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Verso il 9 giugno. Il No Bush No War Day scalda i motori
- Subject: Verso il 9 giugno. Il No Bush No War Day scalda i motori
- From: "Information Guerrilla" <ig at informationguerrilla.org>
- Date: Mon, 4 Jun 2007 11:35:17 +0200
Verso il 9 giugno. Il No Bush No War Day scalda i motori A una settimana dalla manifestazione nazionale del 9 giugno, crescono in tutta Italia le spinte alla partecipazione. Un segnale importante nonostante gli allarmismi strumentali messi in campo dal Ministro degli Interni Amato e dagli apparati di sicurezza intorno alla visita di Bush e alle manifestazioni che ne contesteranno la presenza in Italia. Intendiamo denunciare con forza il ripetersi sistematico da un anno a questa parte della criminalizzazione delle manifestazioni, tentativi che cercano di creare artatamente un clima di allarme sistematicamente smentito dai fatti (vedi le manifestazioni di Vicenza e Novara). E' inquietante che si cerchi di schiacciare la giornata di mobilitazione del 9 giugno nella logica dei buoni in una piazza e dei cattivi nel corteo. Ci saranno due manifestazioni perché agisce una contraddizione tra due piattaforme diverse tra loro rispetto alla visita di Bush, al ruolo degli Stati Uniti e alle responsabilità del governo italiano nella guerra permanente, responsabilità che in questi mesi sono state condivise dai partiti di governo su scelte decisive come la missione militare in Afghanistan, la base Usa a Vicenza, l'incremento delle spese militari, l'adesione in segreto dell'Italia allo Scudo missilistico USA, l'assemblaggio in Italia dei caccia F 35 statunitensi. Questa divaricazione di contenuti è stata esplicitata dall'appello di convocazione della manifestazione del 9 giugno dei movimenti No War, una manifestazione pacifica, di massa e determinata, che partirà da Piazza della Repubblica per concludersi in Piazza Navona e dallo striscione che aprirà la manifestazione "NoBush-No War-No alla politica di guerra del governo Prodi". Quella del 9 giugno è la manifestazione dei movimenti contro la guerra che in questi anni si sono battuti contro l'intero sistema di guerra e non solo contro Bush. Segnaliamo con forza la volontà di depotenziare e impedire con ogni mezzo la partecipazione di migliaia di persone nelle manifestazioni autorganizzate, sia attraverso allarmismi infondati da parte del ministero dell'interno, sia attraverso la decisione perentoria di Trenitalia di respingere ogni proposta di tariffe accessibili per l'uso delle Ferrovie dello Stato, tesa a consentire la partecipazione popolare e giovanile a eventi politici di massa che non abbiano l'ipoteca degli apparati di partiti e sindacati. E' decisamente singolare che tale atteggiamento di chiusura si stia manifestando in questi mesi e non si fosse manifestato durante il governo precedente. Per questo motivo lanciamo invece un appello alla massima partecipazione e a raggiungere Roma il 9 giugno con ogni mezzo. Diamo appuntamento, a tutte e a tutti coloro che non saranno in condizione di utilizzare altri mezzi, alle stazioni ferroviarie delle principali città e snodi ferroviari tra la sera di venerdi 8 giugno e la mattina di sabato 9 giugno per poter raggiungere sabato il concentramento di Piazza della Repubblica. Intendiamo con questo ribadire che il diritto all'agibilità politica e a manifestare non attiene solo alla piazza e al percorso della manifestazione ma comincia già dalle città di partenza. A tale scopo il comitato promotore della manifestazione del 9 giugno convoca martedì 5 giugno alle ore 12.00 una conferenza stampa alla Stazione Termini e invita tutte le realtà, attivatesi nelle varie città per la manifestazione, a prendere la medesima iniziativa nella stessa giornata. Alla conferenza stampa un esponente del comitato promotore e un esponente del presidio permanente No Dal Molin di Vicenza illustreranno i contenuti e le caratteristiche della manifestazione ai giornalisti. Nella stessa occasione verrà fornito il quadro aggiornato delle adesioni pervenute (più di duecento da tutto il paese). Nei prossimi giorni sia a Roma che in altre città ci saranno iniziative di informazione per preparare la manifestazione del 9 giugno e per sintonizzarsi con le manifestazioni in corso a Rostock contro il vertice del G 8. Comitato 9 giugno info: <mailto:9giugnonobush at libero.it>9giugnonobush at libero.it # # # <http://www.informationguerrilla.org/rd.php/www.globalproject.info/art-12538.html>Prodi: vergogna! Vicenza non si vende. Il Premier contestato dentro e fuori il Festival dell'Economia La manifestazione dei No Dal Molin a Trento è andata benissimo; in circa 300 hanno manifestato, all'esterno, al suono di pentole e tamburi mentre all'interno una quarantina di persone, dopo l'inizio dell'intervento del Presidente del Consiglio, si sono alzate esponendo le bandiere No