[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Una moratoria per salvare il pianeta
- Subject: Una moratoria per salvare il pianeta
- From: redazione at asud.net
- Date: Mon, 11 Jun 2007 18:03:16 +0200
A SUD ASUD INFORMA Torna l\'appuntamento annuale con la giornata mondiale dell\'ambiente. E anche quest\'anno c\'è davvero poco da celebrare sulla salute del nostro pianeta. La temperatura della terra aumenta a ritmi inarrestabili. Gli undici anni più caldi degli ultimi 125 sono da registrare dopo il 1990 e il record appartiene all\'anno 2005. Gli effetti sono noti, dal disgelo dei ghiacciai, all\'aumento della desertificazione, all\'intensificazione delle tormente tropicali. Altrettanto note sono le cause, prime tra quali le emissioni di gas, l\'estrazione petrolifera e un modello economico e di consumo del tutto insostenibili. Modello dettato e voluto dai governi e dalle corporations del nord del mondo che ricade come una condanna sui paesi del Sud del mondo. E proprio dal Sud continuano ad arrivare proposte e suggerimenti per far fronte all\'emergenza ambientale ed alla crisi della politica internazionale. Risale a poche settimane fa la proposta, lanciata dal governo ecuadoriano, di non sfruttare campi petroliferi presenti in aree ad alta biodiversità come il caso del parco dello Yasunì, sulla base di un triplice obiettivo: rispettare i diritti dei popoli nativi, conservare la biodiversità e controllare i cambiamenti climatici. Su questa base, il governo ecuadoriano domanda ai paesi arricchiti del nord del mondo una compensazione del 50% di quello che lo stato guadagnerebbe, basandola proprio sulle responsabilità "diverse" in relazione ai cambi climatici. È legittimo che un paese del sud che assume come centrale nella sua politica la responsabilità verso l\'ambiente e verso tutti gli altri popoli della terra, sia quanto meno compensato per i suoi sforzi e per il mancato guadagno monetario che questo comporta. A livello internazionale questa proposta trasformerebbe la logica attuale su come affrontare i cambiamenti climatici. Ridare il 50% del valore del crudo rimasto sottoterra è una misura concreta che impone a quei paesi del nord del mondo, che sulla carta si dicono preoccupati dei cambiamenti climatici e parlano di sostenibilità, di riconoscere gli sforzi di un paese amazzonico che vuole conservare biodiversità e combattere concretamente i cambi climatici non solo per sé ma p Nei prossimi giorni, in Germania, si riuniranno i capi di Stato dei Paesi maggiormente debitori con il clima: i G8. Ancora una volta, e nonostante l\'emergenza ambientale, non si parlerà di come cambiare questo modello di sviluppo che rincorre se stesso, ma della crescita delle imprese, dei metodi per aggirare la questione ambientale e della compravendita delle emissioni, con il governo di Washington che, alla vigilia del summit, ha già annunciato che non intende ratificare neppure il nuovo documento sui cambiamenti climatici preparato dalla Germania. L\'ennesimo paradosso di un sistema organizzato per la difesa della grandi multinazionali, piuttosto che della Madre Terra. È solo dalle comunità, dai movimenti e dalla società civile che possono venire le alternative e le forme di democrazia capaci di dare risposte alle grandi sfide che il nostro tempo ci pone. Per informazioni o contatti con l'Associazione Asud Para informaciones y conctactos con la Asociacion A Sud Via Romano Calò 48, 00139 Roma <http://www.asud.net>www.asud.net <mailto:redazione at asud.net>redazione@asud.nettel. 0039 068803570 Se non desideri ricevere le nostre comunicazioni invia una mail vuota con oggetto RIMUOVI a redazione at asud.net
- Prev by Date: "G8, Agnoletto: «La lotta alla povertà non abita qui." Ecco cosa si potrebbe fare davvero per l'Africa»
- Next by Date: 264° ora in silenzio per la pace
- Previous by thread: "G8, Agnoletto: «La lotta alla povertà non abita qui." Ecco cosa si potrebbe fare davvero per l'Africa»
- Next by thread: 264° ora in silenzio per la pace
- Indice: