Re: [pace] Re: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro



grazie alle parole di Alfonso Navarra, che colgono nel segno.
A questo punto bisognerebbe togliere la "paternità" della marcia PG-Assisi alla "Tavola della pace" e restituirla a chi, come l'ideatore Capitini, sapeva coniugare nonviolenza, antimilitarismo e pacifismo.
Per quanto mi riguarda, non parteciperò più alla marcia, oramai diventata una scampagnata e una passerella per le solite facce...
Continuerò a denunciare con tutte le forze il tradimento perpetrato nei confronti del Gandhi italiano.
Dante Bedini

Il giorno 04 novembre 2011 20:29, alfonsonavarra at virgilio.it <alfonsonavarra at virgilio.it> ha scritto:
Cosa, oltretutto, poteva rispondere Fini messo di fronte a
sollecitazioni generiche e vacue?
L'avete letto "l'Appello
finale/Agenda politica della Marcia Perugia-Assisi"?
Non c'è una sola
parola in cui si dice che ci opponiamo alle guerre in cui la nostra
comunità nazionale è DIRETTAMENTE coinvolta!
Questo non vi pare troppo?
Pensate che il compito dei pacifisti nonviolenti sia quello di
formulare principi altisonanti "per chiedere pace per i popoli" come
qualsiasi assemblea dell'ONU?
Lotti continua a fare semplicemente il
suo mestiere: quello di vendere fumo.
E dovremmo anche chiederci, se
fossimo più intelligenti e coraggiosi, per conto di chi...
E darci una
risposta.
E agire di conseguenza.







----Messaggio originale----
Da: martaturilli at yahoo.it
Data: 4-nov-2011 4.46 PM
A: "pace@peacelink.
it"<pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Re: [pace] R: [pace] (secondo me
quel che e&#39; troppo e&#39; troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è
stato abbattuto un muro



 
Pensavo che  in questa lista  non ci fosse
più la necessità di fare questo tipo di distinzioni e di precisazioni,
che, mi sembra,  costituiscono davvero un arretramento della
riflessione. Delle due l'una: o si pensa che chi legge e scrive qui non
abbia capacità di analisi politica e prenda per buono tutto ciò che
viene rappresentato nel teatrino della politica, oppure vanno
sottoscritte in toto le franche dichiarazioni di Dante Bedini in una
mail di un paio di settimane fa ("Sono stanco delle prediche...":
ricordate?).

Un incontro di questo tipo, così concepito e così
divulgato, in una sintesi che nel titolo richiama nientemeno che
l'abbattimento del muro, "apparentemente" serve solo a Fini, il quale
addirittura (lui, l'istituzione!),  si presenta "da solo", perchè
quello che ha intenzione di ricavarne glielo offrono su un piatto
d'argento i suoi interlocutori, senza che neanche si prenda il disturbo
di dare veste ufficiale all'incontro, o come minimo di registrare
qualcuna delle questioni che gli vengono poste. Sarebbe questo
l'incontro con "una istituzione"?

Come si fa a trovare qualcosa di
positivo in questa cosa è veramente un mistero, ma mi risulta
ugualmente incomprensibile che ci si chieda che cosa voglia farne
Lotti. Se fosse qualcosa di condivisibile o semplicemente di sensato,
ce lo avrebbe comunicato nella sua sintesi, spiegando obiettivi e
intenti, invece di riportare il verbo di Fini, cosa, oltre che
ridicola, veramente poco dignitosa: personalmente avrei preferito
sapere se e che cosa sono stati in grado loro di replicare a Fini.


________________________________
Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.
news at yahoo.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011 14:
43
Oggetto: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo)
....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro



Credo
occorra distinguere il dialogo dall’azione
e dalla propaganda.
 
Io non
ci vedo nulla di male, a priori, se
la Tavola della Pace si incontra
con una istituzione come Fini.
 
