R: Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia Menapace



A proposito di coerenza nell'impegno politico ed etico, mi permetto di 
citare Rosa Luxemburg, la rivoluzionaria comunista polacca di origine 
ebraica: al Reichstag nel 1914, nel momento decisivo, votò contro i 
"crediti di guerra" insieme al solo Karl Liebknecht, mentre la 
socialdemocrazia, rimangiandosi i roboanti slogan di "guerra alla 
guerra", appoggiava apertamente, non a parole ma appunto con il voto,l’
aggressione tedesca che diede il la alla Prima Guerra Mondiale.
Da 
questo "tradimento della socialdemocrazia" che, rinnegando il 
pacifismo, scelse ovunque, in Francia, in Russia, in Gran Bretagna (ed 
in Italia con il "non aderire ne' sabotare") ..., di schierare il 
proletariato dietro le rispettive borghesie nazionali imperialiste, 
come e' noto, nacque l'Internazionale Comunista: il sogno di una 
rivoluzione che, dal basso, ponesse termine all'"inutile massacro" ed 
edificasse il mondo nuovo della società senza sfruttati e sfruttatori, 
senza oppressi ed oppressori.
Sia Rosa che Karl contrastarono 
attivamente il socialismo diventato nazional-sciovinista e incitarono i 
soldati tedeschi a rivoltare i loro fucili contro il loro governo per 
abbatterlo: non un soldo ne' un soldato alla guerra contro il 
proletariato! 
A causa di questa loro agitazione antimilitarista e 
rivoluzionaria, la Luxemburg e Liebknecht vennero arrestati e 
imprigionati. In carcere la Luxemburg scrisse quella disamina del 
movimento socialista, nota come Junius Pamphlet (1916), che suscitò le 
critiche di Lenin, discorde sul ruolo del partito guida. Il Junius 
Pamphlet divenne il fondamento teorico della Lega di Spartaco, il 
nucleo fondatore del partito comunista tedesco. 
Sempre dal carcere la 
Luxemburg scrisse il suo famoso libro La Rivoluzione Russa, nel quale 
ammonisce il potere dittatoriale del partito bolscevico.
Bertold Brecht 
chiamava la Luxemburg la "Rosa rossa": per il poeta la figura umana 
della Luxemburg si coniugava con i caratteristici colori del socialismo 
e del comunismo ed anche con quelli del fiore dell'amore.
Nella sua 
vita, Rosa Luxemburg non e' stata semplicemente una studiosa del 
movimento operaio e del sistema produttivo capitalistico, ma e' stata 
soprattutto una donna piena di passione per gli oppressi, per i 
diseredati, per un mondo che lei stessa definiva "pieno di orrore", ma 
che si ostinava ad amare proprio perché, diceva, "mi sento a casa 
ovunque vi siano nuvole, uccelli e lacrime umane".  
Nel novembre 1918 
il governo tedesco "di unita' nazionale" ridiede, con riluttanza, 
libertà alla Luxemburg; al che ella poté riprendere immediatamente la 
sua attività rivoluzionaria, formando con Karl Liebknecht e Wilhelm 
Pieck il Partito comunista tedesco e ponendosi alla direzione del Die 
Rote Fahne.
Con Liebknecht e Pieck venne catturata e condotta presso l’
hotel Adlon di Berlino. I primi due vennero scortati in stato di 
incoscienza fuori dall’edificio dai soldati tedeschi. Mentre i corpi 
inermi della Luxemburg e di Liebknecht venivano silenziosamente 
trasportati lontano su una jeep militare, fucilati e gettati in un 
fiume, Pleck riuscì a trovare la via della fuga, era il 15 gennaio 
1919. 
Rosa e Karl avrebbero potuto scappare, fuggire, ma restano 
laddove si sentono a casa, con la propria gente, i propri compagni in 
lotta, con il movimento dei consigli operai. Un sacrifico stupido e 
inutile? No, il prezzo alto di una vita spesa per l'emancipazione del 
proletariato, per un mondo migliore.
Il giorno prima di essere 
catturata, Rosa scrive un ultimo breve tratto di parole, un epitaffio 
sulla sua morte; è intitolato: "L'ordine regna a Berlino", e dice... 
"Da questa sconfitta fiorirà la futura vittoria. 'L'ordine regna a 
Berlino!'. Stupidi assassini! Il vostro ordine è costruito sulla 
sabbia. Già domani la rivoluzione si rimetterà in piedi e con un suono 
di tromba annuncerà, con vostro profondo orrore: 'Ero, sono, sarò!'". 
Ogni 15 gennaio la gioventu' tedesca ricorda con una partecipatissima 
manifestazione (all'ultima erano presenti 100.000 persone) la martire 
dell'antimilitarismo.
Rendono omaggio a lei, alla "Rosa rossa" del 
comunismo autenticamente sentito e concepito, nel cimitero di 
Friedrichsfelde, Berlino, e a Karl Liebcknecht, e ancora una volta 
aspirano ad una rivoluzione sociale per un mondo di pace che può dire: 
"Ero, sono e sarò!".
La storia sa distinguere i parolai e le parolaie 
dai testimoni sinceri di una fede profonda: ad esempio, si pensi al Che 
Guevara. Rosa, il Che: apparentemente perdenti, indicano con luminosa 
evidenza, attraverso l'esempio coerente (appunto) e comportamenti 
inequivocabili, una utopia apportatrice, al di la' delle contingenti 
confezionature ideologiche, di una speranza di salvezza. Una speranza 
di cui gli esseri umani hanno bisogno come del pane, piu' del pane... e 
che nutre la realta' delle sole vite degne di essere vissute.






