le differenze nucleari tra Obama e Bush



 
DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - OBIETTORE ALLE SPESE MILITARI E NUCLEARI
 
Rispondo alla domanda che mi viene sotto rivolta, il cui senso è: ci sono differenze tra la strategia nucleare di Obama e quella di Bush?
In realtà con la strategia nucleare di Obama abbiamo un mezzo passo indietro rispetto alla "guerra nucleare preventiva" esplicitamente teorizzata da Bush.
Ma comunque si è verificato un grosso cedimento se poniamo mente alle speranze che il presidente afro aveva suscitato con la campagna elettorale e con il discorso di Praga sul mondo libero dalle armi nucleari.
Si tenga presente che l'America eleggendo Obama è come se avesse votato Turigliatto alla Casa Bianca: se non sbaglio è stato l'unico senatore che a suo tempo votò contro la partecipazione alla guerra in Iraq scatenata nel marzo 2003. Se non l'unico era tra i due o tre che votarono contro: qui dovrei andare a rivedere la documentazione su quel momento storico. Questo elemento comunque mi sembra valga la pena ricordarlo...
Sulla "Nuclear Posture Review" aveva all'inizio della sua presidenza dato delle indicazioni che poi si è rimangiato. Per capire l'entità dell'arretramento si può andare a cercare lo studio, rinvenibile su Internet, di un giovane ricercatore dell'Archivio Disarmo, Giorgio Alba, che aveva preso in esame la bozza originaria del documento ( http://www.disarmo.org/rete/a/29013.html ).
Quale è la differenza tra Obama e Bush, per quello che posso ricavare dalla stampa (ancora devo leggere la nuova NPR in testo e lingua originali)?
Mentre Bush teorizzava con la NPR del 2002 l'attacco nucleare preventivo contro gli "Stati canaglia" (a fronteggiare un ampio numero di minacce agli "interessi vitali") per la nuova NPR di Obama questi stessi Stati sarebbero esclusi "se rispettano le regole del Trattato di Non Proliferazione -TNP".
Obama - per essere chiari - si impegna a non usare mai la bomba atomica contro Stati in regola con il TNP anche se questi attaccassero per primi gli USA con armi chimiche, biologiche o cibernetiche.
(Ma proprio ieri il segretario alla difesa americano, Robert Gates, ha voluto chiarire che, proprio per questo motivo del non rispetto del TNP, per l'Iran e la Corea del Nord "tutte le opzioni restano sul tavolo").
Leggo sul Sole 24 Ore di oggi che il "first strike globale", che giustifica i progetti di scudo antimissilistico, resta valido solo come esigenza di autodifesa e la sua riaffermazione significa che il disarmo atomico proposto nel discorso di Praga - e fatto approvare all'unanimità nel settembre 2009 da una mozione al Consiglio di Sicurezza dell'ONU - viene derubricato da obiettivo a portata di mano a prospettiva lontana. La deterrenza nucleare, nella nuova NPR, si vede ancora riconosciuta il suo "ruolo fondamentale".
Ancora. "La nuova strategia non contiene neppure la rimozione delle testate nucleari da sottomarini, caccia-bombardieri e missili che oggi sono in grado di lanciarle in qualsiasi momento. Nè delle circa 200 testate tattiche che si calcola siano tuttora posizionate in Europa (in realtà le "dormienti" senza carica di trizio sono molte di più - ndr) e che da tempo la Russia chiede da eliminare".
Lo Start (riduzione armamenti nucleari strategici) che si va a ora a firmare con la Russia a Praga assume quindi un valore molto limitato (come spiega bene Manlio Dinucci sul "Manifesto").
La corsa a nuove armi e sistemi nucleari va quindi avanti - caratterizzata però dalla "qualità" che deve subentrare alla quantità del megatonaggio: con grande gioia del MIEC-Complesso militare industriale energetico.
Tutto questo ha a a che fare con la spinta fortissima al rilancio del nucleare civile nel mondo (e quindi in Italia): al momento sono, purtroppo, quasi l'unico ad affermarlo in questo Paese, con pochissime eccezioni; ad esempio quella di Giulietto Chiesa, che ha appena pubblicato "La menzogna nucleare" (di cui però non condivido quelle che mi sembrano cadute "complottiste").
Continuare a ripetere pappagallescamente, alla Legambiente, che in USA non si costruiscono più centrali nucleari non corrisponde minimamente alla realtà, e le bugie hanno le gambe corte nel rapporto di credibilità con l'opinione pubblica.
Sono 7 le nuove licenze di nuove centrali atomiche già accordate, 45 domande sono sotto esame, 8 miliardi di dollari di crediti agevolati con garanzie di Stato sono già stati concessi per 57 miliardi ulteriori in arrivo.
Anche su questo punto Obama è venuto meno alle sue promesse elettorali. (Sta succedendo persino con la "Green economy": l'ultima è il permesso alle trivellazioni petrolifere offshore, il cavallo di battaglia di Sarah Palin...)
Se si affronta la battaglia antinucleare come mero problema energetico-economico-ecologico, prescindendo dal legame nucleare civile-nucleare militare, non lo si fa su basi di verità e si è quindi destinati a perdere, come succede per ogni impostazione che porta su una strada sbagliata l'opinione pubblica.
(I discorsi alla Legambiente hanno, per esempio, una grande responsabilità nella - relativa - indifferenza attuale degli attivisti sociali: essi non percepiscono ancora il rischio concreto del rilancio del nucleare in Italia e quindi non si mobilitano come dovrebbero).
Per quanto riguarda l'attacco all'Iran, le "dure" sanzioni all'ONU dovrebbero servire per un po' a calmare Israele (che è pronto e ha già deciso il blitz) e a salvaguardare il tentativo obamiano di ritirata dalla bushiana "guerra unica al terrore in Medio Oriente" (tentativo che aveva bisogno di un compromesso con il regime iraniano nello stabilizzare Iraq, Afghanistan e Pakistan).
Il sì della Cina alle sanzioni anti-Iran lo si sta negoziando: 1- con le forniture di petrolio dell'Arabia Saudita (120 miliardi di dollari di barili che dovrebbero sostituire quelli iraniane); 2- smorzando la polemica sul cambio remimbi-dollaro.
Il sì della Russia vede come contropartita il citato Start.
Ma anche qui ho l'impressione che il MIEC, che ha già mezzo azzoppato Obama, se lo stia cucinando a fuoco lento e sia a buon punto per ottenerne l'azzoppamento totale.
La linea obamiana dei piccoli passi e dei negoziati con le lobby di potere, del rifiuto di mobilitare la gente per un aspro conflitto, non la vedo pagante.
Quanto ai pacifisti che firmano appelli tardivi ed inutili (ed a conti fatti controproducenti) per "fermare l'attacco all'Iran" ho già detto più volte cosa ne penso e non mi ripeto.
Bisognava dirottare molte energie dalla supersopravvalutata "solidarietà con i palestinesi" (conflitto che non ha più i caratteri degli anni '60-'70, oggi di ambiguissima gestione, secondario, derivato e dipendente) alla lotta comune con l'Onda Verde iraniana - malauguratamente ormai nazionalisticamente pro atomo - per la denuclearizzazione di tutta l'area (la proposta delle Ambasciate di Pace a Teheran, Gerusalemme, Il Cairo, etc).
Non lo si è fatto e il treno della Storia, a mio modesto avviso, lo si è perso...
 
