R: [pace] Re: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro



Cosa, oltretutto, poteva rispondere Fini messo di fronte a 
sollecitazioni generiche e vacue?
L'avete letto "l'Appello 
finale/Agenda politica della Marcia Perugia-Assisi"?
Non c'è una sola 
parola in cui si dice che ci opponiamo alle guerre in cui la nostra 
comunità nazionale è DIRETTAMENTE coinvolta!
Questo non vi pare troppo?
Pensate che il compito dei pacifisti nonviolenti sia quello di 
formulare principi altisonanti "per chiedere pace per i popoli" come 
qualsiasi assemblea dell'ONU?
Lotti continua a fare semplicemente il 
suo mestiere: quello di vendere fumo.
E dovremmo anche chiederci, se 
fossimo più intelligenti e coraggiosi, per conto di chi...
E darci una 
risposta.
E agire di conseguenza.







----Messaggio originale----
Da: martaturilli at yahoo.it
Data: 4-nov-2011 4.46 PM
A: "pace@peacelink.
it"<pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Re: [pace] R: [pace] (secondo me 
quel che e&#39; troppo e&#39; troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è 
stato abbattuto un muro



 
Pensavo che  in questa lista  non ci fosse 
più la necessità di fare questo tipo di distinzioni e di precisazioni, 
che, mi sembra,  costituiscono davvero un arretramento della 
riflessione. Delle due l'una: o si pensa che chi legge e scrive qui non 
abbia capacità di analisi politica e prenda per buono tutto ciò che 
viene rappresentato nel teatrino della politica, oppure vanno 
sottoscritte in toto le franche dichiarazioni di Dante Bedini in una 
mail di un paio di settimane fa ("Sono stanco delle prediche...": 
ricordate?). 

Un incontro di questo tipo, così concepito e così 
divulgato, in una sintesi che nel titolo richiama nientemeno che 
l'abbattimento del muro, "apparentemente" serve solo a Fini, il quale 
addirittura (lui, l'istituzione!),  si presenta "da solo", perchè 
quello che ha intenzione di ricavarne glielo offrono su un piatto 
d'argento i suoi interlocutori, senza che neanche si prenda il disturbo 
di dare veste ufficiale all'incontro, o come minimo di registrare 
qualcuna delle questioni che gli vengono poste. Sarebbe questo 
l'incontro con "una istituzione"? 

Come si fa a trovare qualcosa di 
positivo in questa cosa è veramente un mistero, ma mi risulta 
ugualmente incomprensibile che ci si chieda che cosa voglia farne 
Lotti. Se fosse qualcosa di condivisibile o semplicemente di sensato, 
ce lo avrebbe comunicato nella sua sintesi, spiegando obiettivi e 
intenti, invece di riportare il verbo di Fini, cosa, oltre che 
ridicola, veramente poco dignitosa: personalmente avrei preferito 
sapere se e che cosa sono stati in grado loro di replicare a Fini.


________________________________
Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.
news at yahoo.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011 14:
43
Oggetto: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) 
....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro


 
Credo 
occorra distinguere il dialogo dall’azione
e dalla propaganda.
 
Io non 
ci vedo nulla di male, a priori, se
la Tavola della Pace si incontra 
con una istituzione come Fini.
 
Quel che invece non mi sembra
condivisibile, sono:
 
