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Voto, coscienza e responsabilita'
- Subject: Voto, coscienza e responsabilita'
- From: "Carlo Gubitosa" <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Mon, 23 Jun 2008 10:43:13 -0400
- Sender: cg at gubi.it
Il 23 giugno 2008 1.30, Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> ha scritto: Caro Enrico, Nel tuo ultimo messaggio ho trovato due affermazioni che sono la sintesi dei nostri due diversi modi di pensare, entrambi rispettabili in quanto affermazioni individuali di coscienza. > Tu non sei responsabile della guerra in Serbia (e neppure io). Abbiamo > votato chi sembrava voler decidere meno male possibile, hanno deciso così, > abbiamo urlato. > vedo che chi non voleva Prodi ha contribuito ad avere Berlusconi, che è peggio assai, su > tutti i piani della civiltà (non solo pace e guerra). Rispetto a questo io penso che: 1) Non posso lavarmi la coscienza rispetto alle guerre fatte con il mio voto, e continuo a sentirmi responsabile dei bombardamenti in Bosnia perche' nell'urna ho dato a chi ha compiuto quei crimini di guerra una frazione del potere che gli ha permesso di realizzarli. E' una frazione minima, che diventa un grande potere solo quando sommata ad altri milioni di crocette, ma comunque non e' pari a zero, e di questo la mia coscienza mi chiede conto ogni volta che voto quella gente, mai cambiata dal 1999 ad oggi. 2) Parallelamente non accetto chi assegna a me la responsabilita' degli scempi compiuti dalla classe politica che ora governa il paese: di questo ne devono rispondere tutti e soli i cittadini che alle scorse elezioni hanno votato il PDL, e non altri. Io rispondo del mio voto, e non del mio "non voto" o del mio "voto sbagliato". Il "voto sbagliato" dato alla sinistra radicale e gettato nel cestino dalle regole elettorali non e' una colpa di chi in coscienza non si e' sentito di votare un partito che ora si sta producendo nei peggiori inciuci. Chi ha deciso di buttare quei voti nel cestino e' stato Calderoli quando ha scritto la legge elettorale, e se i voti per rifondazione sono stati persi e non hanno potuto sostenere il progetto politico di Veltroni questo non va imputato agli "idealisti" che irreponsabilmente non si sono "tappati il naso"; ma a chi ha deciso che una legge porcata avrebbe stracciato quei voti ben sapendo che sarebbe stato molto difficile appiattire tutte le coscienze su un solo candidato, soprattutto quando le coscienze sono quelle di elettori che chiedono ai loro governanti scelte critiche e radicali. 3) Alla fine il tuo bilancio personale e' piu' favorevole del mio, perche' tu non ti senti responsabile dei crimini di guerra in Serbia e non ti sentirai responsabile di una opposizione inesistente che appoggera' scelte dissennate, e la notte dormi tranquillo perche' ora come allora hai appoggiato il meno peggio, e poi sta al meno peggio assumersi la responsabilita' di cio' che fa. Il mio bilancio, invece, e' molto piu' pesante, e ancora mi fanno rabbia quelle bombe a grappolo gettate il 7 maggio 1999 sul mercato di Nis, perche' le hanno gettate anche a nome mio. 4) Fatti questi calcoli e bilanci io direi che ognuno si tiene le sue scelte e la sua coscienza, ma comunque non si puo' liquidare la scelta di chi non vota PD come una scelta "leggera" o "irresponsabile", perche' di fatto molti di questi "non voti" nascono da coscienze appesantite dalla connivenza con una finta sinistra militarista e guerrafondaia, e non dallo "sfascismo" di chi dice "tanto peggio, tanto meglio", oppure "mi fanno tutti schifo uguale". Quindi arriviamo al punto, che e' quello di rispettarsi vicendevolmente nella diversita delle posizioni. Da questa prospettiva colgo molto rispetto da parte di chi non ha votato PD verso chi si e' "tappato il naso", e poco rispetto dimostrato dagli elettori del PD verso chi non si e' voluto tappare il naso come loro. I tuoi scritti sono un esempio del fatto che in certi ambienti la crocetta non convinta sia piu' rispettabile dell'astensione convinta o del voto convinto verso chi non e' dato come favorito . Io non voglio convincerti che la posizione giusta sia la mia, pero' al tempo stesso non voglio che mi si gettino addosso responsabilita' per risultati elettorali ai quali io non ho contributo, e che sono stati costruiti solo da chi ha votato PD e i partiti di destra. 5) Trasferendoci dal piano della coscienza individuale a quello della logica cartesiana, mi sembra un po' difficile sostenere contemporaneamente le due tesi "tu non sei responsabile dei crimini di guerra commessi da chi hai votato" e "tu sei responsabile di quello che fara' Berlusconi che non hai votato". Deresponsabilizzare il voto e responsabilizzare il "non-voto" mi sembra una colossale contraddizione logica che non riesco a comprendere. Io la vedo diversamente e in modo piu' semplice: se il governante che esercita il potere lo puo' fare anche perche' io ho messo una crocetta sulla scheda, allora lui risponde a me del suo operato e io rispondo alla mia coscienza degli effetti di quella crocetta. Se invece quel potere non e' stato costruito sommando la mia crocetta a quella degli altri, io chiedero' conto ai suoi elettori del suo operato, e non sentiro' in coscienza di dover rispondere per le scelte dissennate di un gruppo di dissennati che ha regalato potere a un dissennato, ne' puntero' il dito contro chi non ha votato un altro dissennato piu' tollerabile, ma mi attivero' per una resistenza culturale e umana che possa restituire un po' di senno alla societa' e di riflesso anche alla classe politica. Questa posizione, rispettabile quanto la tua, mi sembra pero' un pochino meno contraddittoria rispetto ad una costruzione logica in cui le responsabilita' individuali si azzerano per le cose fatte o si amplificano per quelle non fatte a seconda del colore del governo in carica. Rispetto a questo mi piacerebbe molto conoscere il tuo parere. Un caro saluto Carlo
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