 
----- Original Message -----
From: disagio sociale
To: LOC
Sent: Wednesday, April 07, 2010 1:16 PM
Subject: Re: [no fuoco atomico] Fw: Disarmo nucleare e nuova strategia di Obama

ciao
prima di tutto come va?
in secondo luogo su obama, mi sa che il cinismo mi sta rodendo ma a me pare che dopo un presidente wasp repubblicano ci volesse un presidente nero democratico per giustificare un attacco nucleare.
mi pare di aver capito ieri che se un tempo l'atomica serviva come deterrente perché altri paesi non la lanciassero contro gli stati uniti oggi, con obama, l'atomica diviene un'opzione normale per annientare chiunque si ponga di traverso all'ingordigia statunitense che si pappa quasi tutte le risorse del mondo.
non so ma a mio avviso bianco/nero/giallo/blu/verde non fa molta differenza se lo scopo è sempre e solo garantire agli statunitensi uno standard di vita elevato, magari anche con la protezione sociosanitaria, depredando il resto del mondo e minaciando chi vi si oppone con un arsenale nucleare e convenzionale fuori da qualunque raffronto con qualunque altro paese al mondo.
mi piacerebbe un tuo parere, al momento ho visto solo l'articolo di dinucci sul manifesto

a presto
romano

Il giorno 07 aprile 2010 12.52, LOC <locosm at tin.it> ha scritto:
 

 



 COMUNICATO 

DISARMO NUCLEARE E NUOVA STRATEGIA DI OBAMA

ANALISI E COMMENTI DELL'ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI (IAI)


L'obiettivo di un mondo senza armi atomiche, rilanciato un anno fa da Obama, appare alquanto remoto, ma nei prossimi giorni sono previsti una serie di appuntamenti di importanza cruciale per il disarmo nucleare. Obama sta per annunciare una nuova strategia di difesa che ridurrà il ruolo delle armi nucleari. Giovedì il presidente americano firmerà con il suo omologo russo Medvedev il nuovo trattato bilaterale per la riduzione delle armi nucleari strategiche. La prossima settimana (12-13 aprile) si svolgerà a Washington, su iniziativa di Obama, un vertice per rafforzare la cooperazione internazionale contro la minaccia del terrorismo nucleare. Questo insieme di iniziative sono state lanciate anche in vista della conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione (Tnp) che si svolgerà a maggio e da cui si spera possa emergere rafforzato il regime di non proliferazione.

L'Istituto Affari Internazionali (IAI) segue da sempre i problemi del disarmo nucleare. Di recente vi ha dedicato vari articoli e analisi con l'obiettivo di stimolare anche in Italia il dibattito sull'argomento.

Articoli sulla rivista online Affarinternazionali:

Documenti IAI:

Quaderni IAI, English Series:

Rivista in inglese The International Spectator:

 

 

 

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