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Re: [pace] Proposte su base Usa Vicenza
- Subject: Re: [pace] Proposte su base Usa Vicenza
- From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
- Date: Mon, 04 Jun 2007 09:13:10 +0000
- Bounce-to: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
Caro Enrico, parto dalla base Usa di Vicenza, arrivata a Roma il 2 giugno. Ieri non avevo creduto mettere la notizia non mi sembrava importante in questa lista la presenza di Bertinotti, ma nella notizia è importante la presenza alla parata di un certo battaglione, oggi la riporto tale e quale, come ricevuta: Tribuna Vip Povero Faustino! Stavolta gliel'hanno fatta davvero sporca. Avrà passato una settimana a chiedersi: "Vado o non vado?". Alla fine è andato alla parata militare del 2 giugno. Chi l'ha visto in tribuna VIP avrà ben notato che era in preda all'orticaria più devastante. Per metterlo un po' più a suo agio, qualche buontempone ha pensato bene di fargli sfilare davanti il 1° battaglione del 503° reggimento di assalto aereo della 173a brigata aviotrasportata USA di Vicenza. Non vi dice nulla? Bene, dovete sapere che questo battaglione si è distinto per "meriti di guerra" nel 2004 a FALLUJA ... bombardando indiscriminatamente la popolazione usando bombe al fosforo ... http://www.controcorrentesatirica.com/ ______________________________________________ Ti confermo queste presenze "altre" con uno stralcio dell'articolo di Repubblica: Nella tribuna che accoglie gli alti vertici militari e i politici, il generale Speciale ha ricevuto un caloroso saluto dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Ha poi stretto la mano al segretario dei Ds, Piero Fassino e al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Si è quindi soffermato a parlare con il viceministro dell'Interno, Marco Minniti. Lungo il percorso in via dei Fori imperiali sfilano 6.748 militari (250 in meno rispetto all'anno scorso, quando la parata venne drasticamente ridotta di 1.700 soldati) e 448 civili. E poi: 97 moto, 130 jeep, 40 mezzi speciali e 204 tra cani e cavalli. Quella di quest'anno è una parata più snella rispetto al passato, più tecnologica che storica, con il "soldato futuro" ma senza carri armati e aeroplani, a parte le nove Frecce Tricolori. Dopo la banda dell'Arma, i primi a sfilare sono stati i reparti maggiormente impegnati nella missioni di pace, a cominciare dai militari della Brigata Sassari (accompagnati dal loro inno Dimonios) e proseguendo con i veterani di Iraq e Afghanistan, Balcani e Libano: dai carabinieri del Tuscania ai parà della Folgore, ma anche gli uomini e le donne della Cri. Presenti in questo blocco pure reparti romeni, spagnoli, francesi, tedeschi e statunitensi, compresi i soldati della Setaf di stanza a Vicenza, l'allargamento della cui base è da mesi al centro di contestazioni. Poi è stata la volta dei quattro settori degli istituti di formazione e reparti operativi di ciascuna Forza Armata: Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri - seguiti dai corpi armati e non dello Stato, con il VI e il VII (e ultimo) settore dedicati a Guardia di finanza, Polizia di stato, Polizia penitenziaria, Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile e Polizia municipale. A chiudere la parata, come sempre, i reparti a cavallo, anch'essi vittime dell'austerity che ha colpito il mondo militare: rispetto al 2005 si sono quasi dimezzati. Infine il passaggio della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. (2 giugno 2007) _Inoltre caro Enrico, capendo la tua infinita e responsabile pazienza, aggiungi valore a quei cittadini che hanno manifestato a Vicenza, dopo, e non citi l'altra manifestazione a Roma, svoltasi un mese dopo altrettanto pacificamente e sappiamo bene come oscurata dai media. C'è il 9 giugno, una manciata di giorni, trovi parole molto dure per Bush, sarebbe impensabile non averle, non sono altrettanto dure nei confronti di chi lo ospita, lo riceve lo benedice, dialoga e ragiona, conclude accordi, ratifica basi e progetti, come da richiesta pre-visita americana che non si fà scrupolo di annunciare un'estate bollente e chiede sempre di più all'Italia e se ne sbatte assai delle manifestazioni contro che lo ricevono. Il popolo di vicenzaha continuato la sua lotta, la fà tutti i giorni e i comunicati del presidio e le loro azioni li ricevi senza meno anche tu. Ma come in passato, continui ad agitare spettri di violenze brigatiste e comunque inquietanti e non propositive, proponi educazione e cultura. Chi si attiva in tal senso, controinformando e camminando, propone violenza? Capisco la tua e non solo tua difficoltà sentendoti *pericolosamente* senza una gran rappresentanza politica. Prova a rappresentare te stesso, alla ricerca di pace e libertà reali, con gli altri che troppo spesso e non molto velatamente, escludi a priori. Il dissenso è già proposta, anche molto impegnativa e faticosa. C'è tempo per le deleghe. Ne abbiamo date fin troppe. Con amicizia Doriana _________________________________________________________ In data 4/6/2007, "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it> ha scritto: .. In un tale momento, ogni parola e gesto di sudditanza del governo, da una parte provoca le frange irresponsabili e ingiustificabili ancora disponibili alla violenza brigatista, dall'altra parte si aliena ancor più le componenti più coscienti e mature della cittadinanza attiva, necessarie a una maggioranza democratica di governo, le quali attendono dalla politica scelte e volontà di giustizia e di pace. > La società è più viva e più intelligente e inventiva della politica, spesso inceppata da vincoli interni ed esterni e da immediatezze che prevalgono sulla riflessione. Ma una politica più responsabile dovrebbe avere uno sguardo più ampio e sapere ricevere, nel rispetto delle rispettive funzioni, meditati apporti utili. > I cittadini attivi e propositivi riconoscono che ci sono vincoli visibili e invisibili, e condizionamenti e ricatti oscuri, ma sanno che un orientamento più chiaro sui valori avrebbe l'appoggio popolare più sano, generoso e dsinteressato. Oggi molti di noi si trovano pericolosamente senza rappresentanza politica: la destra è moralmente indecente, avversaria di tutto ciò che è giusto; la sinistra è incerta e deludente; si forma il grande centro del barcamenarsi e del compromesso amministrativo con le ingiustizie strutturali e le egemonie violente. L'unica possibilità di azione civile sembra restare l'educazione e la cultura, senza rassegnazione, sperando attivamente dove non si vede speranza. > Enrico Peyretti, 4 giugno 2007
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