	1. I toni dell’annuncio: non è stato abbattuto 
nessun muro, se si ragiona in un’ottica dell’agire. Le risposte di Fini 
non sono per nulla confortanti, e alcune sono inquietanti (quella su 
chi sono i pacifisti, sulla scuola in Afghanistan e quella su Israele). 
La domanda che viene da un siffatto titolo è se a Lotti interessi di 
più la visibilità e la propaganda rispetto ai risultati concreti.
	2. 
Lotti scrive “per chi crede nella nonviolenza, nell’apertura a tutti, e 
nella forza del dialogo”. Occorrerebbe capire a cosa serva l’apertura e 
il dialogo. Nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, una persona 
dopo essere stata aperta, aver accolto le opinioni e le emozioni dell’
altro, espresso le sue, NON ha risolto alcun conflitto, di per sé, a 
livello di relazione, ossia sociale. Le opinioni possono restare 
diverse, e quindi il conflitto permanere. Se inoltre non si trovano 
punti in comune su cui venirsi incontro, si deve constatare l’
impossibilità a risolvere il conflitto in toto. E questo è il caso 
presente. Quindi, ora, la domanda è: cosa ne vuol fare Lotti di questo 
dialogo che ribadisce l’impossibilità di risolvere un conflitto? Vuole 
vantarsene di averlo fatta, e finita qui, o vuole prendere atto delle 
conclusioni e ribadire che l’AZIONE DEI PACIFISTI E DEI NONVIOLENTI 
SARA’ QUELLA DI AVVERSARE E BOICOTTARE LE
 INIZIATIVE CHE PORTA AVANTI 
FINI E ALTRI COME LUI?
3.   Se
lo scopo dell’incontro è quello di 
ottenere il massimo di collaborazione
da Fini sui 10 punti dell’Agenda 
della Marcia Perugia-Assisi, constatato
che la collaborazione con Fini 
e FLI sarà poco o nulla, mi chiedo: Lotti
proporrà la stessa 
collaborazione ai rappresentanti di tutti i partiti? Spero
di sì. 
Perché, e questo è il punto essenziale, se Lotti non chiederà questo ai
partiti che possono garantirgli tale collaborazione, ma lo chiederà 
solo ai
partiti più in vista, come FLI, PD e gli altri rappresentati in 
Parlamento, tutti
poco o nulla inclini a raccogliere le istanze 
pacifiste, allora si dovrà concludere
che sta facendo una mera 
operazione di propaganda
Che non porterà nessun beneficio al
pacifismo 
e alla nonviolenza, anzi rischierà di fare pubblicità ai partiti
bellicisti e di fatto indebolirà ogni capacità di azione dei pacifisti 
nella
politica.
 
Lorenzo Galbiati
 
 
 

________________________________
 
Da:pace-request at peacelink.it [mailto:
pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: venerdì 4 
novembre 2011
11.26
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] (secondo me 
quel
che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato 
abbattuto un muro
 
FORSE SONO IO CHE SONO SETTARIA MA QUEL CHE E' 
TROPPO E' TROPPO.
Adesso anche gli abbracci con Fini: "abbattuto un 
muro"? Dopo una
guerra di otto mesi in cui ovviamente Fini non ha fatto 
nulla (almeno quei
rozzi della Lega hanno un po' protestato), 
esattamente come chi l'ha incontrato
ieri. Marinella
 
-----
Messaggio 
inoltrato -----
Da: Tavola della pace
<tavola at perlapace.it>
A: mari.
liberazioni at yahoo.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011
11:14
Oggetto: 
Fini e i pacifisti: ieri
è stato abbattuto un muro
Ieri è stato 
abbattuto un muro
Ieri la Tavola della pace ha incontrato a Roma il 
leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini.
Questa è la sintesi 
dell'incontro curata daFlavio Lotti, coordinatore nazionale della 
Tavola della pace.


L'incontro c'è stato ed è durato un'ora e mezza. 
Questo è il primo fatto
  importante. Dopo anni trascorsi a marcare le 
distanze dai pacifisti, a
  lanciare invettive e provocazioni contro il 
pacifismo, Gianfranco Fini ha
  incontrato ieri presso la Camera dei 
Deputati una delegazione della Tavola
  della pace. Un gesto di grande 
valore simbolico perché abbatte un muro fatto
  di propaganda, 
ideologismi e pregiudizi che per decenni hanno teso a
  denigrare e 
marginalizzare le proposte e le iniziative di tanti cittadini e
  
organizzazioni impegnate per la
   pace. Per chi crede nella 
nonviolenza, nell'apertura a
  tutti e nella forza del dialogo è stato 
un momento particolarmente
  significativo.

Il leader di Futuro e 
Libertà si è presentato all'incontro da solo, senza
  collaboratori né 
addetti stampa, ma anche senza quella fretta che
  caratterizza la gran 
parte degli incontri con i politici che non hanno
 mai tempo. Così il
  
confronto ha potuto toccare molti nodi critici e controversi: dalle 
spese
  militari all'Afghanistan, dai tagli alla cooperazione 
internazionale alla
  questione palestinese, dalla crisi dell'Europa 
alla crisi della politica.

