La cospirazione crescente contro la Siria
- Subject: La cospirazione crescente contro la Siria
- From: tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
- Date: Mon, 02 May 2011 18:18:45 +0200
gli amici di contropiano hanno tradotto un lungo articolo sulla
crisi siriana. Fatte le debite considerazioni sulla provenienza del
messaggio, credo ci siano molte ragioni per temere che quanto accade
in Siria è un tassello pericoloso di futuri conflitti nella regione.
Posso testimoniare il timore di molti siriani di diversa estrazione
di una possibile guerra civile in Siria. ****************** http://www.contropiano.org/it/archivio-news/documenti/item/1014-la-cospirazione-crescente-contro-la-siria Giovedì 28 Aprile 2011 13:30 La cospirazione crescente contro la Siriadi Osama Maghout*
Un compagno siriano analizza le contraddizioni interne e le ingerenze esterne che spingono la Siria verso uno scontro feroce sia a livello interno che regionale. Il ruolo dei Sauditi e di Hariri. Wikileaks rivela dettagli non certo irrilevanti. Sono informazioni che non assolvono il regime dalle sue responsabilità ma svelano anche che gli interventi esterni ci sono e sono pesantissimi. Per spiegare la dimensione della congiura ordita contro la Siria e che utilizza i movimenti popolari, bisogna partire dalle condizioni logistiche che si sono venute a determinare in alcune città a fronte in seguito all’adozione di nuove politiche economiche di stampo liberale. Rispetto a queste misure il nostro partito ha subito messo in guardia per i rischi che queste misure comportavano sulla situazione del paese, ma ci è stato risposto con arroganza che il nostro popolo è flessibile, ignorando che anche scientificamente c’è un limite alla flessibilità. Questa situazione di difficoltà ha creato i presupposti per il lavoro della destabilizzazione. Questo è quello che è successo attraverso i circoli imperialisti e le stanze segrete dei circoli finanziari si è preparato il terreno per l’attacco alla Siria. I fatti dimostrano che l'Arabia Saudita ha deciso di stringere tempi al fine di alimentare il conflitto confessionale in Siria, così ha deciso di utilizzare gli strumenti dell'opposizione siriana contro il governo (e qui dobbiamo renderci conto che buona parte dell’opposizione non può muoversi senza un comando dell’Arabia Saudita). Naturalmente, questo non significa
affatto che tutti i movimenti di opposizione e di protesta in
Siria si muovono per volere dell’ Arabia Saudita, ma ci sono
elementi che lavorano per servire gli interessi del Regno
saudita, il quale, non è un segreto, ha clienti e agenti in
tutti i paesi arabi.
In questi giorni, non è strano vedere sionisti, come Elliott Abrams, farsi avanti per sostenere l'immagine dell'Arabia Saudita e difendere i regimi del Golfo, trovare delle ragioni per le tirannie arabe del Golfo,(come ha fatto sul «Washington Post»lo scrittore , David Ignatius). Essi ignorano la storia di brutalità in questi sistemi contro i propri cittadini. I recenti massacri del Qatar e Bahrain e del Sultanato di Oman, sono un'estensione di una storia piena di criminalità, come la guerra, contro il Fronte Popolare per la Liberazione di Oman, o la brutale repressione di scioperanti e manifestanti in Arabia Saudita negli anni Cinquanta e Sessanta e andando oltre, la storia della repressione in Bahrain contro i movimenti di sinistra e nazionaliste . Va notato che Elliott Abrams, è un sionista che si è formato negli Stati Uniti e ha scritto diversi articoli in modo esplicito contro la Siria, ad esempio diversi articoli in cui ha chiesto a Israele di sfruttare l'occasione (sul Weekly Standard dal 11 Aprile 2011 ), cercando di sollecitare il suo amico, e leader del Likud Benjamin Netanyahu ad approfittare delle tensioni in corso in Siria e in Medio Oriente in termini di creazione di Israele di realizzare quanto segue: a) Pressione sul Quartetto del
processo di pace in Medio Oriente al fine di ridurre il suo
impegno nel processo di pace in Medio Oriente, l'accettazione
dell’espansione degli insediamenti ebraici come un fatto
compiuto, come per esempio hanno fatto gli USA. d) Riorganizzare le alleanze
israeliane nella regione attraverso l'uso dell’asse
Amman-Washington per la costruzione dei rapporti con Cairo e
Tunisi. Al momento ci sono due offerte di
armi, l’altra viene dal partito libanese oggi in aperto
contrasto con le autorità siriane ".
Hariri, secondo i documenti ha poi continuato “il governo degli Stati Uniti ha bisogno di una politica chiara e di un nuovo isolamento della Siria”. Attraverso la Siria, il ponte principale dell'Iran, questi può svolgere un ruolo in Libano e in Palestina ». E’ stato chiesto ad Hariri, chi potrebbe colmare il vuoto in caso di caduta del regime di Damasco. Hariri ha risposto parlando di dividere la democrazia in Siria secondo percentuali confessionali (come in Libano, NdR). Stabilire queste quote prima di proporre un «partenariato tra la Fratellanza Mussulmana siriana, e alcuni dei personaggi che facevano parte del sistema in passato, come ad esempio l’ex vice premier siriano Khaddam..
In attesa del benestare degli Stati Uniti, Hariri sostiene che il movimento dei Fratelli musulmani in Siria “ha caratteristiche simili agli islamisti moderati in Turchia. Accetterebbero un cristiano o una donna alla presidenza. Essi sono pronti ad accettare un governo civile. Come in Turchia anche in Siria”. Hariri ha detto che mantiene forti legami con tutti, da Khaddam alla Fratellanza musulmana il cui leader in esilio Ali Bayanouni, sta proponendo agli americani di avviare relazioni. Hariri ripete agli statunitensi “parlate con Bayanouni: Guardate che non è come appare. Lo vedrete” Questo processo di cospirazione
vede coinvolti anche personaggi come Mamoun Homsi L'inchiesta è in corso per determinare le dimensioni di questo contrabbando. Da quanto si sa le armi provenivano dall’Iraq . Il mese scorso le forze di sicurezza siriane hanno sequestrato una grande partita di armi e di esplosivi, delle attrezzature per la visione notturna su un camion proveniente sempre dall’ Iraq. Secondo l'agenzia di notizie
siriana "SANA", la spedizione intercettata era destinata ad
essere utilizzata nei processi che incidono sulla sicurezza
interna in Siria e alla diffusione del disordine e del caos. Da
quanto riferito dal comandante di polizia, il trafficante di
armi ha dichiarato di avere caricato le armi a Baghdad e di aver
ricevuto cinquemila dollari per consegnarle in Siria. Sì, la Siria era ed è il bersaglio degli aggressori imperialisti, dei sionisti e degli ambienti reazionari e regressivi, perché ha scelto la sua strada lontano dall' agenda dell'imperialismo. Questo al tempo stesso è il segreto della sua gente, è il popolo siriano e la caratteristica nazionale e la prima e l'ultima scommessa è su questo nobile popolo.
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