Gaza 18.05.07
Venerdi era la 5° giornata dall'inizio del conflitto e per tutto il
giorno come il
giorno precedente, sono continuati gli attacchi israeliani e i
fronteggiamenti
tra le fazioni.
Dal giorno prima infatti l'esercito israeliano, in seguito ai fitti
lanci dei qassam
sulla colonia di Sderot, e' entrato nella striscia, sia via terra,
posizionando i
carriarmati nella zona nord di Beit Lahya, sia colpendo alcune aree
interne a
gaza. Un intero isolato nella zona di Gaza City, e' stato raso al
suolo. Diverse
operazioni mirate su macchine con a bordo militanti di Hamas sono state
centrate dai missili.
Chiaramente chi ci ha rimesso, anche questa volta e' stata la
popolazione
civile. Anziani e bambini sono stati colpiti inutilmente. Ma questo e'
il prezzo
delle operazioni mirate, che smentiscono la chirurgia dell'operazione.
Vi sono stati molti episodi di violenza tra le due fazioni, dopo la
preghiera del
venerdi. Molti di Hamas hanno percorso le strade di gaza appiccando
fuochi
e quant'altro su obbiettivi considerati della fazione opposta.
E' stato rapito per qualche ora, e poi rilasciato, un giornalista della
TV di Abu
Dabi. Stessa sorte e' capitata anche ad altri leader di fatah.
"Quello che sta succedendo e' assurdo" dicono alcuni rappresentanti
delle
associazioni dei diritti umani.
Ieri in un primo momento si era parlato di attacco da parte della
guardia
nazionale sull'Universita' islamica. Testimonianze di abitanti che
vivono vicino
all'Universita' invece sostengono che non c'e' stato nessun attacco e
che
hamas sta conducendo una sporca informazione accusando la fazione
opposta di sparatorie inesistenti.
Da parte dei 2 leader, Abbas e Hanye, arrivano appelli a ritirare le
fazioni
armate e mascherate dalle strade, in realta' pare un braccio di ferro
che non
puo' finire. Nessuno ascolta i propri leader.
Gaza 19.05.07
Questa mattina sono ripresi gli scontri molto presto; Israele ha
sparato
missili su hamas ma soprattutto sulla popolazione civile del nord della
striscia.
Le notizie si succedono in modo strano e contraddittorio.
Le poche testimonianze raccolte qua e la tra la popolazione e tra chi
in questi
giorni si e' adoperatao a cercare di fermare questa situazione, ritiene
che e'
veramente uno scempio e una vergogna per tutto il popolo palestinese
quello
che sta succedendo.
Non riescono a vederne la fine e si chiedono di questo passo dove
andranno
a finire. Si chiedono anche chi ha interesse a fare questo e perche'
vengono
date notizie non vere su quello che accade realmente.
Le strade di gaza sono piene di chekpoint e i mascherati armati fermano
le
poche macchine che ancora girano per andare a raccimolare qualcosa da
mangiare.
Da 6 giorni e' impossibile uscire e la situazione si sta facendo sempre
piu' pesante.
La gente telefona alle radio che ancora danno voce senza fare
propaganda.
Piange disperata e si chiede dove sono finiti i palestinesi, dove sono
finiti i
veri mussulmani. La gente non accetta questa situazione ma ha le mani
legate. Ha provato a scendere in piazza ma la risposta sono stati solo
proiettili.
Anche da alcune moschee, alcuni muezzin richiamano i fedeli e i
fratelli a
fermare il sangue. Ma nonstante gli appelli di molti, nessuno ascolta.
Nessuno risponde e da
retta ai propri leader.
Decine di morti inutili vengono lasciati sull'asfalto, da una e
dell'altra parte,
per mano dei fratelli e per mano dell'occupante.
Che prezzo alto devono pagare ancora per le scelte sciagurate di
alcuni?
Quanto ancora dovranno soffrire e morire per un gioco troppo sporco e
difficile da comprendere?
Non si puo' capire se non si vede quello che sta passando questa gente
in
questo momento. E' veramente triste vedere la gente che e' costretta a
fuggire per strada e a nascondersi, come se non ne avessero avuto
abbastanza di questa violenza.
Ognuno richiama i vecchi leader che fino ad ora non avevano mai portato
a
questo livello il conflitto interno.
E di poco fa la notizia dell'ennesima tregua tra Fatah e Hamas.
Durera'? sara'
vera o solo una trappola.
Intanto anche Abu Mazen dovrebbe rientrare a Gaza e ha chiesto agli
Stati
Uniti di fermare gli attacchi israeliani per non peggiorare
ulteriormente la
situazione.
A dopo Meri