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Re: [pace] c'era una volta...
- Subject: Re: [pace] c'era una volta...
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Wed, 28 Mar 2007 23:04:00 +0200
- Priority: normal
Il Partito della non-violenza esiste ancora. Come Umanisti propagandavamo e supportavamo la non-violenza prima ancora che quel buffone opportunista di Bertinotti ne parlasse a Venezia (o giù di lì). Idee che sosteniamo ancora adesso, perché è inutile criticare Bush o Prodi perché fanno guerre se poi le azioni non-violente non cominciamo a farle da noi stessi. Comunque nei precedenti governi di centro-sinistra non è che il PRC si fosse dimostrato tanto diverso, magari sarà si uscito quando si tratto di votare per l'attacco alla Jugoslavia, però non è uscito quando si votò per la legge Turco-Napolitano (che ha istituito i CPT) o le leggi per il lavoro precario. Anche queste son forme di violenza, scusate. Quindi si, che se ne vadano, e che altri costruiscano una vera alternativa di sinistra. Ciao, Davide On 28 Mar 2007 at 20:27, Doriana Goracci wrote: > C'era una volta il partito della non-violenza. Il suo segretario > sosteneva > che, per uscire dal Novecento, i movimenti dovevano essere pacifici. > Novecentesco non è conservare la vigenza della forma-partito laddove > ha cessato di essere valida, ma mettersi un casco per ripararsi dalle > manganellate della polizia era posto sullo stesso piano della strage > dei kulaki. Oggi quel partito è al governo: in appena dieci mesi, di > guerre ne stanno facendo due. > > Oggi quel segretario è presidente della camera. Oggi quell'appello > alla non-violenza si dimostra per quello che era fin dall'inizio: un > tentativo di deprivare i movimenti della loro autonomia, per > subordinarli al sistema della rappresentanza politica. > > Con linguaggio orwelliano, ci raccontano che stanno facendo la guerra > per costruire la pace. Col linguaggio della ragione, rispondiamo che > non esistono guerre buone e guerre cattive: unilaterali o > multilaterali, sotto l'egida dell'amministrazione Bush o dell'Onu, le > guerre sono dispositivi costituenti dell'ordine imperiale. C'è chi è > complice, e c'è chi si oppone. Tutto il resto sono chiacchiere. E oggi > più che mai, le chiacchiere stanno a zero. > > Quello stesso partito, i suoi ministri e quello stesso segretario, > raccontavano che avrebbero "superato" i lager per migranti, al secolo > centri di permanenza temporanea. Non uno ne è stato chiuso: i > movimenti che li combattono - come è successo a Bologna - trovano > sulla loro strada i manganelli non-violenti della polizia. > Raccontavano che avrebbero "superato" la precarietà. La legge 30 e la > legge Moratti godono invece di ottima salute. Raccontavano che > avrebbero "superato" il 3+2. Nelle università non è cambiato nulla. > Raccontavano che avrebbero "superato" la Fini-Giovanardi. Le sole cose > andate in fumo, sono le loro promesse. > > L'unico superamento, reale, lo abbiamo praticato noi, nella radicalità > del conflitto e della diserzione, nel rifiuto dei saperi di guerra e > delle strutture della rappresentanza. Attraverso i percorsi di > autoformazione e le lotte, nell'autogestione della produzione dei > saperi e nelle occupazioni, abbiamo cominciato a costruire > un'università autonoma metropolitana. Non un'altra università, ma > l'unica possibile: quella dell'autonomia del sapere vivo nella > metropoli produttiva. Non abbiamo bisogno di un'"altra riforma > possibile", perché stiamo già praticando la nostra autoriforma. Perché > le nostre forme di vita sono irrapresentabili, si muovono in altro > tempo: non riuscirete mai a catturarle perché siamo veloci, flessibili > e imprevedibili. Potete anche seguire i consigli del "Corriere della > sera", che vi suggerisce di fare ciò che il Pci non volle: essere > agenti di inclusione democratica dei movimenti. Trent'anni fa Lama e > l'arroganza di Pci e sindacato venivano cacciate dall'università di > Roma. Si sa: quando la storia si ripete due volte, la prima lo fa come > tragedia, la seconda come farsa. Oggi in nome di un rinnovato > compromesso storico l'ex segretario e attuale Presidente della Camera > viene a Lettere, invitato da Comunione e Liberazione, legittimando > un'organizzazione che gli studenti di questa facoltà hanno sempre > ripudiato. > > Il tentativo di cattura e cooptazione, all'insegna di una governance > all'amatriciana, è proprio questo: una farsa. Siete destinati alla > sconfitta. Avete già perso. Perché la costruzione di autonomia > significa innanzitutto estraneità al sistema della rappresentanza. > Autoformazione e autogestione dei saperi significano esodo e > conflitto. Perché noi siamo la forza dell'autonomia dei movimenti, voi > la violenza della rappresentanza. Lasciate stare il Corrierone, > seguite il nostro di consiglio: andatevene ! > > Rete per l'Autoformazione ( La Sapienza e Roma 3) > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: > http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: > http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html Area tematica > collegata: http://italy.peacelink.org/pace Si sottintende > l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html >
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