Re: [pace] LIBIA 20 ottobre 2011




adele, proprio su questo punto, forse ti può interessare il post che avevo già segnalato su questa lista, e che è stato ripreso in parecchi altri siti, dove si argomenta che la "Nato" (cioè gli anglo-franco-americani) non ha solo la responsabilità giuridica e morale di aver organizzato e diretto l'assassinio di Gheddafi, ma che, attaccando quel convoglio si è resa responsabile di un altro grave crimine di guerra, già previsto e sancito dal diritto di guerra prima del secondo conflitto mondiale.
chiedo davvero scusa se mi autocito, ma è lunga da ripetere
il grave problema, su cui chi è avverso alla guerra farebbe molto bene, a mio parere, a concentrarsi, è che il diritto internazionale vigente non prevede strumenti per punire questi crimini di guerra quando chi li commette fa parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e, come gli Stati Uniti, non ha aderito allo Statuto di Roma del TPI
forse è anche per questo che il convoglio è stato attaccato dagli Usa e non da altri che erano lì
la guerra di Libia ci può insegnare moltissimo su cosa non funziona nel diritto internazionale, se soltanto la smettiamo di pensare che tanto finché c'è il capitalismo il diritto non  ha nessuna importanza.
per esempio, non si tratta soltanto di rivendicare l'abolizione del diritto di veto in Consiglio di Sicurezza, ma soprattutto di delimitare i suoi poteri con un sistema di regole che preveda un giudizio indipendente sul suo operato e sanzioni le eventuali violazioni
i movimenti per la pace potrebbero molto in questa direzione, se soltanto si decidessero a prenderla. è un peccato, per esempio che pochi, fra cui Flavio Lotti, abbiano prestato attenzione al lavoro in questo senso di Papisca. Per non dire di Allegretti e Ferrarotti e Bonanate, Richard Falk e così via . Non ci sono solo Capitini e Gandhi
alberto cacopardo
----- Original Message -----
Sent: Sunday, October 23, 2011 10:15 AM
Subject: Re: [pace] LIBIA 20 ottobre 2011

armi di distrazione di massa, spostare l'attenzione sul feroce linciaggio, e ora diffondere la notizia del sosia, la realtà è molto più semplice Gheddafi dopo essere sfuggito per mesi  è stato stanato dalle forze Nato e fatto fuori velocemente perchè imbarazzante  
Quando un convoglio di alcune decine di veicoli è uscito dalla città, è stato subito avvistato dagli aerei spia: un Rivet Joint statunitense (che può individuare l’obiettivo a 250 km di distanza), un C160 Gabriel francese e un Tornado Gr4 britannico. A questo punto un drone Predator statunitense, decollato dalla Sicilia e telecomandato via satellite da una base presso Las Vegas, ha attaccato il convoglio con numerosi missili Hellfire. Anche se non viene specificato, si tratta di uno dei Predator MQ-9 Reaper dislocati a Sigonella, dove si trova il personale addetto al rifornimento e alla manutenzione, e guidati da un pilota e un addetto ai sensori seduti a una consolle negli Stati uniti, a oltre 10mila km di distanza. Il Reaper, in grado di trasportare un carico bellico di una tonnellata e mezza, è armato di 14 missili Hellfire («fuoco dell’inferno») a testata anticarro, esplosiva a frammentazione o termobarica. Subito dopo, il convoglio è stato colpito anche da caccia francesi Mirage-2000 con bombe Paveway da 500 libbre e munizioni di precisione Aasm, anch’esse a guida laser. Questo attacco è stato decisivo per la cattura di Gheddafi.” (Il Manifesto da The Telegraph)

Gheddafi è morto , ma chi ha ucciso il Raiss i rivoltosi  con la strada spianata dai bombardamenti e dalla armi occidentali o gli agenti CIA in combutta con i servizi segreti inglesi e francesi che hanno messo nelle mani del giovane libico la pistola d’oro?


Il giorno 23 ottobre 2011 01:25, Paolo Zuliani <paolozuliani at email.it> ha scritto:
Ricordo un famoso scritto di Sandro Pertini. Già la guerra è "oscena", ma l'ostentazione della morte, l'insulto dei deboli, dei "sudditi", a quel che resta di un tiranno, non possono che intristire, anche sotto il profilo educativo.

‎"Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra". 

SANDRO PERTINI




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