il 10 gennaio partiamo per Gaza, per rompere l'assedio israeliano.



Da Francesco Caruso:

Il 10 gennaio salperemo da Cipro con una nave carica di aiuti umanitari e
cercheremo di raggiungere la Striscia di Gaza, dove speriamo di attraccare
il giorno seguente.
Sulla nave siamo all'incirca una trentina di attivisti, giornalisti e
medici di diversi paesi europei.
"Freegaza" è il coordinamento di attivisti per i diritti umani che
periodicamente organizza l'invio di queste navi per tentare di rompere
l'assedio di Gaza.
Se in altre occasioni si è riusciti a violare il blocco navale, in questo
momento particolamente drammatico, c'è il timore di non riuscire a portare
a compimento la missione: del resto, durante l'ultima spedizione, il 31
dicembre, la nave "Dignity" venne attacata e speronata dalla marina
israeliana in acque internazionali, malgrado le comunicazioni preventive
anche alle autorità israeliane, circa il carattere umanitario della missione.
Il mio compito è cercare di mantere i riflettori accesi su questa missione,
l'attenzione internazionale può essere l'unico modesto deterrente contro
eventuali attacchi militari alla missione umanitaria.
Essenso l'unico italiano a bordo, vi chiedo a tutti una mano, in
particolare a far circolare le notizie riguardanti la missione di pace che
ci apprestiamo a portare avanti.
In particolare se ci sono persone disponibili in "real Time" a tradurre
dall'inglese i comunicati e le altre informazioni (a partire dai documenti
qui segnalati), reperibili comunque in modo aggiornato sul sito
http://www.freegaza.org
Per quanto riguarda eventuali aiuti da inviare a Gaza, mi hanno già
"caricato" sulle spalle 20 kg. di medicine e materiale sanitario, per cui
non posso portarne altro arrivando a Cipro in aereo.
L'unica possibilità in questo caso è l'invio di denaro, in modo da reperire
a Cipro direttamente il materiale di cui necessitano a Gaza, ma visti i
tempi particolarmente brevi, posso mettere a disposizione soltanto la mia
postpay (4023600471293375) perchè qualsiasi altro metodo richiederebbe
troppo tempo. altrimenti potete inviare sottoscrizioni direttamente al
freegaza a quest'indirizzo: http://www.freegaza.org/it/donate

tutte le info comunque le trovate sul sito http://www.freegaza.org

francesco
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ABBIAMO AVVISATO ISRAELE, STIAMO RITORNANDO
Larnaca, Cipro - Oggi il Free Gaza Movement ha notificato ad Israele che
stiamo per inviare un'altra imbarcazione di emergenza a Gaza. Daremo
notizia della nostra esatta data e orario di partenza e della rotta che
seguiremo nei prossimi giorni. Partiremo dalle acque cipriote, navigheremo
in acque internazionali e poi direttamente nelle acque territoriali di
Gaza, mai avvicinarci alle acque israeliane.
I continui attacchi israeliani alla striscia di Gaza hanno ucciso oltre 640
Palestinesi, compresi molti bambini e donne, e causato migliaia di feriti.
Questi atti di Israele costituiscono gravi e massicce violazioni degli
obblighi umanitari internazionali definiti dalle Convenzioni di Ginevra,
sia rispetto agli obblighi di una forza di occupazione che per quanto
imposto delle leggi di guerra. Le Nazioni Unite non sono riuscito a
proteggere la popolazione civile palestinese dalle massicce violazioni di
Israele agli obblighi umanitari internazionali. Per questo,noi cittadini
interessati delBelgio, Colombia, Francia, Canada, Gran Bretagna, Grecia,
Irlanda, Giordania, Kuwait, Scozia, Spagna e Stati Uniti, riteniamo che sia
nostro preciso dovere moralefare quello che possiamo per fornire qualche
misura di protezione.
I militari israeliani hanno violentemente attaccato un recente tentativo
del Free Gaza Mobement di inviare un'imbarcazione di emergenza carica di
medici e di rifornimenti medici a Gaza. Nelle prime ore di martedì 30
dicembre, la Marina Israeliana ha speronato la nostra imbarcazione, la
DIGNITY, in acque internazionali. Nè la DIGNITY, nè i relativi passeggeri
ed equipaggio avevano mai costituito una qualsiasi genere di minaccia per
Israele ed il governo israeliano era stato avvisato della missione il
giorno precedente. Nonostate cio' siamo stati violentemente speronati tre
volte, senza alcun preavviso, dalla Marina Israeliana, con l'evidente
intenzione di rendere inservibile l'imbarcazione, mettendo a rischio le
vite dei 16 passeggeri a bordo.
Non siamo intimoriti ne' trattenuti dalla violenza dei militari israeliani
e intendiamo navigare ancora verso Gaza.
Siamo medici, giornalisti, parlamentari ed osservatori dei diritti umani
che intendono raggiungere la gente di Gaza per portare loro l'aiuto medico
tanto necessario e per testimoniare le atrocità che là sono commesse contro
i Palestinesi.
Siamo disposti a mettere i nostri corpi in prima linea per fermare gli
illegali massacri israeliani della gente palestinese (abbiamo ricevuto le
minacce di morte che ci avvertono di non ripetere il nostro tentativo) e
portare all'attenzione del mondo i crimini di guerra che accadono a Gaza
contro 1.5 milioni di Palestinesi.

FREE GAZA MOVEMENT
http://www.freegaza.org

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all'attenzione di Nadia Salvatori
(segreteria particolare on. Frattini)

All'attenzione di Luigi Mattiolo
(Ambasciatore italiano in Israele)


Con la presente vorrei comunicare alla S.V. che il sottoscritto in data 10
c.m. salperà dal porto di Lenarca in Cipro per raggiungere il porto di
Gaza, con una nave carica di aiuti umanitari, dove prevediamo di attraccare
il giorno seguente.
Sulla nave siamo all’incirca una trentina di attivisti, giornalisti e
medici di diversi paesi europei.
“Freegaza” è il coordinamento di attivisti per i diritti umani che
periodicamente organizza l’invio di queste navi per tentare di rompere
l’assedio di Gaza.
Se in altre occasioni si è riusciti a violare il blocco navale, in questo
momento particolamente drammatico, c’è il timore di non riuscire a portare
a compimento la missione: del resto, durante l’ultima spedizione, il 30
dicembre, la nave “Dignity” è stata attacata e speronata dalla marina
israeliana in acque internazionali, malgrado le comunicazioni preventive
anche alle autorità israeliane, circa il carattere umanitario della missione.
Siamo disposti a mettere i nostri corpi in prima linea per cercare di
fermare il massacro.
Il Free Gaza Movement ha già notificato ad Israele la nostra esatta data e
orario di partenza e della rotta che seguiremo nei prossimi giorni.
Partiremo dalle acque cipriote, navigheremo in acque internazionali e poi
direttamente nelle acque territoriali di Gaza, mai vicino alle acque
israeliane.
La prego pertanto di attivarsi presso le autorità israeliane comptententi
affinchè sollecitino tale corridoio umanitario via mare e quindi garantisca
alla missione umanitaria la possibilità di sbarcare a Gaza per portare
aiuti, conforto e assistenza medica alla popolazione di Gaza.

Francesco Caruso