Ecco alcune delle affermazioni di 
Gianfranco Fini:

Sulla Marcia Perugia-Assisi: Non mi ha sorpreso la 
grande partecipazione. Quanto più la situazione è grave, tanto più la 
gente è disposta a partecipare ad un'iniziativa centrata su grandi 
valori nobili, fuori dal rischio di strumentalizzazioni partitiche.

Sull'Appello finale/Agenda politica della Marcia Perugia-Assisi: I 10 
punti possono essere oggetto di valutazioni differenti ma non possono 
essere contestati in toto. Per me il punto più critico è il 5, 
"Ripudiare la guerra, tagliare le spese militari".

Sulla politica 
internazionale dell'Italia: Purtroppo il grande sogno di un 
protagonismo europeo è quasi utopico. La vicenda della Libia conferma: 
l'Europa politica non c'è e tornano gli interessi nazionali. L'Italia 
non può pensare di fare da sola.

Sulla costruzione di una nuova 
politica estera dell'Italia: Dovremmo trovare cinque cose su cui c'è 
l'accordo di tutte le forze politiche. Cinque cose che chiunque vinca 
le elezioni si impegna a fare. Sarebbe un salto notevole.

Sulle spese 
militari: Il problema non è se tagliarle, ma come. Anche per la 
politica della difesa dovremmo promuovere l'integrazione europea.

Sugli F35: Non posso essere io a calendarizzare il dibattito sulla 
mozione Pezzotta contro gli F35. Lo devono chiedere i capigruppo.

Sulla cooperazione internazionale: Dobbiamo cancellare l'idea che si 
possa far cooperazione a 360 gradi. Al massimo potremo fare uno/due 
progetti all'anno, magari nel Mediterraneo o nel Corno d'Africa. Non 
torneranno i tempi belli.

Sull'Afghanistan: Non illudetevi che gli 
italiani siano disponibili a ridurre la spesa militare in Afghanistan e 
aumentare quella per la cooperazione. Se c'è da costruire un asilo, gli 
italiani vogliono che si costruisca qui in Italia e non in Afghanistan.

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina: La questione è 
complicatissima. Nel voto all'Unesco, l'Europa si è divisa in tre. Per 
questo noi contiamo poco. Il governo israeliano è una democrazia, 
l'unica della regione. Noi non possiamo non rispettare la volontà 
espressa da quella democrazia.

Sul progetto di Comunità del 
Mediterraneo: Sono pienamente d'accordo. Non tutto quello che ha il 
marchio islamico deve essere considerato in modo negativo. Importante è 
la cooperazione tra Università. Gli immigrati che sono in Italia sono 
gli ideali ambasciatori. Anche per questo sono importanti i processi di 
cittadinanza.

Sulla politica: C'è un deficit politico e un surplus di 
propaganda. Dobbiamo ripensare la partecipazione del cittadino alla 
vita politica. I mezzi tradizionali sono inadeguati. Il partito non c'è 
più. Anche i sindacati sono in difficoltà perché rappresentano solo gli 
occupati. Tutti i tentativi di bypassare i partiti e i sindacati sono 
finiti male. 

Sul pacifismo: Bisogna intendersi sulle parole. In 
passato i pacifisti erano quelli che preferivano restare a guardare. 

Sulla diffusione della cultura della nonviolenza: C'è un grande 
bisogno. Vediamo cosa succede negli stadi. Bisogna partire dalle scuole 
e dalla televisione. Credo nella forza dell'esempio.

Conclusione. Non 
avevamo bisogno di questo incontro per scoprire le distanze e le 
differenze. Ci serviva per verificare la disponibilità ad un confronto 
onesto e rispettoso. Abbiamo insistito molto su questo e sulla 
necessità di non fermarci al primo incontro. Ci è stato detto: "Leggerò 
con più attenzione il vostro documento e vi farò sapere. Vi farò una 
proposta." 

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della 
pace

PS. All'incontro hanno preso parte: Toni Montevidoni, Agesci; 
Achille Tagliaferri, Acli; Elvira Ricotta Adamo, Unione degli 
universitari; Pier Virgilio Dastoli, Movimento Federalista Europeo; 
Luisa Morgantini, Associazione per la pace; Leopoldo Piraccini, Centro 
per la pace Forlì-Cesena ; Flavio Lotti, Tavola della pace.

Perugia, 4 
novembre 2011

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