ministri boliviani durante un incontro lungo e tempestoso. La nostra solidarietà diffusa ha rafforzato la legittimità dei manifestanti indigeni che Morales aveva provato a sminuire, e ha messo in discussione la sua tanto ricercata reputazione di ambientalista convinto. La pressione ha funzionato! Dopo la nostra campagna Morales ha cancellato la costruzione, rigettato la decisione che dava il via libera al progetto e promesso di proteggere il parco nazionale del TIPNIS e tutto il territorio degli indigeni, il gioiello della corona dell’Amazzonia boliviana, per sempre! Terremo gli occhi puntati su di lui per fargli mantenere la promessa. |
La nostra mega petizione è stata consegnata da un sopravvissuto delle bombe a grappolo al Presidente francese della conferenza. Diversi delegati hanno usato la nostra petizione per rafforzare la loro opposizione nei negoziati. Il nostro cartellone piazzato proprio fuori la stanza della conferenza, insieme ai 1000 volantini distribuiti dal team di Avaaz nella zona congressuale, hanno ricordato ai negoziatori l’opposizione che li avrebbe accolti una volta tornati a casa. L’iniziativa degli Stati Uniti ha fallito, e insieme abbiamo aiutato a salvare le vite di migliaia di civili innocenti. |
Oltre 800.000 membri di Avaaz si sono battuti per salvare il Protocollo di Kyoto al vertice sul clima in Sud Africa. La responsabile europea sul clima Connie Hedegaard ha detto: “Grazie agli oltre 800.000 cittadini da tutto il mondo: le vostre voci hanno avuto un impatto cruciale alla fine dei negoziati”. |
L’attivista di Avaaz Maria Paz Cambronero consegna la nostra petizione a funzionari di livello della Casa Bianca. Il team del Presidente Obama ci ha risposto, e Avaaz ha organizzato un incontro di un’ora con funzionari di alto livello della Casa Bianca per consegnare la petizione. Siamo stati informati in forma privata che Obama dovrebbe opporsi alla legge così com’è. Quando abbiamo dato vita a questa campagna i bene informati ci dicevano che la legge non poteva essere fermata, e ora sembra che la legge nella sua forma attuale potrebbe essere accantonata. Questa è la dimostrazione di quanto possano influire insieme i cittadini! |
I membri di Avaaz in un'iniziativa contro la corruzione in India. Abbiamo contribuito a portare a casa la prima vittoria: una legge sarà ora discussa in Parlamento! Il Times of India ha definito Avaaz “un giocatore chiave nell’iniziativa per Jan Lokpal”. |
Alcuni membri di Avaaz e l’attivista Giulia Innocenzi protestano contro limiti draconiani alla libertà di espressione. Gli Avaaziani in Italia hanno inviato oltre 200.000 email e inondato Facebook e Twitter. Abbiamo organizzato manifestazioni di cui i media hanno abbondantemente parlato e chiuso il provvedimento in un cassetto! Ora la democrazia italiana si è liberata di Berlusconi, e noi continuiamo ad andare alla grande. |
Con speranza,
Ricken, Dalia, Luis, Allison, Ari, Maria Paz, Wen-Hua e tutto il team di Avaaz
CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 10 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.
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