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Intervento al Senato di Fosco Giannini
- Subject: Intervento al Senato di Fosco Giannini
- From: "Antonello" <controsenso at hotmail.com>
- Date: Thu, 22 Feb 2007 10:40:25 +0100
INTERVENTO IN AULA DEL SEN. FOSCO GIANNINI 21 FEBBRAIO 2007 Signor Presidente, Ministro D'Alema, Colleghi Ebbe a dire Robespierre: " L'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico è quella di credere che sia sufficiente, per un popolo, entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua Costituzione. Nessuno ama i missionari armati; il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli come nemici". Così Robespierre: e quanto aveva ragione! La gloriosa insurrezione del popolo vietnamita contro l'occupazione americana fa parte della storia dell'umanità. Ma gli americani vengono respinti di nuovo: in Venezuela, in tutta l'America Latina, in Iraq, in Afghanistan; mentre in Italia è il nostro stesso popolo, è il popolo di Vicenza a respingerli! Che Bush ne prenda atto, che ne prenda atto anche il nostro Governo: i marines sono indesiderati, e ciò che resta da fare è concedere il referendum al popolo vicentino. Nel giugno del 1849 la II Repubblica francese intervenne militarmente contro una Repubblica "sorella", la Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini, per riportare al trono Pio IX. Sono certo che un Berlusconi o un Buttiglione dell'epoca avrebbero cantato le lodi dell'armata francese, ma ho il timore che anche un governo Prodi dell'epoca avrebbe accettato l'intervento armato come "real politik". Da sempre, i poteri imperialisti e colonialisti mascherano con la più aurea retorica i veri motivi- quasi sempre sordidi e inconfessabili- delle loro aggressioni militari. Chi ricorda il motivo per cui fu attaccato l'Afghanistan? Dopo le Torri Gemelle si doveva catturare Bin Laden, non dichiarare guerra all'Afghanistan. Bene, ma mi chiedo: perché per catturare un uomo occorre strutturare una guerra di così lunga durata ( sino al 2011, Ministro Parisi? ); perché si deve distruggere un intero paese; perché affamare un popolo; perché si debbono ammazzare oltre 200.000 afghani, di cui l' 80% civili ? E mi chiedo: i governi italiani sono oggettivamente complici di questo genocidio? E' del tutto evidente che i giganteschi B-52, che per la loro grandezza oscurano i piccoli villaggi dei pastori afgani, prima di seminare la distruzione e la morte, non sono in Afghanistan per cercare Bin Laden! Sono lì per garantire la penetrazione americana in quella regione; sono lì per il controllo delle vie del petrolio. Sono lì per estendere la presenza della Nato e la presenza militare americana nel cuore dell'Asia, ai confini del Pakistan e dell' Iran, soprattutto ai confini della Cina, avversaria strategica degli Usa. E' la guerra "infinita e permanente" che si estende e prende corpo! Mi chiedo: il Governo italiano non è complice- restando militarmente in Afghanistan - di questo sciagurato progetto Usa di " guerra infinita e permanente" ? Non aiuterebbe invece - con un'uscita strategica dall'Afghanistan - la distensione internazionale, lo stesso partito democratico americano, lo stesso movimento per la pace americana? Avverto da tempo che questo Governo che dovrei sostenere non riesce a liberarsi dalla subordinazione agli Usa, alla Nato, all'Unione Europea del nefasto Patto di Stabilità, al Vaticano, alla Confindustria e ai poteri economici forti italiani! Da 15 anni il capitalismo italiano registra i più alti picchi di profitto della storia della Repubblica. Da altrettanti anni sono bloccati i salari e gli stipendi dei lavoratori, bloccate le pensioni. Anche con il Governo Prodi non si riduce la miseria di massa e il disagio sociale; e mentre si innalzano a dismisura le spese militari si mettono i tickets sul pronto soccorso. Io sono un dissidente, e dovrei votare contro il Governo Prodi! Tuttavia, da tutta la mia vita è dalla Destra che soprattutto e tenacemente dissento. E non posso e non voglio regalare il governo a questa destra italiana pericolosa, dal carattere eversivo, antioperaio e antidemocratico! E' una scelta, questa mia, difficile e sofferta: voterò ancora a favore di questo Governo che quasi nulla ha di alternativa sociale e politica. Voterò ancora per non fare tornare Fini, Castelli e Berlusconi; per senso estremo della disciplina; per non distinguermi aristocraticamente dalla compagne e dai compagni del mio gruppo che soffrono e lottano quanto me e più di me. Voterò ancora, ma tutto, tutto dovrà cambiare! Non per me: - ma perché la destra non risorga dalle macerie della nostre incapacità; - per la costruzione della pace e per gli interessi del nostro popolo.
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