Re: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro




 
Pensavo che  in questa lista  non ci fosse più la necessità di fare questo tipo di distinzioni e di precisazioni, che, mi sembra,  costituiscono davvero un arretramento della riflessione. Delle due l'una: o si pensa che chi legge e scrive qui non abbia capacità di analisi politica e prenda per buono tutto ciò che viene rappresentato nel teatrino della politica, oppure vanno sottoscritte in toto le franche dichiarazioni di Dante Bedini in una mail di un paio di settimane fa ("Sono stanco delle prediche...": ricordate?).
Un incontro di questo tipo, così concepito e così divulgato, in una sintesi che nel titolo richiama nientemeno che l'abbattimento del muro, "apparentemente" serve solo a Fini, il quale addirittura (lui, l'istituzione!),  si presenta "da solo", perchè quello che ha intenzione di ricavarne glielo offrono su un piatto d'argento i suoi interlocutori, senza che neanche si prenda il disturbo di dare veste ufficiale all'incontro, o come minimo di registrare qualcuna delle questioni che gli vengono poste. Sarebbe questo l'incontro con "una istituzione"?
Come si fa a trovare qualcosa di positivo in questa cosa è veramente un mistero, ma mi risulta ugualmente incomprensibile che ci si chieda che cosa voglia farne Lotti. Se fosse qualcosa di condivisibile o semplicemente di sensato, ce lo avrebbe comunicato nella sua sintesi, spiegando obiettivi e intenti, invece di riportare il verbo di Fini, cosa, oltre che ridicola, veramente poco dignitosa: personalmente avrei preferito sapere se e che cosa sono stati in grado loro di replicare a Fini.

Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.news at yahoo.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011 14:43
Oggetto: [pace] R: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro

Credo occorra distinguere il dialogo dall’azione e dalla propaganda.
 
Io non ci vedo nulla di male, a priori, se la Tavola della Pace si incontra con una istituzione come Fini.
 
Quel che invece non mi sembra condivisibile, sono:
 
  1. I toni dell’annuncio: non è stato abbattuto nessun muro, se si ragiona in un’ottica dell’agire. Le risposte di Fini non sono per nulla confortanti, e alcune sono inquietanti (quella su chi sono i pacifisti, sulla scuola in Afghanistan e quella su Israele). La domanda che viene da un siffatto titolo è se a Lotti interessi di più la visibilità e la propaganda rispetto ai risultati concreti.
  2. Lotti scrive “per chi crede nella nonviolenza, nell’apertura a tutti, e nella forza del dialogo”. Occorrerebbe capire a cosa serva l’apertura e il dialogo. Nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, una persona dopo essere stata aperta, aver accolto le opinioni e le emozioni dell’altro, espresso le sue, NON ha risolto alcun conflitto, di per sé, a livello di relazione, ossia sociale. Le opinioni possono restare diverse, e quindi il conflitto permanere. Se inoltre non si trovano punti in comune su cui venirsi incontro, si deve constatare l’impossibilità a risolvere il conflitto in toto. E questo è il caso presente. Quindi, ora, la domanda è: cosa ne vuol fare Lotti di questo dialogo che ribadisce l’impossibilità di risolvere un conflitto? Vuole vantarsene di averlo fatta, e finita qui, o vuole prendere atto delle conclusioni e ribadire che l’AZIONE DEI PACIFISTI E DEI NONVIOLENTI SARA’ QUELLA DI AVVERSARE E BOICOTTARE LE INIZIATIVE CHE PORTA AVANTI FINI E ALTRI COME LUI?
3.   Se lo scopo dell’incontro è quello di ottenere il massimo di collaborazione da Fini sui 10 punti dell’Agenda della Marcia Perugia-Assisi, constatato che la collaborazione con Fini e FLI sarà poco o nulla, mi chiedo: Lotti proporrà la stessa collaborazione ai rappresentanti di tutti i partiti? Spero di sì. Perché, e questo è il punto essenziale, se Lotti non chiederà questo ai partiti che possono garantirgli tale collaborazione, ma lo chiederà solo ai partiti più in vista, come FLI, PD e gli altri rappresentati in Parlamento, tutti poco o nulla inclini a raccogliere le istanze pacifiste, allora si dovrà concludere che sta facendo una mera operazione di propaganda
Che non porterà nessun beneficio al pacifismo e alla nonviolenza, anzi rischierà di fare pubblicità ai partiti bellicisti e di fatto indebolirà ogni capacità di azione dei pacifisti nella politica.
 
Lorenzo Galbiati
 
 
 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: venerdì 4 novembre 2011 11.26
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] (secondo me quel che e' troppo e' troppo) ....Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro
 
FORSE SONO IO CHE SONO SETTARIA MA QUEL CHE E' TROPPO E' TROPPO. Adesso anche gli abbracci con Fini: "abbattuto un muro"? Dopo una guerra di otto mesi in cui ovviamente Fini non ha fatto nulla (almeno quei rozzi della Lega hanno un po' protestato), esattamente come chi l'ha incontrato ieri. Marinella
 
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Tavola della pace <tavola at perlapace.it>
A: mari.liberazioni at yahoo.it
Inviato: Venerdì 4 Novembre 2011 11:14
Oggetto: Fini e i pacifisti: ieri è stato abbattuto un muro
Ieri è stato abbattuto un muro
Ieri la Tavola della pace ha incontrato a Roma il leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini.
Questa è la sintesi dell'incontro curata da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace.


