lettera aperta



Lettera aperta a Fausto Bertinotti

Caro Compagno, Signor Presidente

La gelosia, si sa , è un brutto sentimento.E non fa onore a dei pacifisti.

Ma dobbiamo confessare di averlo provato quando abbiamo letto le tue
opinioni sui paracadutisti della Folgore. Non possiamo credere che tu
voglia più bene ai parà che a noi pacifisti e pacifiste. Eppure le tue
parole sono chiare:

"La Folgore? La migliore vetrina del paese......Questa missione è la
migliore vetrina per l’Italia… Vi sono grato e sono orgoglioso di
appartenere a questo paese… Bisognerebbe che i politici ascoltassero questi
militari, venissero qui in Libano a vedere la loro capacità di
comprensione… La loro è davvero una presenza militare di pace…Se qui ci
fosse una Ong, farebbe le stesse cose che fate voi… mi sono proprio
commosso a vedere le divise dell’esercito con i bambini…"

E allora siamo passati ad un severo esame di coscienza, e ci siamo accorti
di averi davvero deluso.

Alcuni di noi, i migliori di noi, sono andati nei più vari teatri di guerra
e di miseria, come i tuoi cari parà. Dove hanno sbagliato? Dovevano andare
armati, farsi paracadutare, mettersi in divisa?

Ahimè, non c’erano soldi per quella roba. E poi sembrava loro un tantino
inopportuno presentarsi con il mitra o con il FAL, visto che volevano solo
distribuire viveri e curare ammalati.

Non abbiamo una "preghiera del pacifista", mentre , riconosciamolo, quella
del parà è davvero bella.: Recita, tra l’altro: ".....Se è scritto che
cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e
fratelli innumeri,orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro
immancabile avvenire........E per noi,o Signore, il tuo glorificante
sorriso"

Una preghiera commovente davvero, specialmente nella parte sull’immancabile
avvenire! Ma non è colpa nostra se noi non ne possediamo una: siamo
inguaribilmente pluralisti, è quelli di noi che sono pagani, cattolici,
musulmani, atei o altro cercano di dimostrare con i fatti e non con le
parole la bontà della propria ideologia.

Alla fine delle nostre riunioni non ci salutiamo gridando "Folgore!" Ci
auguriamo semplicemente la buonasera. Mentre un grido marziale è una cosa
davvero simpatica,che rinsalda lo spirito di corpo ed il senso di
appartenenza.... Ma cerca di comprenderci: alla fine delle riunioni
qualcuno/a di noi deve ancora lavorare ( i più fortunati), studiare,
stirare, lavare....Abbiamo tagliato un po’ sulla coreografia, perdonaci.

Non abbiamo occupato pagine di cronaca con episodi come quello del
paracadutista Emanuele Scieri caduto la notte tra il 13 ed il 14 agosto del
1999 da una torre per paracadute all’interno della caserma Gamerra di Pisa
in un modo che ha lasciato molti dubbi. Ma non abbiamo caserme: solo sedi
molto spartane, che paghiamo di tasca nostra. Pochissime le scale;
pochissime le esercitazioni. Perdonaci.

E nonci siamo neppure fatti ritrarre in foto come quelle di Epoca e
Panorama durante Restore Hope in Somalia (1993) che ritraevano una giovane
somala terrorizzata e circondata da parà sghignazzanti.O quella con un
ragazzo somalo steso a terra, mentre il sergente Valerio Ercole inizia la
tortura con gli elettrodi ai genitali, dopo averlo bagnato per rendere più
violenta la scossa. O quella di una ragazza violentata ed ancora un giovane
incappucciato, legato con lo spago e trascinato via come fosse un animale.

Ma quando hai guidato la svolta nonviolenta di Rifondazione Comunista non
ci hai spiegato che dovevamo fare dei prigionieri.....Perdonaci.

Norma Bertullacelli - a nome di alcuni pacifisti e pacifiste gelosi.