Quel che invece non mi sembra
condivisibile, sono:
 
       1. I toni dell’annuncio: non è stato abbattuto
nessun muro, se si ragiona in un’ottica dell’agire. Le risposte di Fini
non sono per nulla confortanti, e alcune sono inquietanti (quella su
chi sono i pacifisti, sulla scuola in Afghanistan e quella su Israele).
La domanda che viene da un siffatto titolo è se a Lotti interessi di
più la visibilità e la propaganda rispetto ai risultati concreti.
       2.
Lotti scrive “per chi crede nella nonviolenza, nell’apertura a tutti, e
nella forza del dialogo”. Occorrerebbe capire a cosa serva l’apertura e
il dialogo. Nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, una persona
dopo essere stata aperta, aver accolto le opinioni e le emozioni dell’
altro, espresso le sue, NON ha risolto alcun conflitto, di per sé, a
livello di relazione, ossia sociale. Le opinioni possono restare
diverse, e quindi il conflitto permanere. Se inoltre non si trovano
punti in comune su cui venirsi incontro, si deve constatare l’
impossibilità a risolvere il conflitto in toto. E questo è il caso
presente. Quindi, ora, la domanda è: cosa ne vuol fare Lotti di questo
dialogo che ribadisce l’impossibilità di risolvere un conflitto? Vuole
vantarsene di averlo fatta, e finita qui, o vuole prendere atto delle
conclusioni e ribadire che l’AZIONE DEI PACIFISTI E DEI NONVIOLENTI
SARA’ QUELLA DI AVVERSARE E BOICOTTARE LE
 INIZIATIVE CHE PORTA AVANTI
FINI E ALTRI COME LUI?
3.   Se
lo scopo dell’incontro è quello di
ottenere il massimo di collaborazione
da Fini sui 10 punti dell’Agenda
della Marcia Perugia-Assisi, constatato
che la collaborazione con Fini
e FLI sarà poco o nulla, mi chiedo: Lotti
proporrà la stessa
collaborazione ai rappresentanti di tutti i partiti? Spero
di sì.
Perché, e questo è il punto essenziale, se Lotti non chiederà questo ai
partiti che possono garantirgli tale collaborazione, ma lo chiederà
solo ai
partiti più in vista, come FLI, PD e gli altri rappresentati in
Parlamento, tutti
poco o nulla inclini a raccogliere le istanze
pacifiste, allora si dovrà concludere
che sta facendo una mera
operazione di propaganda
Che non porterà nessun beneficio al
pacifismo
e alla nonviolenza, anzi rischierà di fare pubblicità ai partiti
bellicisti e di fatto indebolirà ogni capacità di azione dei pacifisti
nella
politica.
 
Lorenzo Galbiati
 
 
 

________________________________

Da:pace-request at peacelink.it [mailto:
pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: venerdì 4
novembre 2011
11.26
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] (secondo me
quel
che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato
abbattuto un muro
 
FORSE SONO IO CHE SONO SETTARIA MA QUEL CHE E'
TROPPO E' TROPPO.
Adesso anche gli abbracci con Fini: "abbattuto un
muro"? Dopo una
guerra di otto mesi in cui ovviamente Fini non ha fatto
nulla (almeno quei
rozzi della Lega hanno un po' protestato),
esattamente come chi l'ha incontrato
ieri. Marinella
 
-----
Messaggio
inoltrato -----
Da: Tavola della pace
<tavola at perlapace.it>
A: mari.
liberazioni at yahoo.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011
11:14
Oggetto:
Fini e i pacifisti: ieri
è stato abbattuto un muro
Ieri è stato
abbattuto un muro
Ieri la Tavola della pace ha incontrato a Roma il
leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini.
Questa è la sintesi
dell'incontro curata daFlavio Lotti, coordinatore nazionale della
Tavola della pace.


L'incontro c'è stato ed è durato un'ora e mezza.
Questo è il primo fatto
 importante. Dopo anni trascorsi a marcare le
distanze dai pacifisti, a
 lanciare invettive e provocazioni contro il
pacifismo, Gianfranco Fini ha
 incontrato ieri presso la Camera dei
Deputati una delegazione della Tavola
 della pace. Un gesto di grande
valore simbolico perché abbatte un muro fatto
 di propaganda,
ideologismi e pregiudizi che per decenni hanno teso a
 denigrare e
marginalizzare le proposte e le iniziative di tanti cittadini e

organizzazioni impegnate per la
  pace. Per chi crede nella
nonviolenza, nell'apertura a
 tutti e nella forza del dialogo è stato
un momento particolarmente
 significativo.

Il leader di Futuro e
Libertà si è presentato all'incontro da solo, senza
 collaboratori né
addetti stampa, ma anche senza quella fretta che
 caratterizza la gran
parte degli incontri con i politici che non hanno
 mai tempo. Così il

confronto ha potuto toccare molti nodi critici e controversi: dalle
spese
 militari all'Afghanistan, dai tagli alla cooperazione
internazionale alla
 questione palestinese, dalla crisi dell'Europa
alla crisi della politica.

