Re: [pace] no a bush - si alla pace



Cari amici tutti,
prendo l'occasione dell'intervento di Afonso Navarra per intervenire nel dibattito che mi pare si stia facendo interessante e profondo (mi riferisco anche a quello intorno alle dchiarazioni di Menapace) sulle motivazioni e i metodi del nostro impegno per la pace, o meglio, come dice Strada, contro la guerra. Essere pacifisti infatti secondo me non basta più, se non riusciamo a unire alla lotta contro la guerra la nonviolenza attiva rischiamo di essere irrilevanti per la politica nazionale, internazionale ma anche per la nostra crescita personale politica e morale.Ci siamo sentiti importanti e forse lo siamo stati col nostro essere milioni in piazza, con le nostre bandiere della pace (solo nella nostra borgata -Torre Angela- ce n'erano più di mille), ma la lotta nonviolenta (e parlare di lotta nonviolenta non è una contraddizione perchè se la nonviolenza non è lotta per la giustizia non è niente e certo non cammina sulla strada di Ghandi che mai si accontentò di accettare l'esistente) richiede una partecipazione personale che va oltre le manifestazioni, pure significative. Abito e lavoro alla periferia di Roma, e un poco mi sento anche alla periferia del movimento per la pace anche se dai missili a Comiso e dai contratti personali di Pace con i cittadini dell'est dei primo anni '80 cerchiamo con la nostra Associazione di lavorare per la pace e il disarmo, ma proprio per questo penso di rappresentare una larga parte del cosiddetto popolo della pace che non si riconosce nei politicismi né di chi appoggia il governo né di chi lo considera al livello di quello di Berlusconi, è una cultura subalterna che non ci appartiene. Il potere fintanto che resta legato a questa economia e a questa visione del mondo che in fase di carenza di risorse divide gli uomini in "sommersi e salvati" è comunque nostra controparte, chiunque sia quello che lo esercita. L'analisi di Navarra mi convince ed il metodo pure, sono, siamo un po' stufi di chiacchiere: chiacchiere e slogans sulla pace, chiacchiere e slogans sulla decrescita, (altro tema che ci è caro), chiacchiere e slogans su un possibile Nuovo Modello Economico mondiale, e intanto niente cambia, neanche nelle nostre vite. La mia solidale approvazione va ai tanti impegnati in Palestina e nei teatri di guerra per una presenza volontaria di pace.
Comunque, caro Alfonso appoggio la tua iniziativa, facci sapere,
Luigi Mochi Sismondi dell' Associazione Chico Mendes di Roma
www.webalice.it/chicomendes