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Messaggio originale----
Da: malatesta69 at yahoo.it
Data: 30-giu-2008 3.40 
PM
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio 
bene-Lidia Menapace

sono andato a rileggermi l'idea di un uomo 
importante che per la pace ha fatto atti concreti in prima persona..
un 
uomo che non blaterava di analisi politiche sullo stile di quelle di un 
dopo partita..
che non appoggiava governi lordi del sangue di vittime 
innocenti..
uno che era dalla parte di chi il colonialismo le violenze 
e le ingiustizie le subiva..
non dalla parte di chi con i propri 
concreti atti favoriva i poteri economici e militari con l'orrenda 
motivazione che servivano a non far cadere governi meno nemici di 
altri..
 ecco uno che al centro mise gli uomini e non le economie di 
comodo
le persone e il la loro umanita' il loro potenziale non i 
partiti che tutto cio' umiliano non i caporali privilegiati pedine 
d'apparato..
ecco credo lui avrebbe gridato contro le devastazioni che 
l'eni italiana sta' compiendo nel delta del niger saccheggiandolo..sia 
con lo scomparso prodi che ancora incombe sia con berla
una delle frasi 
che piu' mi son restate dentro
"la democrazia occidentale nelle sue 
attuali caratteristiche e' una forma diluita di nazismo o fascismo. al 
piu' e' un paravento per mascherare le tendenze naziste e fasciste 
dell'imperialismo.
perche' oggi vi e' la guerra se non per la brama 
della spartizione delle spoglie del mondo? "
MOHANDAS GANDHI
esiste chi 
ha capacita' di decifrare la barbarie e la rifiuta per poi tentare di 
alimentare l'umanita'
esiste chi alimenta con le proprie scelte la 
barbarie per ottenere privilegi in nome del meno peggio
questioni di 
scelte.
e ora preferisco andare a fotografare i venditori ambulanti che 
lavorano 12/14 ore al giorno in spiaggia. preferisco andare a scambiare 
qualche parola con loro e a prendermi qualche sorriso di persone ricche 
d'animo che vengono da lontano e quindi mi interessano.
la signora per 
bene di sinistra dell'ombrellone in prima fila li chiama "vu' 
cumpra'.."
questioni di etica. questioni di scelte.
la mia mostra si 
chiamera'  " lavoratori "
e la tragedia di questo paese e' che c'e' un 
governo che li vuole fuorilegge e nessuno che in parlamento dica con 
calma e semplicemente " e' una barbarie"
 la tragedia di cui non faccio 
parte e' che quando un governo vuole fare una legge per mettermi il 
bavaglio e non farmi dire dei loschi traffici della politica e della 
finanza la finocchiaro dall'oppposizzione dichiara: " questa cosa del 
carcere per i giornalisti non mi convince"
ecco chi l'ha votata provi a 
convincerla



----- Messaggio originale -----
Da: Davide Bertok 
<davide at bertok.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Sabato 21 giugno 2008, 
15:00:24
Oggetto: Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia 
Menapace

Non si tratta di insulti, qui si tratta di discutere di un 
fatto visto e 
comprovato cioè che la Menapace ha votato il 
finanziamento alle missioni 
militari solo per far salvare il governo. 
Solo per questo metterei in 
dubbio quella che tu definisci "coerenza 
personale".
Perchè non discuti di questo invece di girare intorno a 
etichette?
Comunque sono discorsi che si facevano già un anno fa, 
quando questa 
"sinistra" di governo molti non rappresentava, appunto 
in quanto 
pacifisti. Tu dov'eri all'epoca scusa?
Davide
(uno che va 
ben oltre alla tastiera su iniziative per la pace, credimi)

