Resoconto esplosione Gaza



Ricevo e inoltre dal CISS in Palestina

 
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Resoconto esplosione a Gaza Giovedì 17 maggio.
 
Giovedì pomeriggio, due operatori del CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud, ONG italiana con sede a Palermo, sono stati testimoni dell’attacco israeliano in cui sembra siano stati uccisi due militanti di Hamas.
 
I due operatori umanitari, tra i quali anche il presidente del CISS, Sergio Cipolla, in missione per verificare la fattibilità di un progetto di emergenza per la potabilizzazione dell’acqua nella Striscia di Gaza, stavano uscendo da Gaza City, dove avevano partecipato ad una lunga riunione con un gruppo di ingegneri palestinesi che dovrebbero comporre lo staff locale del nuovo progetto, e si stavano dirigendo in auto verso il terminal di Erez, nel nord della Striscia di Gaza, per poter rientrare a Gerusalemme, quando, mentre percorrevano Al-Jala' Street, un’auto che stava sopraggiungendo dalla direzione opposta è stata centrata in pieno da un missile o da un drone, presumibilmente lanciato dall’aeronautica israeliana.
I due cooperanti italiani e il loro accompagnatore palestinese sono fortunatamente rimasti incolumi, ma sono stati testimoni involontari di un episodio raccapricciante, rimanendo scossi per la scena orribile che si è presentata loro.
“L’auto era nella corsia opposta a quella dove eravamo noi, e ci veniva incontro su questo lungo stradone che taglia l’area nord di Gaza City e che porta verso Erez. Non abbiamo sentito nulla, e all’improvviso è esplosa di fronte a noi, a distanza di alcune decine di metri. La parte superiore è letteralmente sparita, mentre il resto prendeva fuoco”, ha dichiarato Sergio Cipolla, “Nonostante la potente esplosione la parte inferiore dell’auto ha proseguito la sua corsa per svariati metri, portandosi dietro una lunga colonna di fumo, e mentre tutto intorno ricadevano i pezzi dell’auto e di coloro che erano nell’auto. E’ stata una scena terribile”.
Durante l’attacco sono stati uccisi due uomini, che occupavano il veicolo al momento dell’esplosione e ci sono stati alcuni feriti tra le persone in strada. Sembra che i due uomini morti facessero parte di Hamas.
“Subito dopo l’esplosione, in pochi secondi, sono accorsi aiuti da parte di normali cittadini che correvano cercando di prestare aiuto ai feriti e da parte dei sanitari del pronto intervento palestinese accorsi con le ambulanze, a quel punto ci siamo allontanati consci di non poter essere di alcun aiuto in quella situazione”.
A prescindere da qualunque ragione che l’esercito israeliano possa invocare per giustificare la propria politica di “esecuzioni mirate”, quest’ultimo episodio, dimostra ancora una volta come in realtà si tratti di una pratica che non tiene in alcun conto il rispetto dei più elementari diritti umani (come quello del diritto ad un processo, al diritto ad una difesa, ecc..) e che non si fa nessuno scrupolo di mettere a repentaglio la vita di tutti quelli che sono intorno ai presunti “terroristi”.
Una pratica inaccettabile per qualunque organizzazione umanitaria, ed infatti i cooperanti del CISS hanno sottolineato come questo tipo di attacchi siano stati la causa di decine di morti tra la popolazione civile palestinese di Gaza, e come anche ieri, dove nei quattro bombardamenti israeliani ci sono stati numerosi morti e decine di feriti tra i civili, compresi diversi bambini. Del resto, gli stessi cooperanti italiani hanno potuto constatare questa triste e ovvia verità, a causa del grave pericolo corso da loro, come da tutti quelli che erano nelle vicinanze dell’esplosione.
I due cooperanti italiani hanno sottolineato che:“Per noi che abbiamo la possibilità di andar via nel momento in cui lo vogliamo, la cosa più triste è pensare ai nostri colleghi palestinesi e a tutti i cittadini di Gaza, che non possono farlo, e sono costretti a vivere in condizioni terribili, tra l’assedio economico di gran parte della comunità internazionale, le lotte fratricide tra palestinesi e gli attacchi dell’esercito israeliano”.