Aggiornamento libano 24/05/07



Associazione per la Pace dal Libano
TIRO, 24/05/07

"La tragedia si ripete"
E’ difficile, come sempre, raccogliere le idee e fare un resoconto di
questi giorni. Questa volta il compito è ancora più arduo, non per le
mille difficoltà che abbiamo incontrato per capire la situazione ma,
per quel grido di aiuto che risuona nella tesa e infrange il cuore, per
quella sensazione di impotenza che abbiamo provato dinanzi ad una
aggressione contro civili, per l’ingiustizia che si vive e per l’aria
di disperazione che si respira.
Il pianto del signore palestinese, lo sguardo dei bambini e delle donne
che per ennesima volta lasciano le loro case sono così dirompenti che
la ragione fa fatica liberarsi dall’emozione.
Dilaga ancora nell’anima l’inettitudine che è il compagno di questo viaggio.
Che dire, che fare.
Sono domande fatali che martellano i nervi del pensiero senza pietà.
Non ho un risposta geniale e non trovo nella ragione una scialuppa di
salvataggio.
Ciò che sconvolge in questa aggressione, oltre alle numerose vittime,
è la violenza applicata indiscriminatamente ai civili. Di fronte alla
quale, la quarta Convenzione di Ginevra è solo un ricordo misero e
calpestato dai carri armati, che, per scovare chi cercano, non esitano
a distruggere interi palazzi sulla testa di abitanti inermi.
Tra le macerie, i feriti muoiono lentamente attendendo invano i soccorritori
che, però, non arriveranno mai.
I bambini si spengono nel loro silenzio, terrorizzati.
In questo scenario, l’intelligenza umana perde la sua raffinatezza di
distinguere i colori, come se fosse tutto nero o bianco.
L’esercito libanese e la fazione Fatah al-Islam, distruggono, uccidono e feriscono
i civili innocenti chi sa in nome di quale causa!
Dall’altra parte la società libanese si è arroccata nelle sue paure.
Una società già ferita, martoriata che fatica raccogliere le idee,
schiava di una propaganda deviante proveniente da mille direzioni
coltiva l’intolleranza senza una vera ragione. Le orrende bombe che
esplodono uno dopo l'altra nei quartieri affollati affossano la ragione
nell’oblio. Il pensiero dominante o meglio i pensieri dominanti
presentano nemico da per tutto e estremizzano la questione tra la morte
e la vita, utilizzando la storia, la religione, l'appartenenza al
gruppo etnico come l’arma di ricatto e bruciano il dialogo prima dell’inizio.
In questa terra non esisteranno mai un vincitore e un perdente.
I popoli sono legati cosi insieme che destino dell’uno è, senza dubbio,
sarà destino dell’altro.
Oggi, sono tutti vittime di una politica di guerra.


Appello al Governo Italiano e all'Unione Europea (diffondete, aderite).

Da tre giorni è in corso un conflitto tra l'esercito libanese ed i militanti del gruppo ultra-radicale Fatah al-Islam considerato vicino a 'al-Qaeda nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared. I 40.000 abitanti del campo vivono sotto assedio imposto dall’esercito libanese.
L’esercito libanese continua a bombardare il campo con armi pesanti.
Sono state interrotte le forniture di luce e acqua potabile, il cibo scarseggia e alcuni centri medici sono stati colpiti e resi inutilizzabili, i feriti non possono essere assistiti.
Il campo fronteggia una vera crisi umanitaria.
Si teme un assalto dell’esercito nel campo che può causare numerose vittime tra i civili causando gravi conseguenze. Nessuna ragione può giustificare il coinvolgimento della popolazione civile mettendola in pericolo di vita. Israeliani e palestinesi stanno pagando le conseguenze della nostra incapacità di agire politicamente con responsabilità e giustizia in Medio Oriente. Ancora una volta le conseguenze devastanti travolgono i civili palestinesi, le migliaia di profughi in Libano, che subiscono gli attacchi dell'esercito libanese . Ancora una volta i palestinesi vengono puniti collettivamente per colpa di un gruppo di estremisti e nemici degli stessi palestinesi come il gruppo di Fatah El Islam. L'Unione Europea, la Comunità Internazionale deve sentirsi moralmente responsabile dell'escalation delle violenze, moralmente implicata nelle uccisioni dei civili inermi a Gaza e nei campi profughi libanesi . Il rischio di esternalizzazione del conflitto tra Israele e Palestina riguarda tutti noi: bisogna preservare l'autonomia della causa palestinese e del diritto dei popoli d'Israele e Palestina ad avere due Stati Sovrani, riconosciuti e in sicurezza. Chiediamo al Governo Italiano e all'Unione Europea di esercitare pressione sul governo libanese per un immediato cessate fuoco e per premettere l’assistenza dei civili nel campo profughi di Nahr al-Bared.

Associazione per la Pace
per adesioni: assopace.nazionale at assopace.org

ADERISCONO:
Fiom – Cgil
MOVIMONDO
Associazione di Volontariato e Solidarietà "Aiutiamoli a Vivere"
WILPF (Women International League for Peace and Freedom) sezione italiana
Giovani Comunisi/e
Associazione Zaatar
MezzaLuna Rossa Palestinese - Veneto


SINGOLI/E:
Luisa Morgantini
Daniel Amit
Milena Mottalini
Silvia Giuliani
Giovanna Lattanzi
Dale Zaccaria
Claudio Debetto
Giampiero Ruani
Gianna Tirondola
Margherita Granero