Aggiornamenti Libano



Tiro, 21/05/07 (Libano del sud)

Da ieri è in corso a campo profughi palestinese di Nahr al-Bared
vicino Tripoli , 90 chilometri a nord di Beirut, il conflitto armato
tra l'esercito libanesi e i miliziani del gruppo ultra-radicale
palestinese Fatah al-Islam, considerato vicino a 'al-Qaeda
E la scorsa notte un'autobomba è stata fatta esplodere in un
parcheggio del quartiere cristiano di Ashrafieh di Beirut est.
Gli scontri infuriano intorno al campo profughi palestinese di Nahr al-
Bared, che si estende alle porte della città che ospita circa
quarantamila rifugiati. L’esercito libanese continua a martellare con
l'artiglieria pesante il campo, dove si sono appostati i guerriglieri
integralisti. Le Tv libanesi mostrano le colonne di fumo che si levano
in cielo dal campo. La popolazione civile corre il grave pericolo di
essere coinvolta nel conflitto armato. Il campo profughi è assediato
dai militari e rischia una grave crisi umanitaria. Dopo un breve
cessate fuoco la Croce Rossa ha evacuato 11 feriti dal campo. I numero
delle vittime cresce ad ogni ora.
I palestinesi nei 12 campi ufficiali e ben 45 campi spontanei sono
preoccupati per eventuali future ripercussioni. Più di 390.000 profughi
palestinesi vivono nei campi in Libano. La situazione dei profughi già
per se drammatica potrebbe peggiorare. I profughi palestinesi sono
privi dei diritti civili e sociali e non possono usufruire di alcun
servizio offerto dal Paese ospitante. Oltre 60% vive sotto la soglia
della povertà. Il tasso di disoccupazione raggiunge il 42%. E’
altissimo il tasso di mortalità infantile e maternale (239 per 1.000).
I rappresentanti in Libano dell'OLP e di Hamas, Abbas Zaki e Osama
Hamdan, hanno incontrato il premier libanese Fuad Siniora
apparentemente in ricerca di una soluzione ma finora gli scontri
continuano. Nelle conferenze stampa, i rappresentanti istituzionali
libanesi promettono ferro e fuoco contro i miliziani del Fatah al-Islam
senza prendere in considerazione le conseguenze per i civili abitanti
nel campo. Alcuni osservatori sottolineano il rischio di estensione del
conflitto ad altri campi palestinesi in cui l’equilibrio politico dopo
gli eventi scucesi tra Al Fatah e Hamas a Gaza si regge su un filo
sottile.
La capitale, Bierut, le città di Tripoli e Sidone sono assediati dai
militari e dai servizi segreti,e ad ogni angolo dei maggiori quartieri
sono situati i carri leggeri e posti di blocco. Le ambasciate dei paesi
occidentali consigliano i loro cittadini di evitare i movimenti non
indispensabili, i più pessimisti preparano le valige.


Chi sono "Fatah al-Islam":

Da due giorni è in corso il conflitto tra l’esercito libanese ed i
militanti di Fatah al-Islam nel campo profughi palestinese di Nahr
al-Bared. L’organizzazione chiamata Fatah al-Islam è osteggiata sia da
OLP sia da Hamas. Infatti questi ultimi due hanno accordato il loro aiuto
al governo libanese per lo smantellamento di Fatah al-Islam. Fatah al-
Islam sembra una nuova gruppo estremista che si è staccata dal
Fatah al-Initifada, una formazione palestinese pro siriana. Il gruppo
è guidato da Chaker al-Absi sospettato di avere rapporti con le fazioni
di Al Qaeda in Iraq. Alcuni sostengono che i suoi membri vengono da
tutti paesi del mondo islamico.
L’esercito libanese sostiene che il gruppo è composto da estremisti
religiosi manipolati dalla Syria. E’ difficile determinare le origini
dell’attuale conflitto. Alcuni sostengono che i membri dell’
organizzazione hanno preso in trappola una civetta dell’esercito a
Tripoli. Altri invece affermano, che tutto è cominciato durante una
rapina in banca. E’ ovvio che le notizie ufficiali possono essere
facilmente manipolate.
Ieri si combatteva a Tripoli, la seconda città più importante del
Libano, 90 chilometri a nord di Beirut ma, oggi per tutta la
giornata, la battaglia si è focalizzata sui campi profughi di Nahr al-Bared.
E’ evidente che il gruppo si fa scudo del campo, cosciente che un
eventuale assalto dell’esercito causerebbe pesanti perdite tra i
civili che vivono nel campo.
L’esercito libanese ha circondato il campo e continua a martellarlo
con armi pesanti. E’ stata annunciata una grave preoccupazione
riguardo alle condizioni dei civili, sia dalla responsabile della Croce Rossa,
sia dal responsabile della UNRWA.
Negli accordi del 1969, il Libano permetteva l’autogestione nei campi
ai palestinesi in cambio del disarmo dei loro militanti.
Ci chiediamo se questo è la parte di una crisi più vasta?
La battaglia con Fatah al_Islam è, di per sé sembra che sia un
incidente isolato. C’è un largo consenso sull’idea che si tratti di
gente cattiva di cui bisogna liberarsi. Essi non godono di molto
sostegno qui, all’infuori di pochi Sunniti al nord. Ma la violenza
porta a galla la paura che Libano si entri in un tempo di instabilità.
Si sta cercando di arrivare ad un punto di svolta per poter
processare gli assassini di Rafik al-Hariri, l’ex primo ministro ucciso
a Beirut nel 2004.
Il Governo Libanese, che condanna la Siria per aver orchestrato l’
omicidio –un’accusa che la Siria declina- ha attraversato mesi di
rissa politica, si è rivolto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
perché istituisca un tribunale internazionale che possa essere
avviato nelle prossime settimane.
C’è come la sensazione che un triste destino incomba e che, se il
Tribunale va avanti e le accuse contro la Siria continuano, ci sarà
un acutizzarsi dell’instabilità: bombardamenti, assassini, ed
insicurezza.
Dopo la bomba della scorsa notte, anche sta sera si è esploso una
grossa bomba a Beirut nella zona commerciale di Verdun, il più
importante distretto sunnita della capitale libanese, questi sono i
primi attacchi del genere dopo molti mesi. La gente teme che questo
possa essere l’inizio di un’estate bollente.

Associazione per la Pace  - Libano