da prima. hai letto la Querela pacis di Erasmo da
Rotterdam? vale la pena
----- Original Message -----
Sent: Sunday, October 23, 2011 2:02
PM
Subject: Re: [pace] LIBIA 20 ottobre
2011
ottimo il riferimento a Papisca e alle riflessioni relative al diritto
internazionale, su cui da tempo si sta lavorando, da "Per la pace perpetua" di
Kant a "La banalità del male. Il caso Eichmann" di Hannah Arendt, solo
per citare due nomi..
Dante Bedini
adele, proprio su questo punto, forse ti può
interessare il post che avevo già segnalato su questa lista, e che è stato
ripreso in parecchi altri siti, dove si argomenta che la "Nato" (cioè gli
anglo-franco-americani) non ha solo la responsabilità giuridica e morale di
aver organizzato e diretto l'assassinio di Gheddafi, ma che, attaccando quel
convoglio si è resa responsabile di un altro grave crimine di guerra, già
previsto e sancito dal diritto di guerra prima del secondo
conflitto mondiale.
chiedo davvero scusa se mi autocito, ma è lunga
da ripetere
il grave problema, su cui chi è avverso alla
guerra farebbe molto bene, a mio parere, a concentrarsi, è che il diritto
internazionale vigente non prevede strumenti per punire questi crimini di
guerra quando chi li commette fa parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU
e, come gli Stati Uniti, non ha aderito allo Statuto di Roma del
TPI
forse è anche per questo che il convoglio è
stato attaccato dagli Usa e non da altri che erano lì
la guerra di Libia ci può insegnare moltissimo
su cosa non funziona nel diritto internazionale, se soltanto la smettiamo di
pensare che tanto finché c'è il capitalismo il diritto non ha nessuna
importanza.
per esempio, non si tratta soltanto di
rivendicare l'abolizione del diritto di veto in Consiglio di Sicurezza, ma
soprattutto di delimitare i suoi poteri con un sistema di regole che preveda
un giudizio indipendente sul suo operato e sanzioni le eventuali
violazioni
i movimenti per la pace potrebbero molto in
questa direzione, se soltanto si decidessero a prenderla. è un peccato, per
esempio che pochi, fra cui Flavio Lotti, abbiano prestato attenzione al
lavoro in questo senso di Papisca. Per non dire di Allegretti e Ferrarotti e
Bonanate, Richard Falk e così via . Non ci sono solo Capitini e
Gandhi
alberto cacopardo
----- Original Message -----
Sent: Sunday, October 23, 2011 10:15
AM
Subject: Re: [pace] LIBIA 20 ottobre
2011
armi di
distrazione di massa, spostare l'attenzione sul feroce linciaggio, e ora
diffondere la notizia del sosia, la realtà è molto più semplice Gheddafi
dopo essere sfuggito per mesi è stato stanato dalle
forze Nato e fatto fuori velocemente perchè imbarazzante
“Quando un convoglio di alcune decine di veicoli
è uscito dalla città, è stato subito avvistato dagli aerei spia: un Rivet
Joint statunitense (che può individuare l’obiettivo a 250 km di distanza),
un C160 Gabriel francese e un Tornado Gr4 britannico. A questo punto un
drone Predator statunitense, decollato dalla Sicilia e telecomandato via
satellite da una base presso Las Vegas, ha attaccato il convoglio con
numerosi missili Hellfire. Anche se non viene specificato, si tratta di
uno dei Predator MQ-9 Reaper dislocati a Sigonella, dove si trova il personale addetto al
rifornimento e alla manutenzione, e guidati da un pilota e un addetto ai
sensori seduti a una consolle negli Stati uniti, a oltre 10mila km di
distanza. Il Reaper, in grado di trasportare un carico
bellico di una tonnellata e mezza, è armato di 14 missili Hellfire («fuoco
dell’inferno») a testata anticarro, esplosiva a frammentazione
o termobarica. Subito dopo, il convoglio è stato colpito anche da caccia
francesi Mirage-2000 con bombe Paveway da 500 libbre e munizioni di
precisione Aasm, anch’esse a guida laser. Questo attacco è stato decisivo
per la cattura di Gheddafi.” (Il Manifesto da The Telegraph)
Gheddafi è
morto , ma chi ha ucciso il Raiss i rivoltosi con la
strada spianata dai bombardamenti e dalla armi occidentali o gli agenti
CIA in combutta con i servizi segreti inglesi e francesi che hanno messo
nelle mani del giovane libico la pistola d’oro?
Il giorno 23 ottobre 2011 01:25, Paolo Zuliani
<paolozuliani at email.it> ha scritto:
Ricordo un famoso scritto di Sandro Pertini. Già
la guerra è "oscena", ma l'ostentazione della morte, l'insulto dei
deboli, dei "sudditi", a quel che resta di un tiranno, non possono che
intristire, anche sotto il profilo educativo.
"Quando mi dissero che il cadavere di
Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I
corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra,
urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la
folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia
era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi
dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo,
Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre
fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al
distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati
alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è
morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per
terra".
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