Nella Ginatempo: Roma Kabul Vicenza, per fare chiarezza



di Nella Ginatempo

A mio parere,il maggiore responsabile della caduta del governo Prodi è il governo stesso. L’hanno capito molto bene a Vicenza dove hanno coniato lo slogan “governo luamaro”, che vuol dire letamaio. Proprio un segnale autentico della frattura gravissima creatasi tra il popolo di Vicenza ( e per connessione sentimentale l’intero popolo della pace) e il governo Prodi. L’editto di Bucarest sulla base a Vicenza si è ripetuto nella replica di D’alema al Senato e la tanto sospirata exit strategy dall’Afghanistan è annegata nel letamaio suddetto. I senatori Rossi e Turigliatto hanno semplicemente dato voce alla volontà di Vicenza ed al sentimento di pace del popolo italiano, scegliendo dichiaratamente di non votare una politica estera che ripropone la guerra. Ma tutte le scelte di questo governo sono state di guerra, dalle astronomiche spese per il riarmo all’ampliamento di tutte le basi militari strategiche USA e NATO, per andare all’acquisto dei JointStrike Fighter ed alla reiterazione dell’accordo militare Italia-Israele con l’embargo alla Palestina. Siamo il sesto esercito nel mondo impegnato sui fronti di guerra: che gloria! Che vanto per quella sinistra sedicente pacifista e nonviolenta restare al governo e votare i crediti di guerra, mandare la gente a uccidere e morire. La debolezza del governo è stata soprattutto questa, offendere una gran parte del proprio elettorato con una politica estera di guerra. Era fatale che questa debolezza si insinuasse prima o poi nelle aule parlamentari e che fosse strumentalizzata ai propri fini dai poteri occulti del grande capitale e dei signori della guerra filoatlantici. Ma questo non mi stupisce affatto. Invece mi addolora l’atteggiamento di tutta la sinistra radicale che sta operando un vergognoso linciaggio di Rossi e Turigliatto. Dovrebbero essere loro a vergognarsi: sono venuti a Vicenza, professano da anni il NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA e poi contraddicono le parole con la prassi parlamentare, con la totale subalternità al carrozzone del governo, con assurde discipline burocratiche che misconoscono la libertà di coscienza e costituiscono un esempio di doppiezza e codardia. Avrebbero dovuto rivendicare con orgoglio una politica di pace ed essere loro a ricattare Prodi e D’alema per ottenere almeno Vicenza e Kabul. Avrebbero dovuto essere loro a bocciare senza pentimenti la relazione prima di Parisi e ieri di D’alema, invece di scagliarsi contro gli unici senatori coerenti, lasciati soli e insultati. Che cosa c’è di peggio di un governo di destra ? Un governo di centrosinistra che fa una politica di destra. E’ uno spettacolo indecoroso questo delle ultime ore. Prc, Verdi e Pdci stanno supplicando Prodi di non rimuovere la loro “insostituibilità” ovvero le loro poltrone, disposti a capitolare su tutto, ad accettare i voti dei centristi, pure quelli degli autonomisti siciliani, magari ritrattando la sospensione del famigerato Ponte sullo Stretto, pronti domani a votare si al decreto sul rifinanziamento delle missioni militari, pronti ad accettare ignominiosamente la base dalMolin, che verrà costruita prima di ogni fumosa conferenza sulle servitù militari.Una sinistra che ha perso la bussola e la ragione e, quel che è peggio, il consenso del proprio elettorato. Pintor ha scritto un tempo, pochi mesi prima di andarsene, che la sinistra è morta. Forse non lo abbiamo preso sul serio, non abbastanza sul serio. Grazie, Pintor per la tua lucidità e grazie a Rossi e Turigliatto per il vostro coraggio.