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Re: [pace] Ancora sulla Siria
- Subject: Re: [pace] Ancora sulla Siria
- From: marta turilli <martaturilli at yahoo.it>
- Date: Wed, 30 Nov 2011 16:04:50 +0000 (GMT)
Segnalo questo breve articolo di analisi politica (da http://www.retedeicomunisti.org/it/archivio/notizie/item/3895-si-aggravano-i-pericoli-di-guerra-in-medio-oriente); nelle ultime righe c'è un invito ai movimenti contro la guerra:
Sono estremamente preoccupanti gli eventi in corso in Medio Oriente.
L’escalation in corso contro la Siria e l’Iran lasciano intravedere che
troppe tensioni e troppe ingerenze si stanno accumulando in un’area
strategica del mondo. Il rischio di una escalation che porti alla guerra
è una ipotesi che ormai nessuno può sottovalutare.
1. Sulla Siria cresce l’ingerenza della Turchia che sta
lavorando ad una divisione del paese e sta fomentando apertamente i
gruppi islamici in un rapporto di collaborazione e competizione con
l’altra potenza regionale dell’islam politico: l’Arabia Saudita. Due
opzioni in campo per contendersi l’egemonia nella regione e che vedono
nella Siria il vaso di coccio da far esplodere per definire i nuovo
equilibri. I sauditi godono dell’appoggio di Stati Uniti, Francia, Gran
Bretagna reduci dall’aver annientato la Libia di Gheddafi per
sostituirlo con dei golpisti a loro funzionali. La Turchia gioca in
proprio la propria ambizione di tornare ad essere una potenza regionale
in grado di influenzare l’affermazione egemonica dell’islam politico nei
paesi protagonisti delle rivolte e dei processi elettorali in Medio
Oriente. Israele attende di poter sfruttare ogni vantaggio che le
deriverà dalla eventuale caduta di Assad e del Baath in Siria.
2. La Siria di Assad, come la Libia di Gheddafi, paga
l’illusione di essersi ritenuta ormai fuori dalla lista nera del
Dipartimento di Stato statunitense facendo concessioni sul piano
economico. La Siria ha avuto e può continuare ad avere un ruolo nel
Fronte del Rifiuto contro i disegni imperialisti in Medio Oriente. Ma
paga anche il sanguinoso schematismo con cui il gruppo dirigente siriano
ha gestito la prima fase delle proteste popolari. Il monopolio del
potere non è un dogma da non mettere mai a verifica o da difendere
sempre a cannonate. La democratizzazione può essere un processo di
avanzamento sociale non necessariamente gestito dalle agenzie di
ingerenza statunitensi, saudite o turche che ne fanno un uso strumentale
ai propri interessi.
3. Ma è anche l’escalation contro l’Iran a illuminare con
lampi di guerra la regione. L’assalto degli studenti all’ambasciata
britannica di Teheran può essere un boomerang che la coalizione tra Usa,
Gran Bretagna, Israele e Arabia Saudita cercherà di sfruttare per
aumentare la guerra sporca contro l’Iran già in corso da tempo con
attentati, omicidi, azioni coperte.
Le istituzioni internazionali sulla vicenda iraniana adottano ancora
una volta un inaccettabile doppio standard che non può che alimentare
tensioni, ingiustizie e conflitti. Va ritenuto infatti inaccettabile che
l’Iran debba rinunciare unilateralmente al programma nucleare in
presenza del conclamato arsenale nucleare israeliano sul quale l’Aiea,
la Nato etc,. continuano a tacere.
4. ll disarmo atomico della regione rimane la proposta più
sensata ma non può riguardare solo l’Iran e deve riguardare anche
Israele. Lo squilibrio nucleare e militare è una soluzione peggiore e
più pericolosa dell’esistente. Nessuno può sottovalutare che una guerra
contro la Siria e l’Iran oggi rappresenti l’innesco di una escalation
pericolosa per le sorti del Medio Oriente e dell’umanità. Su questo è
tempo che si dicano parole chiare nelle piazze e nelle sedi
diplomatiche, nel dibattito politico e nei mezzi di comunicazioni di
massa.
Invitiamo tutte le attiviste e gli attivisti dei movimenti No War,
della sinistra e delle forze democratiche a non cedere – come avvenuto
in Libia – alla propaganda di guerra e a mettere in campo analisi,
informazioni e iniziative ispirate ad un chiaro e forte No alle
aggressioni militari contro Siria e Iran e a guerre civili fomentate
dall’esterno (come invece ha annunciato esplicitamente il segretario di
stato Usa Hillary Clinton solo due settimane fa).
Lanciamo la mobilitazione contro i pericoli di guerra in Medio
Oriente e attiviamo i canali dell’informazione alternativa per
complicare la vita alla manipolazione mediatica dei fatti.
30 novembre 2011
Da: semprecontrolaguerra <semprecontrolaguerra at gmail.com>
A: "pace at peacelink.it" <pace at peacelink.it>; semprecontrolaguerra <semprecontrolaguerra at googlegroups.com>
Inviato: Mercoledì 30 Novembre 2011 16:50
Oggetto: [pace] Siria: ribelli libici, aiuto a disertori - Top News - ANSA.it
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/11/29/visualizza_new.html_12191931.html
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Abdulhakim Belhaj, controverso capo del consiglio militare di Tripoli, ed ex leader della fazione islamica armata in Libia, ha incontrato a Istanbul i rappresentanti dell'esercito siriano dei disertori (Esl) offrendo aiuto economico e militare. Il Cnt "ha offerto soldi e armi" all'opposizione siriana, e Belhaj ha discusso con i disertori sull'ipotesi di inviare combattenti libici in Siria per offrire addestramento. (ANSA).
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- References:
- Siria: ribelli libici, aiuto a disertori - Top News - ANSA.it
- From: semprecontrolaguerra <semprecontrolaguerra at gmail.com>
- Siria: ribelli libici, aiuto a disertori - Top News - ANSA.it
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