Guantanamo: Amnesty apprezza il rilascio di al-Rawi e chiede la chiusura del centro



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COMUNICATO STAMPA
CS40-2007

GUANTANAMO BAY: AMNESTY INTERNATIONAL APPREZZA LA NOTIZIA DEL RILASCIO DI
BISHER AL-RAWI E CONTINUA A CHIEDERE LA CHIUSURA DEL CENTRO DI DETENZIONE

Amnesty International ha espresso apprezzamento per la notizia
dell'imminente rilascio di Bisher al-Rawi, un cittadino iracheno residente
nel Regno Unito, dal centro di detenzione di Guantánamo.

Bisher al-Rawi era stato arrestato in Gambia, nel novembre 2002, insieme a
un'altra persona residente in Gran Bretagna, il cittadino giordano Jamil
El-Banna. L'operazione era stata resa possibile grazie alla collaborazione
dei servizi di sicurezza britannici. Al-Rawi ed El-Banna erano stati
consegnati ad agenti Usa e trasferiti prima in Afghanistan e poi a
Guantánamo.

'Tiriamo un profondo sospiro di sollievo per questa notizia. Ora e'
importante che il governo di Londra garantisca che al-Rawi possa
ricongiungersi ai suoi familiari. Se non fosse stato per l'operato dietro
le quinte del Regno Unito nella sua rendition a Guantánamo, al-Rawi non
sarebbe rimasto a languire in detenzione illegale per quasi cinque anni' -
ha dichiarato Kate Allen, direttrice della Sezione Britannica di Amnesty
International. 'Ora occorre un'inchiesta approfondita e indipendente che
accerti ogni eventuale complicita' di Londra con le detenzioni di
Guantánamo. Il governo deve fare di tutto per assicurare il ritorno degli
almeno altri sette residenti in Gran Bretagna che ancora si trovano nel
centro di detenzione'.

Amnesty International sta svolgendo una campagna per la chiusura di
Guantánamo, dove si trovano tuttora oltre 350 prigionieri. All'inizio di
questa settimana sono iniziate le udienze di fronte alle commissioni
militari, organismi che l'organizzazione per i diritti umani giudica non
in grado di svolgere processi equi, in linea con gli standard
internazionali.

Le commissioni militari operano in una sorta di vuoto legale e fanno parte
di un sistema che non prevede un rimedio giudiziario per i detenuti e le
loro famiglie. Gli imputati non possono appellarsi alle norme del diritto
internazionale, alle Convenzioni di Ginevra o alla stessa Costituzione
statunitense. Anche se venissero assolti, potrebbero continuare a essere
considerati 'combattenti nemici' e la loro detenzione potrebbe protrarsi a
tempo indeterminato.

Amnesty International chiede a tutti i paesi di non collaborare con le
commissioni militari, di sollecitare la chiusura di Guantánamo e di
agevolare il rientro volontario delle persone rilasciate dal centro di
detenzione nei paesi di origine, ove possibile e giudicato opportuno in
valutazione dell'assenza del rischio di subire ulteriori violazioni dei
diritti umani.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 30 marzo 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it




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