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Re: [pace] Titolo di Repubblica " (Obama) In Yemen Al Quaeda la paghera'".
- Subject: Re: [pace] Titolo di Repubblica " (Obama) In Yemen Al Quaeda la paghera'".
- From: "lorenzo_galbiati" <lorenz.news at tele2.it>
- Date: Sun, 3 Jan 2010 18:01:58 +0100
Cari amici, vi dico la mia, e la argomento in modo
spero non troppo prolisso.
Pregiudizi e Proiezioni
Nel film di O. Stone su G. W. Bush, viene fuori un
presidente che ha fatto la guerra all'Iraq in buona fede, convinto che Saddam
avesse le fantomatiche armi di distruzioni di massa. Rumsfeld e la Cia avevano
organizzato il tutto, probably con la complicità del vice Cheney. E'
tanto sbagliata questa ipotesi? Non lo so.
Perché
1 Bush non si è fatto eleggere promettendo guerre
(al contrario di Obama, che sempre ha promesso la guerra all'Afghanistan e al
terrorismo) e si è trovato l'11 settembre
2 Rumsfeld poi è stato cacciato
3 Powell, il colonnello che andò all'ONU a far
la figuraccia delle presunte sedi di armi di distruzioni di massa
fotografate da aerei spia, era una "colomba", non un falco, e poi se
ne andò dall'amministrazione Bush per il suo prolungare la guerra in Iraq: aveva
capito che era stato un errore. E Powell infatti ha sostenuto la
candidatura Obama per il suo promesso ritiro dall'Iraq per concentrarsi
sull'Afghanistan. Insomma, Powell o era in buonafede, o era stato costretto a
presentare prove false, e alla fine non ha più retto
4 Non dicevamo tutti che Bush era una marionetta in
mano a Cheney? Delle due l'una: o Bush era manovrato, e allora va giustificato e
difeso quanto Obama se non di più, o non lo era e allora che si prenda
tutta la colpa
5 Bush senior e Kissinger erano critici della
guerra all'Iraq sia per motivi geopolitici
sia perchè evidentemente sospettavano delle prove messe in campo dalla CIA. Bush
padre, peraltro, come sappiamo si rifiutò di conquistare Baghdad nella sua
guerra del 1991, approvata dall'ONU e, cambiando scenario, durante la sua
presidenza ragionava sulle sanzioni a Israele (lo ha dichiarato Jeff Halper a
Torino, con mia sorpresa). Forse è un presidente che andrebbe
riconsiderato
Oggi ricordiamo Bush juinior come il presidente
della guerra preventiva all'Iraq, un guerrafondaio senza scrupoli, disposto a
manipolare la realtà a suo piacimento, e per di più eletto con dei brogli
elettorali.
Forse però, come ha ammesso lui nel suo discorso di
saluto, è stato un presidente raggirato dalla CIA e dai suoi collaboratori per
quanto riguarda le prove sulle armi di distruzioni di massa; forse ha avuto il
torto di dire a chiare lettere quale sia la dottrina USA in campo
internazionale, la guerra preventiva, ma questa dottrina gli USA la praticano da
almeno 50-60 anni (ci ritorno su dopo), non l'ha inventata Bush junior, lui ha
avuto mano libera nel lanciarla vista l'inesistente opposizione di un'altra
superpotenza straniera; forse Bush junior, una volta lanciata la guerra, è stato
"costretto" dalle circostanze a prolungarla: un ritiro USA quando in Iraq
imperversavano gli attentati sarebbe stato visto dal "Sistema" come una
sconfitta, mentre per Obama è molto più facile farlo ora, dato che da un anno e
mezzo di attentati in Iraq ce ne sono ben pochi; forse, dovremmo anche pensare
che Bush junior è stato eletto grazie alla Corte suprema in maggioranza
repubblicana, ma non è certo lui responsabile di questo né del fatto che in
Florida le operazioni di scrutinio del voto andassero per le
lunghe.
Quindi, non può essere che il nostro giudizio
estremamente negativo sull'operato di Bush jr. in campo internazionale sia
frutto di un bel pregiudizio?
Voglio dire: forse il nostro giudizio dovrebbe
esser sì negativo, perché Bush jr. non ha fatto nulla per contrastare la
politica della guerra preventiva, ed era già nel 1991 a favore della presa di
Baghdad, ma non negativo in modo esemplare, se consideriamo la possibilità che
Bush credesse all'esistenza di armi di distruzioni di massa nelle mani di
Saddam.
Per giudicare meglio Bush, consideriamo il caso di
Obama.
Alla sua elezione, e tutt'ora, molti progressiti e
pacifisti tendono a giustificare Obama per le sue guerre in quanto vittima del
sistema.
