Vietnam: Amnesty adotta come prigioniero di coscienza un prete cattolico, cyberdissidente e attivista per i diritti umani



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COMUNICATO STAMPA
CS41-2007

VIETNAM: AMNESTY INTERNATIONAL ADOTTA COME PRIGIONIERO DI COSCIENZA UN
PRETE CATTOLICO, CYBERDISSIDENTE E ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI

Amnesty International ha denunciato oggi la condanna a otto anni di
carcere, per 'propaganda contro lo Stato', di padre Nguyen Van Ly, un
prete cattolico di 60 anni che aveva collaborato alla diffusione su
internet di una petizione in favore di un cambiamento democratico. Nello
stesso processo sono state condannate altre quattro persone: Nguyen Phong,
Nguyen Binh Than, Hoang Thi Anh Dao e Le Thi Hang.

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, le accuse contro padre
Nguyen Van Ly e gli altri imputati, determinate da moventi politici,
costituiscono un tentativo di ridurre al silenzio chi osa criticare il
governo vietnamita.

Padre Ly viene cosi' adottato da Amnesty International come prigioniero di
coscienza per la quarta volta in due decenni. La sua condanna conferma
quanto, dopo aver organizzato il vertice dell'Apec (Cooperazione economica
Asia-Pacifico) lo scorso novembre, il Vietnam abbia aumentato la
repressione del dissenso.

Amnesty International chiede al governo vietnamita il rilascio immediato e
incondizionato di padre Ly e degli altri quattro prigionieri.

Padre Ly ha trascorso circa 15 anni in carcere per aver, a partire dalla
fine degli anni '70, criticato in forma pacifica l'atteggiamento del
governo in materia di religione e aver chiesto il rispetto dei diritti
umani. Lo scorso aprile l'organizzazione da lui fondata, 'Blocco 8406', ha
diffuso una petizione on line, promossa da 118 attivisti, per chiedere un
cambiamento democratico e la protezione dei diritti umani. La petizione ha
dato vita a un vero e proprio movimento on line per la democrazia.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 30 marzo 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it








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