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Domande e risposte sulla vicenda Berlusconi-tartaglia (era [pace] La violenza mai e' giustificabile,ma il conflitto nonviolento deve crescere)
- Subject: Domande e risposte sulla vicenda Berlusconi-tartaglia (era [pace] La violenza mai e' giustificabile,ma il conflitto nonviolento deve crescere)
- From: Marco Trotta <mrta at bfsf.it>
- Date: Tue, 15 Dec 2009 13:32:46 +0100
- Sender: marco.trotta at gmail.com
Salve a tutt*
mi sembra che la discussione in questa lista sia molto interessante e penso che sia a tema.
Penso, però, che più che in questo momento sia più utile trovare le giuste domande piuttosto che affannarci nelle risposte. Perché, è forse instillando qualche dubbio nelle certezze di chi si sta schierando "pro o contro Berlusconi", come vorrebbe l'assordante cassa mediatica di queste ore, che forse si riesce a ricomporre qualche prospettiva di uscita collettiva.
E per quello che mi riguarda quelle che mi faccio ora sono
a) Ma stiamo parlando del premier o della persona? La faccia sanguinante di Berlusconi è diventata già una "icona" mediatica, di quelle che nella nostra società scandiscono il filo del racconto dei fatti che conosciamo tutti. Ma sempre e solo attraverso qualche media "visivo". Per questo piazza tien a men o lo torri gemelli in chiunque di noi evocano immagini ben precise. Che però sono racconti di altri, anche se si presentano con l'oggettività di un racconto visivo. Anche in questa lista, in diversi, si sono dichiarati "empatici" nei confronti della persona Berlusconi, per il dolore, per quello che è avvenuto. Ma cosa ne sappiamo davvero? Cosa ne sapete oltre quello che hanno fatto vedere? In una intervista [1] di 15 anni fa Paul Viriliò metteva in guardia dal "lontanto che la vince sul prossimo", dal fatto che si possa "empatizzare" con chi vediamo in video e si può bellamente ignorare chi abbiamo vicino fisicamente. Più di recente, Ida Dominijanni, ha spiegato [2] come se questa empatica riguarda il privato, e soprattuto il privato in politica, diventa un meccanismo piuttosto insidioso e pesante nelle conseguenze (la Dominijanni analizzava l'utilizzo mediatico degli "scandali sessuali" di Berlusconi) dove consenso si trasforma in identificazione, politica in punti di share. Un meccanismo così distorsivo ci rende liberi di poter avere un punto di vista utile sulla vicenda? Ci salva la coscienza o salva il paese?
b) E se non parliamo della persona, ma del premier, quindi della carica istituzionale, cosa c'è di politico in quello che è successo? Era politico o no il gesto con il quale Lee Oswald ha sparato a J F. Kennedy? Era politico o no il gesto con il quale Chapman ha sparto a John Lennon? Forse sì, visto che ha cambiato il corso della storia. Ed erano tutti considerati "squilibrati". Io non so se succederà anche questa volta. Non so se c'è dell'"altro" dietro. Non so se è vero che il gesto di Tartaglia farà aumentare il consenso a Berlusconi. So che è un argomentazione, per ragioni diverse, usata da chi sta al potere (nei media ed in parlamento) e questa non la rende una buona ragione. Anzi. Però, ieri, un pezzo sul Corriere [3] e le dichiarazioni di un politico come La Torre, hanno messo in evidenza come da parte chi sta al potere il problema non è più difendersi da un gesto dei "soliti noti" ma da gesti isolati provenienti da chiunque (Tartaglia era incensurato, si è giustificata la polizia). E' politico o no il fatto che un governo che ritiene di avere il consenso popolare qualsiasi cosa faccia debba temere una simile situazione? Ed è politico o non che a fronte della grave crisi nella quale versa il paese e malgrado i "soliti noti" (questi sì) tra gli editorialisti dei maggiori quotidiani rilancino i soliti fantasmi degli anni di piombo, il dissenso si manifesti ancora oggi in termini popolari e assolutamente nonviolenti?
Per contro, invece, mi sono dato anche qualche risposta. Ma su domande che per ora nessuno ha fatto a questa classe politica. E trovo che sia indecente che nel quarantennale della Strage di Piazza Fontana, con le gravi tare politiche che ancora oggi pesano sulla verità e che minano profondamente le basi democratiche di questo paese (le ha messe in evidenza perfino il Corriere [4], mica i "soliti estremisti" di cui si riempie la bocca il ministro degli interni) si parli di attentato alla vita del premier o si facciano addirittura paralleli con l'omicio calabresi [5]. Trovo irritante che addirittura si trovi appiglio in questa storia per dire che "dimostra che bisogna cambiare la costituzione" [6].
Trovo che dovremmo provare a farci delle domande su questo e possibilmente chiedere quanto prima a chi di dovere.
MT
[1] http://www.mediamente.rai.it/HOME/bibliote/intervis/v/virilio.htm
[2] http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/1afd6c1a86309e669bda5fc5f2242a58.pdf
[3] http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_14/sarzanini_27efe53a-e87d-11de-b930-00144f02aabc.shtml
[4] http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_12/l-ultimo-falso-su-piazza-fontana-luigi-ferrarella_f9da5d04-e6e9-11de-bab0-00144f02aabc.shtml
[5] http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/14/Pansa_clima_anni_Settanta_rischia_co_8_091214018.shtml
[6] http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_15/don-verze-ha-gia-perdonato-l-aggressore-tempo-di-cambiare-la-costituzione-Aldo-Cazzullo_936bd7c2-e942-11de-ad79-00144f02aabc.shtml
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