Comunicato Stampa Un ponte per: Aggiornamenti da Beirut







Comunicato Stampa





Aggiornamenti da Beirut





Beirut, 14 maggio 2008

Dopo la tempesta, Beirut non si ferma, riprende forza e si rialza. La
settimana si apre con una lento e faticoso ritorno alla normalita’, mentre
nel resto del paese, soprattutto nella zona di Tripoli, gli scontri hanno
stentato a placarsi. Beirut Ovest e’ comunque ancora vigile, vittima di una
calma inquietante perche’ apparente, testimone di un aumento esponenziale
di effettivi dell’esercito che vigilano il transito mentre i negozi
riaprono i battenti e gruppi di giovani appartenenti al Partito
Nazionalista Sociale Siriano mantengono –seppur disarmati- alcune posizione
nel quartiere centrale di Hamra.

La maggior parte di arterie che collegano le due (e molteplici) Beirut sono
state aperte al traffico sebbene siano ugualmente saltate le direttrici e
il traffico risulti estremamente piu’ caotico e congestionato del solito,
lasciando spazio alla fantasia e immaginazione degli automobilisti. Beirut
Sud (Dahye, la periferia, in arabo) e’ nuovamente collegata alle altre zone
della citta’ e Beirut parzialmente al resto del paese.

La partita non si gioca piu’ nelle strade della capitale. E’ questo il
momento della politica e dei mezzi d’informazione.

Future TV, televisione vicina al Mustaqbal di Hariri, e’ tornata on air
attraverso le frequenze di LBC ed ha cosi’ potuto mandare in onda le
dichiarazioni di un Saad Hariri deciso a riconquistare il terreno perduto,
forte della possibilita’ di poter influenzare il summit della Lega Araba il
giorno prima del suo arrivo in Libano. Toni forti –rispetto al precedente,
cauto e conciliatore discorso del Premier Siniora- sono stati usati nei
confronti dell’opposizione e dell’ingerenza di Iran e Siria.

Da parte sua, Nabih Berri -portavoce del Parlamento e leader di Amal-
quest’oggi ha reiterato la possibilita’ di revocare la disobbedienza civile
qualora il Governo prenda in considerazione l’annullamento delle due
decisioni concernenti la rete di telecomunicazioni di Hezbollah e la
destituzione di Squeir, Direttore della Sicurezza dell’aeroporto di Beirut.

Se cio’ si avverasse, lo scenario politico libanese vedrebbe, da un lato,
lo stabilirsi di un pericoloso precedente secondo il quale e’ possibile
forzare le decisioni governative attraverso l’uso della forza in tempi di
pace; dall’altro rimarrebbe insoluto il nodo principale che accompagna la
nuova crisi libanese da circa due anni: la legge elettorale e quindi
l’accettazione, formazione e legittimazione di un Governo in base
all’elezione di un nuovo Presidente.

Il summit della Lega Araba -e le decisioni che ne verranno- aiuteranno
probabilmente nei prossimi giorni a capire in quale direzione si spostera’
l’ago della bilancia (se verso un potere di veto della minoranza o una
piena capacita’ operativa della maggioranza) e quali saranno i mezzi
utilizzati dai contendenti, il dialogo politico o il ritorno alla violenza.

Infine, un attento Israele festeggia un contestato sessantesimo compleanno,
elogiato da un presidente degli Stati Uniti -in visita al paese- che non
perde l’occasione per ammonire Hezbollah, qualificare l’Iran come
destabilizzatore ed esprimere il completo appoggio al Governo di Siniora.

Francesco Volpicella
Project Manager Un ponte per... a Beirut