L'incontro c'è stato ed è durato un'ora e mezza. Questo è il primo fatto importante. Dopo anni trascorsi a marcare le distanze dai pacifisti, a lanciare invettive e provocazioni contro il pacifismo, Gianfranco Fini ha incontrato ieri presso la Camera dei Deputati una delegazione della Tavola della pace. Un gesto di grande valore simbolico perché abbatte un muro fatto di propaganda, ideologismi e pregiudizi che per decenni hanno teso a denigrare e marginalizzare le proposte e le iniziative di tanti cittadini e organizzazioni impegnate per la pace. Per chi crede nella nonviolenza, nell'apertura a tutti e nella forza del dialogo è stato un momento particolarmente significativo.

Il leader di Futuro e Libertà si è presentato all'incontro da solo, senza collaboratori né addetti stampa, ma anche senza quella fretta che caratterizza la gran parte degli incontri con i politici che non hanno mai tempo. Così il confronto ha potuto toccare molti nodi critici e controversi: dalle spese militari all'Afghanistan, dai tagli alla cooperazione internazionale alla questione palestinese, dalla crisi dell'Europa alla crisi della politica.

Ecco alcune delle affermazioni di Gianfranco Fini:

Sulla Marcia Perugia-Assisi
: Non mi ha sorpreso la grande partecipazione. Quanto più la situazione è grave, tanto più la gente è disposta a partecipare ad un'iniziativa centrata su grandi valori nobili, fuori dal rischio di strumentalizzazioni partitiche.

Sull'Appello finale/Agenda politica della Marcia Perugia-Assisi: I 10 punti possono essere oggetto di valutazioni differenti ma non possono essere contestati in toto. Per me il punto più critico è il 5, "Ripudiare la guerra, tagliare le spese militari".

Sulla politica internazionale dell'Italia: Purtroppo il grande sogno di un protagonismo europeo è quasi utopico. La vicenda della Libia conferma: l'Europa politica non c'è e tornano gli interessi nazionali. L'Italia non può pensare di fare da sola.

Sulla costruzione di una nuova politica estera dell'Italia: Dovremmo trovare cinque cose su cui c'è l'accordo di tutte le forze politiche. Cinque cose che chiunque vinca le elezioni si impegna a fare. Sarebbe un salto notevole.

Sulle spese militari: Il problema non è se tagliarle, ma come. Anche per la politica della difesa dovremmo promuovere l'integrazione europea.

Sugli F35: Non posso essere io a calendarizzare il dibattito sulla mozione Pezzotta contro gli F35. Lo devono chiedere i capigruppo.

Sulla cooperazione internazionale: Dobbiamo cancellare l'idea che si possa far cooperazione a 360 gradi. Al massimo potremo fare uno/due progetti all'anno, magari nel Mediterraneo o nel Corno d'Africa. Non torneranno i tempi belli.

Sull'Afghanistan: Non illudetevi che gli italiani siano disponibili a ridurre la spesa militare in Afghanistan e aumentare quella per la cooperazione. Se c'è da costruire un asilo, gli italiani vogliono che si costruisca qui in Italia e non in Afghanistan.

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina: La questione è complicatissima. Nel voto all'Unesco, l'Europa si è divisa in tre. Per questo noi contiamo poco. Il governo israeliano è una democrazia, l'unica della regione. Noi non possiamo non rispettare la volontà espressa da quella democrazia.

Sul progetto di Comunità del Mediterraneo: Sono pienamente d'accordo. Non tutto quello che ha il marchio islamico deve essere considerato in modo negativo. Importante è la cooperazione tra Università. Gli immigrati che sono in Italia sono gli ideali ambasciatori. Anche per questo sono importanti i processi di cittadinanza.

Sulla politica: C'è un deficit politico e un surplus di propaganda. Dobbiamo ripensare la partecipazione del cittadino alla vita politica. I mezzi tradizionali sono inadeguati. Il partito non c'è più. Anche i sindacati sono in difficoltà perché rappresentano solo gli occupati. Tutti i tentativi di bypassare i partiti e i sindacati sono finiti male.

Sul pacifismo: Bisogna intendersi sulle parole. In passato i pacifisti erano quelli che preferivano restare a guardare.

Sulla diffusione della cultura della nonviolenza: C'è un grande bisogno. Vediamo cosa succede negli stadi. Bisogna partire dalle scuole e dalla televisione. Credo nella forza dell'esempio.

Conclusione. Non avevamo bisogno di questo incontro per scoprire le distanze e le differenze. Ci serviva per verificare la disponibilità ad un confronto onesto e rispettoso. Abbiamo insistito molto su questo e sulla necessità di non fermarci al primo incontro. Ci è stato detto: "Leggerò con più attenzione il vostro documento e vi farò sapere. Vi farò una proposta."

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

PS. All'incontro hanno preso parte: Toni Montevidoni, Agesci; Achille Tagliaferri, Acli; Elvira Ricotta Adamo, Unione degli universitari; Pier Virgilio Dastoli, Movimento Federalista Europeo; Luisa Morgantini, Associazione per la pace; Leopoldo Piraccini, Centro per la pace Forlì-Cesena ; Flavio Lotti, Tavola della pace.

Perugia, 4 novembre 2011

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