Ecco alcune delle affermazioni di
Gianfranco Fini:

Sulla Marcia Perugia-Assisi: Non mi ha sorpreso la
grande partecipazione. Quanto più la situazione è grave, tanto più la
gente è disposta a partecipare ad un'iniziativa centrata su grandi
valori nobili, fuori dal rischio di strumentalizzazioni partitiche.

Sull'Appello finale/Agenda politica della Marcia Perugia-Assisi: I 10
punti possono essere oggetto di valutazioni differenti ma non possono
essere contestati in toto. Per me il punto più critico è il 5,
"Ripudiare la guerra, tagliare le spese militari".

Sulla politica
internazionale dell'Italia: Purtroppo il grande sogno di un
protagonismo europeo è quasi utopico. La vicenda della Libia conferma:
l'Europa politica non c'è e tornano gli interessi nazionali. L'Italia
non può pensare di fare da sola.

Sulla costruzione di una nuova
politica estera dell'Italia: Dovremmo trovare cinque cose su cui c'è
l'accordo di tutte le forze politiche. Cinque cose che chiunque vinca
le elezioni si impegna a fare. Sarebbe un salto notevole.

Sulle spese
militari: Il problema non è se tagliarle, ma come. Anche per la
politica della difesa dovremmo promuovere l'integrazione europea.

Sugli F35: Non posso essere io a calendarizzare il dibattito sulla
mozione Pezzotta contro gli F35. Lo devono chiedere i capigruppo.

Sulla cooperazione internazionale: Dobbiamo cancellare l'idea che si
possa far cooperazione a 360 gradi. Al massimo potremo fare uno/due
progetti all'anno, magari nel Mediterraneo o nel Corno d'Africa. Non
torneranno i tempi belli.

Sull'Afghanistan: Non illudetevi che gli
italiani siano disponibili a ridurre la spesa militare in Afghanistan e
aumentare quella per la cooperazione. Se c'è da costruire un asilo, gli
italiani vogliono che si costruisca qui in Italia e non in Afghanistan.

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina: La questione è
complicatissima. Nel voto all'Unesco, l'Europa si è divisa in tre. Per
questo noi contiamo poco. Il governo israeliano è una democrazia,
l'unica della regione. Noi non possiamo non rispettare la volontà
espressa da quella democrazia.

Sul progetto di Comunità del
Mediterraneo: Sono pienamente d'accordo. Non tutto quello che ha il
marchio islamico deve essere considerato in modo negativo. Importante è
la cooperazione tra Università. Gli immigrati che sono in Italia sono
gli ideali ambasciatori. Anche per questo sono importanti i processi di
cittadinanza.

Sulla politica: C'è un deficit politico e un surplus di
propaganda. Dobbiamo ripensare la partecipazione del cittadino alla
vita politica. I mezzi tradizionali sono inadeguati. Il partito non c'è
più. Anche i sindacati sono in difficoltà perché rappresentano solo gli
occupati. Tutti i tentativi di bypassare i partiti e i sindacati sono
finiti male.

Sul pacifismo: Bisogna intendersi sulle parole. In
passato i pacifisti erano quelli che preferivano restare a guardare.

Sulla diffusione della cultura della nonviolenza: C'è un grande
bisogno. Vediamo cosa succede negli stadi. Bisogna partire dalle scuole
e dalla televisione. Credo nella forza dell'esempio.

Conclusione. Non
avevamo bisogno di questo incontro per scoprire le distanze e le
differenze. Ci serviva per verificare la disponibilità ad un confronto
onesto e rispettoso. Abbiamo insistito molto su questo e sulla
necessità di non fermarci al primo incontro. Ci è stato detto: "Leggerò
con più attenzione il vostro documento e vi farò sapere. Vi farò una
proposta."

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della
pace

PS. All'incontro hanno preso parte: Toni Montevidoni, Agesci;
Achille Tagliaferri, Acli; Elvira Ricotta Adamo, Unione degli
universitari; Pier Virgilio Dastoli, Movimento Federalista Europeo;
Luisa Morgantini, Associazione per la pace; Leopoldo Piraccini, Centro
per la pace Forlì-Cesena ; Flavio Lotti, Tavola della pace.

Perugia, 4
novembre 2011

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