Chico 
Mendes ha scritto:
> Questi insulti a Lidia Menapace, per decenni 
maestra di politica di 
> pacisfismo e di coerenza personale fatti da 
chi non è forse mai andato 
> oltre la tastiera del proprio coputer 
fanno schifo! Cari amici e 
> compagni così si va solo a una secolare 
sconfitta, senza capire, senza 
> interrogarsi parlando senza cuore e 
senza cervello.Scusate con una lista 
> nominata pace voi cosa 
c'entrate? Per favore andate a fare danni da 
> un'altra parte.
> Luigi 
Mochi Sismondi
> 
>    ----- Original Message -----
>    *From:* Andrea 
Polzoni <mailto:malatesta69 at yahoo.it>
>    *To:* pace at peacelink.it 
<mailto:pace at peacelink.it>
>    *Sent:* Friday, June 20, 2008 7:06 PM
>    *Subject:* Re: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia 
Menapace
> 
>    salve francesco scusa ma lidia menapace ricordo male o 
e' la
>    pasionaria di rifondazione che blaterava contro le frecce 
tricolori
>    per poi votare il rifinanziamento prodiano alle missioni 
militari e
>    tutti gli aumenti delle relative spese di guerra?
> 
>    se ricordo male chiedo scusa altrimenti non vedo perche debba
>    continuare a blaterare di pace lei che ha votato la guerra.
> 
>    saluti
> 
> 
> 
>    ----- Messaggio originale -----
>    Da: 
"locascio.francesco at aliceposta.it"
>    <locascio.francesco@aliceposta.
it>
>    A: pace at peacelink.it
>    Inviato: Lunedì 16 giugno 2008, 20:
33:01
>    Oggetto: [pace] Il pacifismo? Non sta proprio bene-Lidia 
Menapace
> 
>    *Il pacifismo?
>    Non sta proprio bene*
> 
>    /Lidia Menapace/
>    La visita di Bush a Roma è stata accolta con 
una manifestazione di
>    protesta e questo va benissimo.
>    Infatti 
anche poco prima di uscire di scena, il tristo personaggio
>    vuol 
portare a casa l'appoggio del nuovo governo alle sue avventure
>    belliche: aprire una base missilistica a Revolto nella base delle
>    Frecce tricolori, e forse trasferire lì anche i battaglioni
>    d'assalto stanziati al Dal Molin durante i lavori di ampliamento a
>    Vicenza; senza dimenticare l'aumento numerico e il mutamento delle
>    regole d'ingaggio delle truppe italiane in Afghanistan, e ancora 
le
>    politiche aggressive verso l'Iran.
>    Non poteva essere 
lasciato senza protesta. Tuttavia non si potrebbe
>    dire che il 
pacifismo sta bene in Italia: o forse il pacifismo sì,
>    ma una 
politica di pace no davvero... Vorrei proporvi qualche
>    esempio di 
cose che stanno bene o non stanno bene, per cavarne un
>    ragionamento generale, se mi riesce.
>    La manifestazione è 
stata tranquilla sorvegliatissima e nonviolenta:
>    dunque la 
nonviolenza sta bene in Italia, Forse la nonviolenza c'è,
>    ma un 
progetto di azioni nonviolente non si vede. Per nulla. Partiti
>    comunisti ce ne sono tre o quattro, a seconda di come si contano, 
e
>    addirittura è preannunciata una Costituente comunista. Dunque 
anche
>    il comunismo sta benissimo in Italia. Ciò che non si vede 
proprio è
>    "il movimento reale che muta lo stato delle cose 
presenti".
>    Cosa voglio dire? Che abbiamo una accentuata presenza 
di posizioni
>    che direi idealistiche o astratte, molto utili certo 
e da non
>    disprezzare in questa drammatica temperie .Questo va 
riconosciuto a
>    chi ha organizzato la manifestazione "no war". 
Tuttavia con
>    atteggiamenti così non si va lontano, non si 
stabiliscono contatti
>    con le istituzioni, ma non si riesce nemmeno 
a dare il via ad azioni
>    politiche concrete ed efficaci.
>    Tutto 
questo è mancato negli scorsi tempi; uno sforzo comune tra
>    gruppi, 
comitati, circoli, organizzazioni, movimenti collettivi,
>    centri 
sociali... insomma delle forme variegate della sinistra
>    diffusa. 
Qui si palesa un comune ritardo di analisi e proposta e
>    anche un 
progetto complesso e ben costruito.
>    Può esprimersi questa esigenza 
dalla benedetta meritoria
>    manifestazione? Non lo so e non si può 
improvvisare, ma nemmeno
>    perdere un solo giorno. Sono le 
Costituenti che possono albergare
>    questi rapporti? Sono piuttosto 
le case della sinistra che offrono
>    un luogo di confronto 
ospitalità ed eguaglianza?
>    L'ardua sentenza non può essere 
lasciata ai posteri.
> 
> 
>    /13/06/2008/
> 
>      
>    http://www.
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> 
>    **
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