R: [pace] a Mary Rizzo e in generale a chi le ha risposto



Vorrei ricordare a tutti che in questa newsletter si ritiene che

 

- scrivere in STAMPATELLO sia un po’ come alzare la voce, e la cosa vale anche per lettere        enormi.

 

Bisognerebbe farne un uso molto sobrio.

 

Ricordo anche che si dovrebbe mostrare sempre del rispetto per le opinioni altrui. Quando ci troviamo di fronte a un conflitto interno (lotta civile, repressione dello stato di gruppi disarmati o armati) o internazionale/terroristico tra due stati o tra uno stato e una associazione terroristica internazionale, le soluzioni non sono mai a portata di mano. I nonviolenti non sono a priori contro ogni tipo di intervento armato specie se da parte dell’ONU. Si ricordi Alex Langer. Anche il MN e la Tavola della pace sono stati ambigui sul da fare all’inizio della guerra in Libia, quando sembravano in atto stragi di migliaia di persone da parte di Gheddafi. E molti credono si debba intervenire militarmente (il punto è come) in caso di vero e proprio genocidio. Per la Libia, anche il giornalista di radio popolare, da sempre contro le guerre, si è dichiarato favorevole. Ci sono anche interventi possibili di interposizione militare, in certi casi, almeno sulla carta. E’ stato fatto nel 2006 in Libano, dopo la guerra con Israele e molti pacifisti erano favorevoli. Io sarei disponibile a discutere su come l’ONU debba intervenire anche militarmente nella Palestina occupata in cui si sta costruendo illegalmente colonie e Muro (muro condannato anche dalla Corte penale internazionale).

 

Quindi, non scandalizziamoci se qualcuno chiede l’intervento ONU, parliamone, chiediamo perché e come, e come giustifica questo dal punto di vista nonviolento e pacifista. Il rispetto delle opinioni altrui è prima di tutto.

 

Lorenzo Galbiati