Dal Molin e gridando "vergogna, vergogna, Vicenza non si vende". L'intervento di Prodi è stato interrotto [<http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=10535&fromplayer=10535>VIDEO] e il moderatore ha offerto il microfono ad una rappresentante del Presidio - Cinzia Bottene - che ha elencato al Premier le tante ragioni della battaglia vicentina. Prodi, naturalmente, non si è degnato di rispondere # # # Radicare e strutturare il movimento nei territori. L'esperienza della Carovana contro la guerra e la Rete Disarmiamoli Sabato 19 maggio sono partite da Novara, Trieste e Sigonella, le tre unità della Carovana contro la guerra, per la pace e il disarmo, che per due settimane ha attraversato tutto il paese e i siti dove sono installate le basi militari USA e NATO, le armi atomiche, le servitù militari. Il passaggio della Carovana ha consentito di tenere decine di incontri, assemblee e SIT IN che hanno posto al centro dell'agenda politica la crescente militarizzazione del nostro paese e le scelte militariste messe in campo dal governo Prodi senza alcuna discontinuità con il precedente governo Berlusconi. Ultima in ordine di tempo l'adesione segreta dell'Italia allo Scudo missilistico degli USA in Europa (contro cui da Praga a Rostock si stanno mobilitando). L'esperienza della Carovana è stata l'occasione anche per sottolineare che le truppe italiane vanno ritirate subito da tutti i teatri di guerra, che vanno bloccate la nuova base USA di Vicenza e gli allargamenti delle altre basi militari, che vanno smantellate le armi nucleari stoccate nel nostro paese, che vanno ridotte le spese militari consentendo così nuovi "tesoretti" a disposizione delle assai più urgenti spese sociali. Lungo il percorso della Carovana sono state raccolte le firme sulla Petizione Popolare contro l'adesione dell'Italia allo Scudo missilistico USA e presentate le due Leggi di Iniziativa Popolare contro i vincoli dei trattati militari e le basi, per lo smantellamento delle armi atomiche. Su queste leggi da settembre partirà la campagna per la raccolta di firme in tutto il paese e che rappresentano uno strumento concreto per l'attività dei comitati locali di intervento e iniziativa sull'agenda dei problemi nazionali. La Carovana è arrivata a Roma il 2 giugno, il giorno della Repubblica trasformato ormai dal 1999 in una apoteosi delle forze armate e del militarismo ed in cui ambiti fino a ieri insospettabili, come l'attuale Presidente della Camera, ritengono ormai i militari (inclusi quelli assai discussi e discutibili della Folgore) come la migliore vetrina del nostro paese. L'esperienza della Carovana contro la guerra è stata una azione di discussione e informazione capillare con i suoi circa 40 appuntamenti su tutto il territorio nazionale - particolarmente entusiasmanti la manifestazione contro gli F35 a Novara, gli incontri in val di Susa e ad Asti, in Sicilia e a Lecce, la presenza a Ghedi e la fiaccolata di Vicenza, la manifestazione a Forlì e la giornata a Colleferro - può rivelarsi come una iniziativa di grande efficacia per consolidare l'autonomia e il radicamento sociale del movimento No War e liberarne le energie nei prossimi mesi. Sulla manifestazione del 9 giugno la Rete Disarmiamoli non ha avuto dubbi: siamo tra i promotori e staremo nella manifestazione convocata dal movimento contro la guerra che in questo anno si è mosso in coerenza con la propria storia e i propri obiettivi senza capitolare nel collateralismo con il governo. Per questo saremo al corteo che partirà da piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza Navona insieme a tutte le altri reti No War. Non c'è più spazio per le indulgenze verso la politica degli Stati Uniti e per le ritirate di fronte alle scelte strategiche del governo Prodi in materia di politica militare, estera, sociale. La manifestazione del 9 giugno è una scommessa positiva sull'autonomia e l'indipendenza di questo movimento, sulla sua possibilità di incidere concretamente nella situazione italiana ed internazionale. La Rete nazionale Disarmiamoli! Info: <http://www.disarmiamoli.org>www.disarmiamoli.org # # # <http://www.informationguerrilla.org/rd.php/www.terrelibere.it/terrediconfine/?x=completa&riga=03206>In Italia la base dei velivoli senza pilota delle forze armate Usa? di Antonio Mazzeo - I Global Hawk sono i velivoli teleguidati protagonisti delle operazioni di guerra più efferate in Afghanistan e Iraq. L'US Air Force sta installando in gran segreto il maggiore Centro operativo di questi strumenti di morte in una base europea. Alcuni indizi lasciano pensare che potrebbe essere l'Italia il paese prescelto. A Sigonella arriveranno di sicuro i Global Hawk della Marina Usa. E forse pure il Comando del nuovo sistema di sorveglianza terrestre (AGS) della Nato. Ma il governo italiano non ne sa nulla?
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