Enrico scrive che ammettendo le sue buone
intenzioni, occorre considerare Obama prigioniero della politica di guerra degli
USA. Io credo invece che Obama NON abbia buone intenzioni in fatto di politica
di guerra (se escludiamo il ritiro dall'Iraq: ma per concentrarsi altrove) e se
ci atteniamo ai fatti e alle dichiarazioni, invece che alle nostre speranze, mi
pare difficile contraddirmi. Enrico dice che può ritardare la messa in atto
di quella politica ma non evitarla: sempre partendo dal presupposto che lui
abbia buone intenzioni. Ma, esaminiamo i fatti: Obama sta prendendo
tempo? No, la sua dichiarazione sullo Yemen
è semmai precipitosa. Obama non sta facendo nulla per resistere alla politica
bellicista tipica degli USA, anzi la sta enfatizzando. E mi rifiuto di credere
che Obama non possa agire in altro modo: a meno che si voglia dire che anche
Bush jr. non poteva fare altrimenti. Perchè nessuno obbliga Obama a fare quelle
dichiarazioni e subito, ad aumentare i contingenti in Afghanistan e a
programmare una guerra allo Yemen: è una sua precisa scelta.
Per spiegarmi, prendo il caso di Kennedy,
rifacendomi alla sua biografia di G. Perret. Kennedy eredita il piano di
invasione di Cuba, e si oppone alla copertura completa all'invasione,
decretando l'insuccesso della Baia dei Porci. Si ritira dal Laos. Prende
tempo sul Vietnam, non crede ai capi di stato maggiore e mette il suo
consigliere militare, Taylor, alla Casa Bianca. Sia Taylor che l'esercito
insistono per incentivare la guerra in Vietnam e Kennedy alla fine cede, viste
anche le sconfitte a Cuba e in Laos. Ma lo fa sempre cercando di far apparire
gli USA non compromessi. Poi, quando arriva la crisi dei missili a Cuba, Kennedy
si trova i capi dell'esercito già pronti per la guerra preventiva all'URSS, e
che spingono per il bombardamento dei missili e l'invasione di Cuba. Sanno
che gli USA sono in netta superiorità rispetto all'URSS e una guerra nucleare li
porterebbe a una sicura vittoria. Kennedy rifiuta e convoca lo stato
maggiore per comunicare la decisione del blocco navale. Dopo dichiarerà anche
che al primo aereo U2 abbattuto nei cieli cubani autorizzerà il bombardamento
dei missili: accade che un U2 venga abbattuto ma Kennedy evita ogni reazione.
Cosa dire? E' stato Kennedy a evitare sia l'invasione di Cuba sia una probabile
guerra mondiale, che non sarebbe stata la fine di tutto, perchè gli USA
l'avrebbero di certo vinta. Non è stato una inevitabile conseguenza della
politica statunitense quel che è successo. E' stato frutto di una precisa scelta
di Kennedy, così come sono state sue scelte quelle di non autorizzare
l'uccisione di Castro e una guerra preventiva alla Cina che si stava costruendo
la propria atomica (Kennedy aveva valutato l'idea di un aereo americano anonimo
che bombardasse i nascenti impianti nucleari cinesi) e che era comandata da un
tale, Mao, che al contrario di Kennedy e Kruscev, parlava con completa
indifferenza della possibilità di una guerra nucleare con milioni di morti tra
il suo popolo.
Insomma, la guerra preventiva è una dottrina che
c'era fin da prima di Kennedy e che Kennedy ha valutato varie
volte. Dopo la caduta del muro, Bush junior l'ha resa pubblica e
ora Obama la sta continuando, forti entrambi della scusa del terrorismo di Al
Qaeda. Nessuno obbliga Obama a continuarla, Obama potrebbe decidere di
combattere il terrorismo con l'intelligence, come gli ha consigliato il suo
elettore M. Moore e come forse cercherebbe di fare un Kennedy, se fosse al
suo posto. Ma Obama è interprete, e NON prigioniero o vittima, di
questa dottrina, di questa visione, e non ci pensa neanche a evitare una
guerra al terrorismo, anzi la porta avanti con decisione e senza perder tempo.
E forse continuerà la sua guerra globale in Yemen o altrove, forse
lascerà che Israele bombardi l'Iran se questi vorrà farsi i suoi impianti
micidiali. Staremo a vedere ma intanto dovremmo giudicarlo per quello
che fa e dice, non per le intenzioni che siamo noi ad attribuirgli.
Perchè supporre che Obama voglia la pace ma
sia costretto a fare la guerra, in piscologia si chiama proiezione, e
le proiezioni non hanno base nella realtà. Chi pensa questo dovrebbe chiedersi
quali sono gli atti di Obama che avvalorano tale supposizione, e chiedersi anche
perchè lui stesso è il primo a condannare in modo così forte Bush jr., dato che
si trovava nello stesso ruolo di Obama, e che pertanto dovrebbe anch'egli essere
considerato prigioniero o vittima della politica. E infine, per chi vuole
scaricare tutte le colpe sul "Sistema", davvero i presidenti USA non hanno
nessun margine di manovra? Davvero un Nixon avrebbe fatto come un Kennedy?
Se sì, allora anche Obama avrebbe fatto come Bush (io non ci credo), ma allora
non diciamo che sono molto differenti: la differenza è solo una nostra
proiezione, magari dovuta al fatto che Obama è nero, simpatico, bello e
capace di comunicare, e sembra più "buono".
Lorenzo
ps ahimè, sono stato prolisso. Diffonderò allora il
testo, togliendo i riferimenti a Enrico.
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